De Magistris, l'addio degli ex fedelissimi: ecco tutti i trasformisti ​pronti a “riciclarsi”

De Magistris, l'addio degli ex fedelissimi: ecco tutti i trasformisti pronti a “riciclarsi”
di Valerio Esca
Lunedì 23 Agosto 2021, 01:00 - Ultimo agg. 18:46
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Trasformisti, transfughi, esperti in cambio di casacca e salto della quaglia. Da una parte e dall’altra: a destra, a sinistra, al centro. È partita la corsa alla candidatura e tra dieci giorni tutti i tasselli del puzzle finiranno al loro posto. Ma chi sono gli assessori, consiglieri comunali, presidenti di municipalità, o ex, che stanno tentando di aggrapparsi all’ultimo treno?

Gli ultimi ad abbandonare la nave di Palazzo San Giacomo, in ordine di tempo, sono gli ex Verdi, oggi Davvero. Pronto a candidarsi con Antonio Bassolino è Marco Gaudini, nominato il 12 gennaio scorso assessore ai Trasporti e alla Mobilità da de Magistris. Gaudini dovrebbe protocollare le dimissioni stamane. In questi mesi gli sono toccate pratiche bollenti, basti pensare alla disastrosa gestione della Galleria Vittoria. Responsabilità che va ovviamente condivisa con la candidata sindaco Alessandra Clemente, dalla quale sono fuggiti via tutti i vecchi compagni di avventura. Prima di Gaudini aveva lasciato la barca Raffaele Del Giudice, pronto a immergersi nella nuova avventura con il centrosinistra di Manfredi. Del Giudice nel luglio del 2011 viene nominato dal sindaco nel Cda di Asìa, poi nell’aprile 2014 amministratore unico della partecipata e dal febbraio ad aprile 2015 amministratore unico di Sapna, a titolo gratuito. Entra in giunta il 22 giugno 2015, quando il primo cittadino lo investe della carica di vicesindaco ed assessore all’Ambiente. Sono trascorsi sei anni, ma la città è sporca, non autosufficiente dal punto di vista dell’impiantistica (i rifiuti si continuano a mandare all’estero), la differenziata non decolla e la tassa dei rifiuti è la più cara d’Italia. 

Altro ex assessore di de Magistris che sale sul carro del professor Manfredi è Roberta Gaeta, che entra nella squadra arancione nel rimpasto di giunta del maggio 2013, con deleghe al Welfare, Politiche sociali, Migranti e Famiglia. Durante gli anni della sua gestione, il Comune non ha certo brillato - per usare un eufemismo - in servizi come i trasporti scolastici, i pagamenti degli assegni di cura e per il numero degli insegnanti di sostegno nelle scuole. Così come non è stata mai affrontata in maniera risolutiva la questione dei campi rom e le cronache delle ultime settimane lo testimoniano. Gaeta, con il suo ingresso in giunta, sostituì Sergio D’Angelo, che qualche mese fa aveva deciso di candidarsi a sindaco per poi farsi ammaliare anche lui dalle sirene di Manfredi. 

D’Angelo, che si candiderà con la lista di sinistra “Napoli solidale”, è stato assessore al Welfare, dal 2011 al 2013, nella prima giunta de Magistris, per poi ricoprire fino a qualche mese fa il ruolo di commissario della partecipata Abc, che lascia con il bilancio in attivo. Non è riuscito a dare una svolta nei 48 mesi nei quali è stato alla guida delle Politiche sociali. Alla fine ha rinunciato alla corsa solitaria per appoggiare l’ex rettore della Federico II. Lo stesso vale per Sandro Fucito, che non è chiaro se alla fine verrà candidato alla presidenza della Municipalità del Vomero o al consiglio comunale. Fucito ha ricevuto la nomina di assessore al Patrimonio nel maggio 2013, mentre dal 2016 è presidente dell’assemblea cittadina e con il suo voto ha spesso tenuto in piedi una maggioranza risicatissima e da tempo senza numeri. Sarà candidato in coalizione con Manfredi anche Ciro Borriello, assessore allo Sport, che in settimana firmerà con il M5S.

Borriello è entrato in giunta l’8 gennaio 2015. Le sue spine nel fianco sono stati sicuramente gli impianti sportivi: Palavesuvio e Palabarbuto su tutti. Fino all’arrivo dei fondi delle Universiadi, grazie ai quali anche il San Paolo, oggi stadio Maradona, si è rifatto il look. Mai mantenuta, invece, la promessa di dar vita a un nuovo stadio. 

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Stanislao Lanzotti: da Berlusconi a Manfredi. Un salto della quaglia certificato mesi fa, quando l’ex capogruppo di Fi in consiglio ha messo in piedi una lista a supporto di Manfredi. Lanzotti ha tentato con scarsi risultati (è arrivato lo stop di Manfredi) di corteggiare prima il missino Alviti (accolto poi in Fi), poi Vincenzo Moretto, entrato in via Verdi grazie alle dimissioni di Lettieri il 20 marzo 2017. Passato con la Lega di Matteo Salvini, Moretto ha deciso di saltare sulla sponda opposta del fiume, dopo la rottura con il Carroccio. In questo momento è in cerca di una casa e non è escluso che possa trovare posto in una civica di Maresca. Un altro cambio di casacca dall’assemblea cittadina è quello di Gaetano Troncone, eletto con “de Magistris sindaco” nel 2016, oggi al gruppo misto, che ha trovato posto nella lista dell’ex sindaco Bassolino. Doppio carpiato con avvitamento per Francesco Chirico (per lui parentesi deluchiana alle ultime regionali), fedelissimo di de Magistris e di Clemente, presidente della seconda Municipalità, ha detto addio agli arancioni per finire alla corte di Maresca, ma soltanto provvisoriamente. Dopo l’accordo tra il magistrato e i partiti di centrodestra, Chirico ha lasciato il comitato elettorale di via Ponte di Tappia per trasferirsi in quello di Manfredi a piazza Bovio. Correrà con la lista “Napoli libera”. 

La campagna acquisti di Maresca ha invece visto negli ultimi giorni un doppio colpo di mercato: l’ex assessore demA, Daniela Villani, con delega alla Qualità della vita e Pari opportunità, prima di diventare delegata al Mare, e l’ex consigliere comunale molto vicino a Clemente, Ciro Langella. Villani, in giunta dal 18 luglio 2016 al maggio 2017, è stata per anni attivista di demA, prima di annunciare quattro giorni fa la sua candidatura nella civica del magistrato, in coalizione con Lega, Fi e FdI. Le sirene di Maresca hanno richiamato anche Langella, leader dei tassisti napoletani, eletto con Lettieri nel 2016, passato in maggioranza con de Magistris grazie alla delega ai Trasporti non di linea, che finisce per cambiare nuovamente casacca e tornare con il centrodestra.

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