Comunali a Napoli, centrosinistra spaccato sul risiko Municipalità: è derby Pd-M5S a Scampia

Comunali a Napoli, centrosinistra spaccato sul risiko Municipalità: è derby Pd-M5S a Scampia
di Luigi Roano
Martedì 3 Agosto 2021, 09:00 - Ultimo agg. 17:12
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Solo i simboli dei partiti stanno arrivando copiosi alla segreteria del candidato sindaco del centrosinistra e del M5S Gaetano Manfredi, ma sui nomi dei candidati al Comune e soprattutto su quelli delle Municipalità è ancora tutto in alto mare. Agitano le notte dei partiti in particolare i Parlamentini di quartiere che un tempo erano solo il classico contentino per chi non rientrava nelle liste del Comune oggi invece è ambitissimo. Manfredi ha annunciato come punto programmatico imprescindibile quello di dare maggiore potere e autonomia alle ex Circoscrizioni. A Napoli ne sono 10, con la media di circa centomila abitanti ciascuna delle vere e proprie medie città italiane. La discussione dovrebbe decollare in queste ore e uno schema di massima nel centrosinistra c'è già: accontenterà tutti?

Manfredi potrebbe ritrovarsi tra le mani uno schema di questo tipo: 4 Municipalità al Pd, lo stesso al M5S, una ai Verdi e un'altra al composito schieramento della sinistra che si compone di quattro sigle: Sinistra Italiana, Articolo 1, il Psi e la rete civica del manager della Gesco ed ex candidato sindaco Sergio D'Angelo.

Resterebbero fuori i cosiddetti deluchiani, quelli che fanno capo al governatore Vincenzo De Luca che anche grazie a loro alle regionali dell'anno scorso ha sbaragliato il campo. Si tratta - a oggi ma i giochi sono apertissimi - di Napoli Libera, Fare Democratico, I Moderati e anche Centro democratico di Raimondo Pasquino. Molto vicino a De Luca anche lui e che sta varando un progetto politico puntato sui giovani e con il governatore ha un rapporto franco e schietto. E resterebbero senza un candidato presidente anche i renziani di Italia viva che pure hanno un uscente come Apostolos Paipais all'VIII Municipalità, cioè Scampìa. Un rebus, un risiko vero e proprio dove Manfredi dovrà fare da arbitro, perché sulle Municipalità di fatto il centrosinistra è già spaccato.

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Il Pd del segretario metropolitano Marco Sarracino ambisce ad avere la Quarta municipalità, cioè metà del centro storico il lato di San Lorenzo Vicaria, la Sesta vale a dire l'area est da Barra a Ponticelli passando per San Giovanni la rossa, la Decima Bagnoli-Fuorigrotta e l'Ottava che è Scampìa. E quei si gioca la partita con il principale antagonista interno, i grillini che a Scampìa hanno il quartiere a più alta densità di reddito di cittadinanza, un serbatoio di voti da mantenere e da sfruttare. Per i grillini - sulle Municipalità sta lavorando tutta la cabina di regia del Movimento composta dai parlamentari Alessandro Amitrano e Gilda Sportiello e la consigliera regionale Valeria Ciarambino. Oltre all'Ottava puntano alla Settima, sempre area nord, la zona di Miano e Secondigliano, alla Nona vale a dire Pianura e Soccavo e alla Seconda il quartiere Avvocata l'altra metà del Centro storico. La geografia politica della città potrebbe mettere d'accordo dem e M5S nel senso che il Pd potrebbe cedere sull'Ottava municipalità se i grllini cedessero la Seconda. In questo modo il cerchio del reddito di cittadinanza dell'area nord sarebbe per intero in mano ai grillini e quello del centro storico al Pd. A sinistra ha dato la sua disponibilità per una Municipalità il presidente del Consiglio comunale uscente Alessandro Fucito, i sinistrosi vorrebbero la III, quella del rione Sanità alla quale ambisce anche D'Angelo per piazzare Ivo Poggiani presidente uscente ed ex arancione da quando il sindaco de Magistris ha candidato la Clemente Poggiani lo ha salutato. I Verdi puntano anche loro alla Seconda, mentre Chiaia - dove il centrosinistra non ha mai vinto - è appannaggio di Azzurri per Napoli guidati da Stanislao Lanzotti e Riccardo Monti

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