Comunali a Napoli, le tre «R» di Bassolino: «Riparare, ricucire e rilanciare»

Comunali a Napoli, le tre «R» di Bassolino: «Riparare, ricucire e rilanciare»
Sabato 4 Settembre 2021, 17:12 - Ultimo agg. 18:59
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Tre parole con la R - riparare, ricucire, rilanciare - sono la sintesi del programma del candidato sindaco Antonio Bassolino, che stamane ha tenuto una manifestazione per presentare i candidati delle cinque liste che lo sostengono. Napoli, per Bassolino, è una città «scassata, in tutti i sensi, da riparare. Le buche, i costoni, le strade ma anche il bilancio e l'apparato. Senza una Giunta di alto livello, e senza 70-100 dirigenti, funzionari, tecnici di grandissima qualità non si va da nessuna parte e non si colgono le enormi opportunità del Pnrr. Il recovery può essere per Napoli ciò che allora fu il G7».

Ricucire: anzitutto le ferite sociali, riducendo le disuguaglianze. «Girare a piedi mi ha fatto bene, ho visto scene come quelle dei nuovi poveri fuori delle mense che dimostrano come nemmeno la pandemia sia uguale per tutti».

Infine rilanciare Napoli, il suo ruolo nel mondo, anzitutto digitalizzando il Comune e la Pubblica amministrazione.

 

«Come è possibile che oggi un cittadino del Vomero per rinnovare la carta di identità riceva una prenotazione a 13 mesi, e nel quartiere Stella?». Bassolino rivendica il cammino compiuto dal 13 febbraio, data dell'annuncio della sua candidatura, «senza soldi e senza apparati». Un percorso nel quale «io che sono e resto di sinistra ho ricevuto sostegno e sollecitazioni da cittadini di ogni parte politica. Il sindaco deve saper rappresentare tutti i cittadini ed io ho già dimostrato di saperlo fare». Il candidato vuole soprattutto riportare al voto gli astensionisti: «Un sindaco che, come cinque anni fa, venga eletto al ballottaggio dalla maggioranza del 36,9% dei napoletani sarà inevitabilmente debole, comunque si chiami». « Napoli è Napoli», insiste più volte, «non un laboratorio politico ma una città da amministrare mantenendo una forte connessione con i cittadini. Abbiamo problemi enormi ma anche grandi risorse umane, civili e culturali».

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La strada per arrivare al ballottaggio «è tutta in salita, molto difficile ma non impossibile». «Sento un dovere verso questa città, verso tanti che pur non conoscendomi mi hanno mostrato sostegno e fiducia negli anni dei 19 processi, mentre chi mi conosceva da una vita non diceva una sola parola. Il mio compito attuale è dare la spinta, la prima fase, far crescere tante forze soprattutto giovani che possano ricostruire Napoli, una sfida che durerà anni e anni». A conclusione il motto già lanciato sui social: «Non succede, non succede. Ma se succede...». (ANSA).

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