Comunali a Napoli. Fi, bufera sugli incarichi in 5 pronti allo strappo

Comunali a Napoli. Fi, bufera sugli incarichi in 5 pronti allo strappo
di Adolfo Pappalardo
Domenica 1 Agosto 2021, 10:51
3 Minuti di Lettura

Le nuove nomine del coordinamento regionale di Forza Italia dovevano servire a sopire fibrillazioni e malesseri interni. Ma scatenano esattamente l'effetto contrario se, qualche ora dopo, chi è stato appena promosso al nuovo incarico di partito scrive una missiva durissima al coordinatore regionale De Siano: «Senza una adeguata correzione in queste ore saremo costretti ad una formale non accettazione degli incarichi ricevuti, mancando condizioni di fiducia e coerenza che questi incarichi meritano». E minacciano «di procedere agli atti conseguenti» già domani. Leggi: rinuncia alle nomine appena assegnate. Lettera firmata dalla capogruppo Annarita Patriarca, dal consigliere regionale Massimo Grimaldi, Antonio Fasolino, Gennaro Salvatore e Peppe Maisto. Insomma nel partito campano di Berlusconi le scosse telluriche non si fermano e ora a firmare l'atto sono tutti i fedelissimi dell'eurodeputato Fulvio Martusciello e dell'ex governatore Stefano Caldoro.

Appena giovedì, dopo lunghissimi mesi di tensioni interne, Mimmo De Siano, parlamentare e coordinatore regionale del partito, annuncia le nuove nomine dopo averle sottoposte al coordinatore nazionale Antonio Tajani. Ed ecco i nuovi vice coordinatori regionali: Guido Milanese, Antonio Fasolino, Gennaro Salvatore, Francesco Silvestro, Francesco Rubano, Massimo Grimaldi e Alfonso Sequino. A completare la direzione regionale del partito, a norma di statuto, oltre ai due vice coordinatori vicari campani Fulvio Martusciello e Marzia Ferraioli, la capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale e i parlamentari. E, infine, all'ex consigliere regionale Peppe Maisto, sconfitto alle ultime comunali a Giugliano, l'incarico di vice coordinatore napoletano. Nomine effettuate con il bilancino proprio per accontentare tutte le anime del partito. E, invece, ecco che proprio i destinatari degli incarichi scrivono un documento minacciando di rinunciarvi se entro questo fine settimana non verrà fatta chiarezza.

La missiva, riservata, è durissima e accusa i vertici del partito di non riuscire a imprimere una rotta adeguata. «Abbiamo accolto con grande disponibilità gli appelli a contribuire ad un percorso unitario di riorganizzazione, ciononostante, ed a distanza di quasi un anno ci ritroviamo di fronte - accusano i dirigenti azzurri capitanati dalla capogruppo in consiglio regionale Annarita Patriarca che è prima firmataria del documento - a soluzioni parziali e incomplete, non rispettose del quadro concordato e che minano la fiducia e la credibilità di alcune realtà territoriali. La dannosa e desueta tattica del carciofo adottata sino a ridosso dell'estate con l'auspicio che agosto mettesse la sordina alle esigenze di cambiamento produrrà solo danni». Accuse durissime che tirano in ballo, di fatto danneggiandolo, anche il vice coordinatore regionale Fulvio Martusciello a cui i firmatari del documento sono politicamente legati.
Eppure nella missiva si accusano proprio i vertici Fi della Campania di «decisioni organizzative incoerenti, parziali incomplete e non condivise» che «mettono a rischio l'azione del partito in questo delicato momento elettorale. E che di conseguenza non ci consentono di poter partecipare proficuamente al nuovo corso a cui siamo stati chiamati da coloro che hanno inteso responsabilizzarci».

È un aut aut in piena regola perché i firmatari minacciano di non accettare gli incarichi nel partito, creando un ulteriore problema a Forza Italia che in questo momento vede le sue quotazioni molto in ribasso. Senza contare che siamo alla vigilia delle comunali. Ma nulla. È un braccio di ferro ormai, dicono le voci di dentro di Forza Italia raccontando di un partito che a Napoli è spaccato tra fazioni diverse dove non si riesce a trovare un accordo chiaro e, soprattutto, duraturo. E dove basta un nulla per scatenare lo scontro. Come in questo caso. Perché, alla fine, il nodo del contendere è solamente la nomina di due coordinatori vicari, in altrettanti capoluoghi campani.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA