È lo spettro che agita ogni elezione. E stavolta ad agitarlo come una clava contro il suo competitor, in anticipo e con insistenza da qualche giorno, è Catello Maresca: gli impresentabili. Anche a liste non ancora chiuse. Ma il caso è destinato esplodere nelle prossime ore con la presentazione di Azzurri per Napoli, la lista di ex forzisti che appoggerà Gaetano Manfredi. Nonostante insistenze e corteggiamenti del centrodestra sino a qualche giorno fa andati però a vuoto.
«Sulla pulizia delle liste elettorali ci faccia sapere, Manfredi o chi lo gestisce, se ha cambiato idea su certi personaggi che quando gravitavano nel centrodestra erano definiti mediamente banditi, mentre ora che sono alla sua corte sono diventati santi», è stata l'accusa nemmeno tanto velata del candidato di centrodestra all'ex rettore, appena qualche giorno fa. Accuse, sulle liste, che Maresca ha reiterato più di una volta ma senza fare nomi. Caso destinato a scoppiare mercoledì con la presentazione ufficiale della lista Azzurri per Napoli, tenuta a battesimo, oltre che da Manfredi, da Stanislao Lanzotti, consigliere comunale ed ex dirigente forzista prima della rottura con il partito di Berlusconi, e Antonio Milo, ex parlamentare che ha cambiato diverse casacche.
Naturale però che dal centrodestra si punti a bombardare la lista degli ex forzisti che vede dai promotori anche il manager Riccardo Maria Monti a cui pure si era pensato prima che si optasse per Maresca. E se il magistrato ieri preferisce non toccare la questione, dopo averci puntato per giorni, ci pensa invece il suo comitato. Dallo staff di Maresca infatti fanno trapelare sconcerto e osservano come «da un lato c'è la società civile e i partiti del centrodestra coesi nei valori del progetto di governo della città. Dall'altro lato un'accozzaglia di portatori di voti e di interessi che provano a mettersi insieme senza alcuna logica diversa dal potere per il potere. Ma verranno respinti dai napoletani». Dal centrosinistra, invece, nessuna reazione alle accuse degli avversari. Nulla. Anzitutto perché, fanno notare dallo staff di Manfredi, «le liste non sono state presentate e dobbiamo poi vedere quelle del centrodestra...».