Comunali a Napoli. Fico-Manfredi, è rush finale: tensione tra i giallo-rossi

Comunali a Napoli. Fico-Manfredi, è rush finale: tensione tra i giallo-rossi
di Luigi Roano
Mercoledì 5 Maggio 2021, 09:16 - Ultimo agg. 6 Maggio, 08:42
5 Minuti di Lettura

C'è una road map di massima che il Pd metropolitano con il segretario Marco Sarracino ha tracciato - in accordo con i deluchiani e il M5S - per arrivare alla condivisione del documento politico che oggi dovrebbe essere presentato ufficialmente a tutta la coalizione. Nella sostanza la certificazione dell'alleanza. E sempre oggi lo stesso Sarracino, al massimo domani, dovrebbe andare al Nazareno perchè pende una convocazione della segreteria nazionale del partito.

Al Nazareno si aspettano da Sarracino la chiusura del cerchio: vale a dire che sì Napoli è l'unica grande città al voto dove Pd e M5S andranno assieme al primo turno e senza primarie.

E sentire dalla bocca del segretario che c'è anche un candidato unitario, in campo ci sono Gaetano Manfredi l'ex ministro e rettore per i dem, ma vicinissimo al nuovo capo grillino Giuseppe Conte, e Roberto Fico il presidente della Camera in quota M5S. Tutto a posto allora? No, c'è qualcosa che al di là delle parole di facciata non quadra, in particolare nel resto dell'alleanza e anche tra i deluchiani che quando si parla di un candidato del M5S, fosse anche la terza carica dello Stato, proprio non riescono a digerirlo con naturalezza. La sensazione è che i tempi per le decisioni saranno stretti, magari già la prossima settimana si saprà il prescelto che dovrà correre per conquistate Palazzo San Giacomo, ma è forte pure la sensazione che bisognerà faticare davvero ancora molto per centrare il risultato.


Dunque, oggi la presentazione del documento da parte di Sarracino, al quale sono arrivati i famosi emendamenti degli alleati, per poi passare alla fase delle consultazioni tra i rappresentanti della coalizione per arrivare alla scelta del candidato. Questo lo schema di partenza, tuttavia potrebbe andare diversamente oggi. Ci potrebbe essere il tentativo di far passare una tesi, da parte dei dem, di chiudere la partita del preambolo politico cioè varare l'alleanza e rinviare gli emendamenti a dopo la definizione del candidato. Una tesi che un senso ce l'ha. Vale a dire visto che il candidato dovrà contribuire alla stesura del programma, e gli emendamenti arrivati non sarebbero politicamente in contrasto con il preambolo, ma di tipo programmatico allora tanto vale stringere i tempi e passare alla fase due. Cioè alla scelta del candidato e poi proporre gli emendamenti allo stesso candidato. Non sarà semplice arrivare a questa soluzione perchè i renziani di Iv, gli ambientalisti, pezzi dei moderati e finanche pezzi della sinistra, non hanno perso la speranza di arrivare alle primarie. Stretti come sono da un lato dal Pd che tieni il pallino in mano e dall'altro dal M5S che sventola sondaggi dove si dà la vittoria per certa. E anche tra i deluchiani di stretta osservanza, non è escluso un colpo di scena, cioè chiedere appunto le primarie se dal M5S non arrivassero chiari segnali di collaborazione in Regione. Non si può essere di lotta all'ente di Santa Lucia - il ragionamento - e di governo al Comune perchè c'è un candidato che piace. Senza la sinergia istituzionale tra i due enti è parere unanime che le difficoltà della città sotto il profilo finanziario non saranno mai superate. Toccherà a Sarracino oggi chiarire bene comne stanno le cose e anche ai grillini dire una parola definitiva su questa vicenda del rapporto con la Regione.



Luigi Iovino ascoltato deputato del M5S che fa parte dei facilitatori al riguardo spiega: «Il percorso che abbiamo portato avanti con le forze politiche nel Governo Conte 2 è lo stesso che dobbiamo continuare a percorrere in vista delle comunali non solo a Napoli, ma in tutte le altre grandi città al voto. Vogliamo dare continuità al lavoro svolto a livello nazionale con le forze politiche del centrosinistra anche a livello locale». Francesco Dinacci di Articolo 1 lancia messaggi e lo fa commentando la candidatura a sindaco di Sergio D'Angelo il manager delle cooperative rosse: «D'Angelo rappresenta una personalità importante del campo democratico della città a cui guardiamo con attenzione - dice - la sua disponibilità si colloca nell'area della sinistra civica e, con la sua riflessione, auspichiamo che possa dare un contributo di idee utile alla sinistra impegnata nel tavolo di coalizione». Secondo Dinacci «bisogna lavorare per la più larga unità delle forze progressiste, con grande apertura alla società civile, perché ogni frammentazione del nostro schieramento favorisce la destra».

La Campania e Napoli in ogni caso stanno nei pensieri di Enrico Letta il segretario nazionale dei dem. Letta ha riunito il comitato organizzatore delle «Agora' Democratiche», l'esercizio di dibattito sul futuro della democrazia e sulla nuova forma partito che ha annunciato nel discorso del 14 marzo. Una iniziativa che, per Letta «è una priorità e che durerà per tutto il secondo semestre di quest'anno, dal 1 luglio al 31 dicembre. Il segretario ha chiesto a Nicola Oddati, riferimento dell'area che fa capo all'ex segretario Nicola Zingaretti, «di coordinare questo lavoro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA