Comunali a Napoli, ex Forza Italia in lista con Manfredi e scoppia il caso degli impresentabili

Comunali a Napoli, ex Forza Italia in lista con Manfredi e scoppia il caso degli impresentabili
di Adolfo Pappalardo
Domenica 11 Luglio 2021, 11:00 - Ultimo agg. 12 Luglio, 08:25
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È lo spettro che agita ogni elezione. E stavolta ad agitarlo come una clava contro il suo competitor, in anticipo e con insistenza da qualche giorno, è Catello Maresca: gli impresentabili. Anche a liste non ancora chiuse. Ma il caso è destinato esplodere nelle prossime ore con la presentazione di Azzurri per Napoli, la lista di ex forzisti che appoggerà Gaetano Manfredi. Nonostante insistenze e corteggiamenti del centrodestra sino a qualche giorno fa andati però a vuoto. 

«Sulla pulizia delle liste elettorali ci faccia sapere, Manfredi o chi lo gestisce, se ha cambiato idea su certi personaggi che quando gravitavano nel centrodestra erano definiti mediamente banditi, mentre ora che sono alla sua corte sono diventati santi», è stata l'accusa nemmeno tanto velata del candidato di centrodestra all'ex rettore, appena qualche giorno fa. Accuse, sulle liste, che Maresca ha reiterato più di una volta ma senza fare nomi. Caso destinato a scoppiare mercoledì con la presentazione ufficiale della lista Azzurri per Napoli, tenuta a battesimo, oltre che da Manfredi, da Stanislao Lanzotti, consigliere comunale ed ex dirigente forzista prima della rottura con il partito di Berlusconi, e Antonio Milo, ex parlamentare che ha cambiato diverse casacche.

Dall'Udc all'Mpa di Lombardo, passando per Berlusconi sino ad approdare al partito di Fitto e infine nella compagine politica di centrodestra (il gruppo Ala di Denis Verdini) che appoggiava il governo Renzi. Si direbbe un voltagabbana se su di lui non ci fosse anche un'inchiesta per voto di scambio che risale all'anno scorso e che coinvolse 27 politici. Tra cui anche Lanzotti. Insomma abbastanza materiale per mettere benzina nel motore del candidato del centrodestra. «Io non mi candido, l'ho detto da mesi», dice Lanzotti che spiega la ratio della scelta: «È un progetto politico che ha catturato l'interesse di politici di peso come Pomicino, Gargani, Mastella e Milo e che mira a prendere il 5-6 per cento alle prossime comunali». E sui veleni degli ultimi giorni dice: «Vediamo alla fine chi candiderà chi. So solo che sino a 10 giorni fa mi era stata proposta la presidenza di Chiaia dal centrodestra ma non ho accettato. Manfredi e Maresca sono 2 eccellenti persone ma la squadra del primo da' garanzie di pluralità, non così nel centrodestra». Poi aggiunge: «Vorrei confrontarmi sulle cose da fare e non su queste polemiche stucchevoli: specie se arrivano dagli amici forzisti che, se non erro, erano garantisti». E nonostante ci sia solo un'indagine, senza nemmeno un rinvio a giudizio, Lanzotti ha preferito non candidarsi. Anche se non c'è nessun ostacolo dal punto di vista normativo. Stessa scelta fatta dall'ex senatore Milo che in questa avventura elettorale garantirà il simbolo e il sostegno di Noi Sud.

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Naturale però che dal centrodestra si punti a bombardare la lista degli ex forzisti che vede dai promotori anche il manager Riccardo Maria Monti a cui pure si era pensato prima che si optasse per Maresca. E se il magistrato ieri preferisce non toccare la questione, dopo averci puntato per giorni, ci pensa invece il suo comitato. Dallo staff di Maresca infatti fanno trapelare sconcerto e osservano come «da un lato c'è la società civile e i partiti del centrodestra coesi nei valori del progetto di governo della città. Dall'altro lato un'accozzaglia di portatori di voti e di interessi che provano a mettersi insieme senza alcuna logica diversa dal potere per il potere. Ma verranno respinti dai napoletani». Dal centrosinistra, invece, nessuna reazione alle accuse degli avversari. Nulla. Anzitutto perché, fanno notare dallo staff di Manfredi, «le liste non sono state presentate e dobbiamo poi vedere quelle del centrodestra...». 

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