Comunali a Napoli, Fdi a Maresca: «Mai senza simbolo» e incombe il rischio strappo

Comunali a Napoli, Fdi a Maresca: «Mai senza simbolo» e incombe il rischio strappo
di Valerio Esca
Sabato 19 Giugno 2021, 09:19
4 Minuti di Lettura

Strappo tra Fratelli d'Italia e Catello Maresca. Maresca ha più volte chiarito, l'ultima nell'intervista al Mattino sul tetto di Torre Francesco, che simboli di partito sotto il suo nome, sulla scheda elettorale, non ce ne saranno. Ribadendo in più occasioni che non si sente «né di destra né di sinistra, ma civico puro». Nel puzzle delle candidature per le amministrative, difatti, il centrodestra è in difficoltà soprattutto su Napoli, dove non si riesce a trovare una quadra. A questo punto riprende quota l'ipotesi che FdI o addirittura l'intero centrodestra possano correre da soli al primo turno. Il profilo del candidato di Fdi già c'è, ed è quello di Sergio Rastrelli, che piace molto alla Meloni.


«Noi guardiamo con interesse a tanti progetti civici in Italia.

FdI non si vergogna del proprio volto. Sarebbe ridicolo immaginare che i nostri uomini possano andare a nascondere in liste civiche per essere accreditati». Nette le parole di Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di FdI, ieri in città per l'assemblea nazionale del turismo del partito della Meloni. «Per FdI è indispensabile garantire i nostri elettori attraverso il nostro simbolo, quello che ci rappresenta e che ha portato Giorgia Meloni in questi anni ad affermarsi come uno dei leader più apprezzati dagli italiani. Se altri hanno bisogno di trasformismi per presentarsi in giro è preoccupante. Auspichiamo che chi desidera il nostro sostegno accetti e apprezzi il nostro simbolo. Sarebbe imbarazzante sostenere qualcuno che si vergogni di noi». Il capogruppo poi incalza: «Faremo le scelte migliori in sostegno di candidature con cui condividere questo percorso o in sostegno di altre che sappiano adeguarsi a questo tipo di impegno. Noi non poniamo condizioni e non ce ne facciamo porre».


Dal centrodestra interviene anche Severino Nappi, coordinatore cittadino della Lega, che spiega: «Salvini a ottobre è stato il primo ad aver puntato su un modello civico vero, proponendo per il governo della città dopo 30 anni un civismo sano e contrapposto ai ceti consociativi e ai finti candidati civici della sinistra. Si può immaginare un percorso condiviso su cui ci si incontra sui valori, questa sarà la formula della coalizione».

Maresca intanto non sembra preoccuparsi dei messaggi che arrivano dai partiti del centrodestra e va avanti per la sua strada. Lunedì ci sarà il primo comizio ufficiale, a Ponticelli, dove lancerà la sua candidatura da piazza Egizio San Domenico alle 17,30. Ci saranno poi diversi appuntamenti, in altre periferie, dove Maresca incontrerà i cittadini. E intanto il pm incassa il sostegno di nuovi candidati. Tra i nomi che circolano, spunta quello di Olga Fernandes, divulgatrice scientifica e giornalista, corteggiata anche dal centrosinistra; Enrico Lucci, ex Fi, che andrà nelle civiche di Maresca, Pino De Stasio (ex rifondazione comunista ed ex demA), mentre si parla di una interlocuzione ben avviata con l'ex assessore al Mare di de Magistris, Daniela Villani. In lizza anche l'avvocato Hilarry Sedu, 34 anni, origini nigeriane, consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Napoli, protagonista mesi fa di uno spiacevole episodio durante un'udienza, al Tribunale per i Minorenni di Napoli, quando un magistrato onorario gli chiese di esibire il tesserino di avvocato. Tra i papabili anche l'avvocato Manuel Fabozzo e Antonio Coviello, professore universitario. Intanto l'associazione che sostiene la candidatura di Maresca dalla prima ora, Essere Napoli, tifa per la discesa in campo di Francesco Borrelli, che andrebbe a rosicchiare altri voti a Gaetano Manfredi. Il presidente di Essere Napoli, Giuliano Annigliato, spiega: «Visto che Borrelli, secondo un sondaggio dei Verdi, pare abbia tante preferenze, gli consiglio di candidarsi. Io al suo posto lo farei».


Maresca lancia una doppia proposta. Di istituire a Napoli una sede del ministero del Turismo e quella del Tribunale internazionale del diritto del Mare. «Siamo pronti a chiedere sempre al Governo Draghi di aiutarci a istituire a Napoli una sede del Tribunale internazionale del diritto del mare - dice Maresca - Napoli è una città al centro del Mediterraneo, crocevia di traffici commerciali e di un mare ricchissimo di biodiversità da proteggere. Non potrebbe esserci migliore sede per valorizzare le prerogative importanti del Tribunale del diritto del mare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA