Comunali a Napoli, cinque liste civiche in favore di Maresca: ora il pm è pronto a scendere in campo

Comunali a Napoli, cinque liste civiche in favore di Maresca: ora il pm è pronto a scendere in campo
di Luigi Roano
Domenica 11 Aprile 2021, 10:02 - Ultimo agg. 12 Aprile, 09:16
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Allora le cose stanno così: Catello Maresca - il pm anticamorra - ha sciolto le riserve e sarà al 101% in campo: sarà il candidato sindaco con 5 liste civiche che lo stanno spingendo per conquistare Palazzo San Giacomo. E con ogni probabilità con il vento del centrodestra che soffierà forte per portarlo quanto più vicino alla meta. In quali forme e con quali simboli lo scopriremo presto. Basta temporeggiare e basta anche la marcatura stretta degli avversari del centrosinistra che si sono cacciati in una situazione non facile da gestire tra primarie e troppi candidati in campo. Maresca, il magistrato che ha fatto scacco matto contro i Casalesi è tirato per la giacca da tanti napoletani pronti a impegnarsi, da tante categorie professionali che gli chiedono di «spicciarsi» e tanti amici ai quali deve dare una risposta. Di qui l'accelerata che dovrebbe concretizzarsi in questa settimana, come fanno trapelare quelli a lui più vicini.
Al massimo tra 15 giorni raccontano quelli del suo cerchio magico. Ma sembra tanto un depistaggio, la realtà e che il Pm gira le scuole, incontra persone e percepisce anche lui che è giunto il momento di rompere gli indugi.


IL PROGRAMMA
C'è una squadra di napoletani specializzati a disegnare il programma dei prossimi 5 anni per la città.

La Napoli di Maresca - se dovesse vincere le elezioni di ottobre - è fatta di pochi sogni e di molta concretezza. Dare ai cittadini - questo è il motto e la ratio del documento - la vivibilità che meritano, quella normalità che da tanti anni manca. Una scelta di campo, quella di Maresca, che potrebbe essere dettata anche dalla necessità di entrare in partita sul Recovery plan. Entro il 30 il Comune dovrà presentare i progetti e se si aprisse una discussione pubblica un conto è esserci da cittadino, altra cosa da candidato a sindaco. Il Recovery è l'unica strada che porta dritta al futuro. Il programma - dunque - che punta a riqualificare una città che ha bisogno di tornare a vivere. Ma con un bilancio in dissesto di fatto e solo amministrativamente in predissesto, la prima cosa da fare è trovare la strada per mettere a posto i conti. La sponda con il Governo e con la Regione a prescindere dai colori politici è fondamentale. Sul tavolo di Maresca ci sono i dossier di Bagnoli, l'eterna incompiuta, e quello di Napoli est. Poi la sicurezza - il suo pane quotidiano - e quindi la quotidianità che passa per strade praticabili, una mobilità pubblica veramente a misura di napoletani e tanto altro. Questo gli chiedono quelli che lo tirano per la giacca.


I SOSTENITORI
Giuseppe Pino Renda - imprenditore - fino a tre anni fa assieme al fratello Massimo condivideva l'azienda di famiglia «Caffè Borbone» - è uno di quelli che ha voluto incontrare Maresca. «Cosa gli ho chiesto? Di candidarsi è ora di scendere in campo. E poi gli ho detto che io sono pronto a sostenerlo in tutti i modi possibili perchè Maresca potrebbe rappresentare la vera svolta per Napoli una città ridotta male». Per Renda la chiave per gestire Napoli è il civismo: «Tutti dobbiamo dare il nostro sostegno, dal mio punto di vista, alla città serve una gestione di stampo più manageriale. E penso che la spinta della società civile scevra dalla spinta eccessiva dei partiti politici al di la dei vari colori sia fondamentale». Due gli appuntamenti pubblici in agenda per Maresca nella prossima settimana. Entrambi nelle scuole per parlare di legalità. Martedì alle 15,30 a Scafati al Liceo Cacciappoli, «Pandemia e virus sociale» il tema dell'incontro che condurrà assieme alla psicologa e criminologa Lisa D'Aniello. Mercoledì, invece, sarà a Ponticelli all'Istituto Comprensivo Santa Rosa per incontrare i ragazzi della scuola media. Se ci sarà qualche studente curioso e magari glielo chiede Maresca potrebbe anche regalare lo scoop e rispondere: «Sì mi candido».

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