Comunali a Napoli, Bassolino e i big di destra: il patto per il ballottaggio

Comunali a Napoli, Bassolino e i big di destra: il patto per il ballottaggio
di Luigi Roano
Martedì 28 Settembre 2021, 10:16
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L'incontro di pochi giorni fa era riservato e doveva rimanere tale perché non aperto al pubblico. La decisione da prendere era seria, ratificare un patto con Antonio Bassolino per spingere l'ex sindaco al ballottaggio. Patto elaborato alla libreria Controcorrente, cuore pulsante della destra napoletana. Con i militanti - anche giovani - ma soprattutto i vecchi marpioni di quell'area politica che dal Msi, sono arrivati in An e oggi stanno costruendo la loro casa in Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni.

Tutta gente che si sente sedotta e abbandonata dal candidato che punta all'elettorato del centrodestra Catello Maresca che ha però sempre rifiutato l'appoggio esplicito dei partiti di quell'area. L'ultimo strappo pochi giorni fa con la Meloni che a Napoli non lo ha incontrato.

Lì, nel centro studi dedicato a Pietro Golia, a fare gli onori di casa c'era Amedeo Laboccetta ex deputato, militante e storico esponente della destra napoletana. Molti gli ospiti, tra gli altri l'ex ministro Mario Landolfi che nel governo Berlusconi ter aveva la delega alle comunicazioni, il magistrato in pensione Arcibaldo Miller, che ha indagato Bassolino più volte sia per la vicenda dei Boc che sull'emergenza rifiuti. Diciannove processi per Bassolino con altrettante assoluzioni.

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Alla reunion c'erano anche l'ex presidente della Camera di Commercio Maurizio Maddaloni e il chirurgo Luigi Santini, vicino a Clemente Mastella. Ed è dopo quell'incontro che Laboccetta esce allo scoperto e fa il suo endorsement: «Una decisione sofferta, ponderata, ma inevitabile. Un uomo di Destra che appoggia una bandiera della Sinistra. Ho fatto questa scelta dopo aver più volte parlato con Maresca proprio per conoscerlo e capire. Alla fine mi sono arreso: è tanto inesperto quanto borioso. Ho scoperto che la politica non è un percorso adatto a lui. Per la guida della Capitale del Mediterraneo se vogliamo essere intellettualmente onesti, cento volte meglio Bassolino». Insomma, Laboccetta ha rotto un tabù nella destra napoletana orgogliosamente anticomunista. Per due motivi chiari: cercare di dare del filo da torcere a Gaetano Manfredi, candidato del centrosinistra e del M5S, e spingere quanto più possibile Bassolino verso il ballottaggio con l'ex rettore. E di conseguenza manifestare platealmente una sfiducia di fatto a Maresca. Una specie di dispetto. E ci sono molte affinità con la strategia di Bassolino, che con la sua discesa in campo vuole riconquistare dopo 30 anni la fascia tricolore. Bassolino di dispetto al Pd non vuole sentire parlare - tuttavia - il sentimento che lo anima, oltre all'amore per la città, è molto simile a quello di Laboccetta. «Mi sono candidato - spiega Bassolino a ogni intervista che fa - dopo avere detto più volte che volevo dare una mano alla città. Mai una volta c'è stato un dirigente del partito, del Pd, che ho contribuito a fondare che abbia alzato il telefono per dirmi parliamone».

Va detto che il mantra di Bassolino in questa campagna elettorale fin dai primissimi giorni è stato sempre lo stesso: «Sono un uomo di sinistra, ma qui si vota per il sindaco di Napoli e devo dire che molti elettori di centrodestra mi hanno detto che torneranno a votare per me». Quella riunione nella libreria, nella sostanza, ha il sapore di un vero patto sancito per arrivare al ballottaggio. Un patto strategico tra alleati, poi si vedrà - dovesse funzionare - come articolare la campagna elettorale al ballottaggio. Con Bassolino che mette sul piatto della bilancia la sua storia che lui stesso ribadisce e sottolinea con forza: «Ho sempre collaborato con tutti: con Antonio Rastrelli alla Regione quando ero sindaco e con Silvio Berlusconi».

Al quale recentemente ha riconosciuto meriti per l'unico impianto di trattamento dei rifiuti che c'è al servizio di Napoli - il termovalorizzatore di Acerra - e ha solidarizzato con il fondatore di Forza Italia anche rispetto alle vicende giudiziarie. Bassolino - dunque - pesca molto nel centrodestra con lo stesso Maresca che nei confronti pubblici fatti anche a Il Mattino, non ha lesinato complimenti verso l'ex sindaco. Un Bassolino che ha sette vite e mentre il rutilante mondo della politica cerca di contenderselo, continua il suo tour nei quartieri e tra i ceti produttivi della città. Ieri è stato ospite dell'Acen, l'associazione dei costruttori napoletani, e ha lanciato un messaggio: «Le potenzialità del Pnrr sono un'occasione da non perdere per rilanciare Bagnoli per tanta parte di Napoli Est, con le sue industrie abbandonate, e per connettere le attuali periferie con l'immensa Città Metropolitana. Per farlo serve una macchina amministrativa efficiente e il ripopolamento professionale di Palazzo San Giacomo».
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