«Napoli è in dissesto, serve un intervento legislativo per evitare il fallimento del Comune. Al momento non ci sono le condizioni per una mia candidatura». Così l'ex ministro Gaetano Manfredi declina l'invito della coalizione Pd-M5S che ieri ha sancito il patto di Posillipo per presentare un candidato unico fin dal primo turno alle prossime elezioni comunali a Napoli.
Sullo sfondo restano i nomi di Enzo Amendola, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e del presidente della Camera Roberto Fico in quota M5S. Anche lui, pur sollecitato, è ben restio dallo scoprire le sue carte. Fico - si sa - non ha mai nascosto di ambire alla fascia tricolore e visto il contesto politico non è escluso che la terza carica dello Stato possa effettivamente liberarsi dai suoi impegni istituzionali in tempo utile per la campagna elettorale.
La decisione definitiva dovrebbe arrivare entro la fine della settimana, a suggello dell'alleanza Pd-M5S «benedetta» ieri sera anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha parlato di «patto ambizioso». Impossibile a questo punto immaginare un passo indietro da parte di una delle due forze politiche anche in caso di una candidatura che non soddisfi al 100% una delle parti.