Si vota il 3 ottobre - manca solo il timbro dell'ufficialità - ma il dado è tratto. L'incognita sull'apertura delle urne non c'è più e questo sta portando a una immediata accelerazione di tutti i candidati sindaci in campo per chiudere la rognosa questione delle liste. Devono essere consegnate a inizio settembre, 30 giorni prima del voto, e questo significa che bisogna correre per raccogliere le firme, reclutare i candidati e avere tutti i documenti necessari - tra cui il casellario giudiziale - e non sarà una passeggiata di salute fare tutto questo nel mese di agosto quando i ritmi degli uffici pubblici sono più rallentati del solito e la gente e gli elettori sono sdraiati sotto l'ombrellone. Un esercito di candidati quello che si approssimerà alle urne: ogni lista tra comune e Municipalità ne dovrà mettere in campo 340.
La questione è anche politica, e nel centrosinistra che schiera come candidato sindaco Gaetano Manfredi non mancano i problemi, c'è una spy story che vede coinvolto il consigliere comunale Claudio Cecere e la squadra di Manfredi: il primo dice di essere stato chiamato per mollare Alessandra Clemente candidata in quota de Magistris, i secondi raccontano una storia esattamente contraria.
La replica della segreteria di Manfredi è sibillina: «Il signor Cecere ha chiesto, con insistenza, di incontrare lo staff della lista Manfredi, cosa che si è tradotta anche in un rapido incontro con il candidato sindaco. L'appuntamento si è regolarmente tenuto al comitato elettorale, davanti a decine di persone. Quindi, nulla di segreto. Cecere si è proposto come candidato per la lista civica Manfredi insieme a una collega presente, ma è stata respinta la sua richiesta. Poi si è parlato di eventuali alternative, il Pd e i 5 Stelle in particolare, e lui ha chiesto una mano per convincere il Movimento a candidarlo. Ma gli è stato fatto presente che c'è autonomia delle liste nella scelta dei candidati. A quel punto è andato via. Di sicuro non ha potuto studiare nulla della strategia di Manfredi poiché l'unico argomento che gli interessava, anche con una visibile ansia, era la sua candidatura nella nostra coalizione».
A Manfredi non dispiace il voto del 3 ottobre: «È una scelta che compete al Governo - dice - ma sarebbe una buona mediazione, non saremo costretti a fare la presentazione delle liste ad agosto e sia per i partiti che per le civiche sarebbe meno complicato raccogliere la documentazione». Ma il tema sono le liste, le alleanze e i candidati e Manfredi ne è consapevole: «Ci sarà una valutazione politica molto attenta, prima da parte di ogni singolo partito, poi dalla coalizione e da me in ultima istanza». Così Manfredi sulle accuse di stare creando «un carrozzone» che arrivano dalla Clemente ma anche da Catello Maresca candidato del centrodestra. Nella sostanza prima l'operazione di Azzurri per Napoli con Stanislao Lanzotti, ex capogruppo di Fi, poi Clemente Mastella che nella sua corsa a sindaco a Benevento è appoggiato da Fi e a Napoli appoggia Manfredi qualche dubbio lo fanno venire.
«Mastella - racconta l'ex rettore - stava al tavolo della coalizione prima ancora che io mi candidassi, non è una novità. Ad oggi non abbiamo una definizione precisa delle liste, è ovvio che questa è una responsabilità importante, bisogna evitare che ci siano candidati che si muovono da una lista a un partito e viceversa». E anche di questo si sta parlando in queste ore e la discussione proseguirà anche oggi. Manfredi vuole che i simboli e dunque il numero delle liste sia pronto per oggi, al massimo la proroga arriverà a lunedì. Le liste in campo con ogni probabilità saranno dodici.