Comunali a Napoli, Manfredi ora accelera e incontra D'Angelo: ma è no alle primarie

Comunali a Napoli, Manfredi ora accelera e incontra D'Angelo: ma è no alle primarie
di Luigi Roano
Lunedì 12 Aprile 2021, 09:38
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Raccontava qualche giorno fa uno scafato politico di centrosinistra mentre passeggiava per via Santa Brigida - a quattro passi da Palazzo San Giacomo - che nella scelta del candidato sindaco la situazione è paradossale: «Il Presidente della Camera Roberto Fico vorrebbe farlo ma non si può lanciare e non solo per il ruolo istituzionale che ricopre. Mentre Gaetano Manfredi, l'ex rettore e ministero del Governo Conte, che non si strapperebbe i capelli se la sua candidatura dovesse tramontare invece con ogni probabilità sarà quello che correrà per la fascia tricolore».

Difficile dire se le cose stanno davvero così, ma la ricostruzione ha un fondo di verità. E la terzina dei candidati in campo per Napoli - quella ufficiale a oggi - vede il podio delle nomination così combinato: primo Manfredi col 50% di possibilità, secondo Fico con il 40 e terzo il sottosegretario Enzo Amendola. E visto che sono tre i candidati e non c'è accordo nel centrosinistra allargato al M5S, e quindi nessuno decide su chi puntare, ecco che sullo sfondo si staglia lo spettro delle primarie. Nella sostanza uno strumento della guerra fredda tra il Pd napoletano retto dal segretario Marco Sarracino e i deluchiani con tutta la coalizione che non vogliono i grillini in coalizione figurasi un candidato di quell'area. I renziani di Iv hanno accettato la sfida e hanno lanciato Gennaro Migliore candidato sindaco con il coordinatore nazionale Ettore Rosato, il quale ha anche ribadito il «no al M5S» e che il punto di partenza è «De Luca e la coalizione che ha vinto alle regionali».


GLI INCONTRI
Manfredi - al di là del chiacchiericcio intorno a lui - è entrato nella parte del candidato con la sua consueta serietà e il rigore che lo contraddistingue. Sa bene che è la personalità che può unire quella che più che una coalizione sembra un ambaradan politico. Sta studiando il dossier Napoli sul fronte del bilancio e sta vedendo un sacco di gente. Si muove come chi sta costruendo una rete - malgrado la sua sia già molto fitta - e le sue mosse non sfuggano visto che è sotto i riflettori. In queste ore incontrerà, per esempio, Sergio D'Angelo, il re delle cooperative rosse, ex assessore di de Magistris e attuale commissario di Abc Acqua Pubblica.

Il suo mondo e non solo, con un manifesto che ha raccolto centinaia e centinaia di firme spinge D'Angelo a scendere in campo direttamente. Ma lui al momento frena e ripete quello che dice da giorni: «Se si trova una personalità che unisce il centrosinistra posso fare un passo di lato e discutere».

La sensazione è che quella di D'Angelo sia strategia perché davvero ci sta pensando a scendere in campo. Che cosa si diranno dunque Manfredi e D'Angelo? L'ex ministro probabilmente vuole capire se si possono trovare convergenze e magari approfondirle. D'Angelo rappresenta un mondo non piccolo - quello delle cooperative sociali, che prestano la loro opera nel welfare - molto forti sul territorio napoletano. D'Angelo sta per incontrare anche Fico, insomma è oggetto di molte attenzione degli aspiranti sindaco di Napoli. Così si sta per profilare un derby tra la Terza Carica dello Stato e l'ex ministro e più in generale tra esponenti della stessa area politica.


IL PD
La segreteria napoletana dei dem - come è noto - spinge moltissimo, diversamente dai deluchiani, per l'alleanza con il M5S e sulla candidatura di Fico. Uno schema nato all'ombra di Nicola Zingaretti segretario e che continua a vivere anche con Enrico Letta al Nazareno. Se Letta dovesse continuare - come sembra - a tenere alta la bandiera dell'alleanza con i grillini allora il Pd napoletano rispetto ai deluchiani avrebbe vinto la battaglia interna. Quanto alle primarie, dalla segreteria napoletana del partito fanno sapere che sarebbe ben difficile «farle con la pandemia ancora così devastante, con la Campania sistemata agli ultimi posti quanto a vaccinazioni e ai primi per contagi». Una stoccata al Governatore De Luca e ai suoi alleati. Graziella Pagano di Iv infatti non ci sta: «Leggo qualche perplessità sulla richiesta di Ettore Rosato di indire le Primarie a Napoli. Mi pare che a Bologna e anche a Roma l'argomento non rappresenti un tabù per il Pd».

La Pagano poi conclude: «Siamo in una fase di stallo, e il tavolo del centrosinistra fa fatica ad andare avanti e a trovare la quadra su un nome e persino sul perimetro della coalizione che io continuo a pensare debba essere quella che ha sostenuto Vincenzo De Luca alle Regionali. Le Primarie possono essere una possibilità».

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