Si alza la pressione su Maresca. Un altro sondaggio, dopo quello del Mattino, dice che il pm è nettamente indietro rispetto a Manfredi. E non solo. Senza il sostegno dei partiti, Maresca rischia di non arrivare nemmeno al ballottaggio. Gli ultimi dati che fanno sorridere il rettore e riflettere il pm arrivano da Monitor Italia, realizzato da Tecnè per l'agenzia Dire. I numeri attestano Manfredi tra il 40% e il 42% e Maresca, nel migliore dei casi, al 30%. Nella rilevazione vengono analizzati cinque scenari diversi in base alle scelte che farà il centrodestra. Ebbene l'ex ministro avrebbe l'11% di vantaggio anche se Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia appoggiassero con il loro simbolo Maresca. Anche i simboli possono fare la differenza. Un altro scenario calcola i risultati con il centrodestra compatto su Maresca, ma senza i simboli di Lega e Forza Italia. L'assenza dei due loghi toglierebbe un punto percentuale al pm (dal 30,6% al 29,7%) e ne darebbe uno all'ex ministro (dal 41,6% al 42,5%).
Se invece i tre partiti di centrodestra si spostassero tutti su Sergio Rastrelli, Maresca finirebbe addirittura all'8%, nettamente dietro anche ad Antonio Bassolino e al ballottaggio ci andrebbe proprio Rastrelli con un 25% di consensi.
Interessanti i dati sui risultati delle liste. Nel centrosinistra il Pd risulta avanti al Movimento 5 Stelle di circa 2 punti (tra il 17 e il 18% i Dem, fermi tra il 15 e il 16% i grillini). Al 9,6% le altre liste che sostengono Manfredi. Ma c'è anche un dato curioso: se il centrodestra fosse diviso, sia Pd che M5S guadagnerebbero quasi un punto percentuale. Nel centrodestra, invece, il traino principale è quello di Fratelli d'Italia che si attesta intorno al 12% e potrebbe arrivare al 13% con Giorgia Meloni capolista. Per quanto riguarda Forza Italia molta differenza la farebbe il simbolo. Con il logo arriverebbe al 7,7%, senza potrebbe scivolare fino al 4,8%. Discorso simile per la Lega che si attesta tra il 6,7% con il logo e il 5,1% senza. Quanto agli altri candidati Bassolino si muove poco dal suo 14%. La forchetta di Alessandra Clemente va dall'8% all'8,4%. Monitor Napoli, infine, dà attorno al 5,5% la voce altri candidati. Al momento in campo ci sono Sergio D'Angelo e l'editore Gino Giammarino. Altissima, come sempre, le percentuale alla voce astenuti o incerti che raggiunge il 46%.