Comunali a Napoli, Tajani: da Fi sì a Maresca, il nostro simbolo ci sarà

Comunali a Napoli, Tajani: da Fi sì a Maresca, il nostro simbolo ci sarà
di Valentino Di Giacomo
Sabato 3 Luglio 2021, 08:10 - Ultimo agg. 4 Luglio, 10:21
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«Siamo pronti a firmare il Progetto per Napoli proposto da Maresca anche domattina, ma non rinunciamo al nostro simbolo. Il progetto ci piace, lo rilanceremo anche noi, però ora basta storie sulla questione del simbolo». Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del partito, chiede al pm candidato di sedersi al tavolo e firmare l'intesa. L'ex presidente del Parlamento europeo è stato ieri a Sorrento, dove ha incontrato vari imprenditori campani insieme al leader della Lega Matteo Salvini e due eurodeputate transitate in Fi: Lucia Vuolo e Matteo Adinolfi. «Con Salvini nessun problema - dice Tajani - dialoghiamo per stare uniti come siamo sempre stati e vincere ovunque».


Presidente, voi siete pronti anche domattina per trovare l'intesa con Maresca. A lui dà un ultimatum?
«Noi la decisione l'abbiamo presa, non diamo ultimatum, ma se vogliamo correre per vincere è ovvio che prima si fa meglio è. Anche per cominciare a parlare proprio dei programmi che Maresca ha in mente. I segnali comunque sono positivi, mai abbiamo chiesto a Maresca di entrare in un partito».
Con il pm le interlocuzioni vanno avanti da tempo, in tanti mesi mai vi siete chiariti su questa questione del partecipare con i simboli? Come è possibile?
«Abbiamo parlato di programmi.

Ci piace l'idea di un candidato civico, ma sarebbe ipocrita chiamare la nostra lista Forza Napoli e poi i candidati sono quelli di Fi. Non abbiamo nulla da nascondere, anzi, ricordiamo quanto fatto da Berlusconi per questa città a cominciare dal Consiglio dei Ministri straordinario tenuto proprio a Napoli per risolvere l'emergenza rifiuti. Faremo liste con professionisti, persone per bene che hanno la nostra storia e i nostri valori. Poi a Maresca dico che questo non mi sembra il tempo dell'antipolitica, abbiamo visto la fine che stanno facendo i grillini».

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Meloni però, al momento, tiene in campo Rastrelli. Lei sta facendo da mediatore?
«Tutto il centrodestra sarà unito, Giorgia ci sarà con il suo simbolo e appoggerà Maresca. Fdi pone le stesse questioni che poniamo noi, perché da sempre abbiamo detto che non rinunciamo alla nostra storia. Poi, se servirà, all'interno del nostro simbolo potremo scriverci Maresca sindaco o Progetto per Napoli, questo non è un problema. Ma con la nostra identità».


Da settimane si parla nel centrodestra anche di partito unico, l'ipotesi non entusiasma gli eletti al Sud che temono di essere inglobati nella Lega. Come li convince?
«Berlusconi ha indicato la Luna, noi non dobbiamo guardare il dito perché sarebbe un errore. Qui il problema non è andare sotto la Lega o Fdi. Il presidente ha fissato un piano che dal 2023 al 2050 permetta all'Italia di avere una visione di ampio respiro, dialogare con gli Usa, con la Ue. Il modello è il Partito repubblicano statunitense dove convivono più idee e principi diversi».


Mentre lei parla di dialogo con Usa e Ue, Salvini ha appena firmato un patto in Europa con alcuni partiti dell'ultradestra vicini ad Orban. Come farete?
«Noi siamo e resteremo fortemente ancorati al Ppe. Non può esserci centrodestra senza il Partito popolare europeo. Alla lunga anche Salvini se ne renderà conto. Noi teniamo la barra dritta, Europa non significa essere succubi o a testa bassa. L'Ue è Leonardo che ottiene di produrre gli orologi atomici per i satelliti europei e fa giocare all'Italia un ruolo da protagonista».


Al posto di Salvini sarebbe andato a Santa Maria Capua Vetere per solidarizzare con agli agenti? E dopo quei fatti servirebbe il numero identificativo per loro?
«Non difendo chi ha sbagliato e quanto successo in quel carcere è inaccettabile tanto più se commesso da chi indossa una divisa. Ma c'è un limite nel criminalizzare tutti gli agenti che ogni giorno ci difendono. Il numero identificativo è una sciocchezza: pensare che un agente possa essere riconosciuto e subire vendette dopo l'arresto di un boss o di un criminale mi fa rabbrividire».

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