Comunali a Napoli, Ferrandino (PD): «Il modello regionali anche al Comune e con Manfredi il Pd tornerà protagonista»

Comunali a Napoli, Ferrandino (PD): «Il modello regionali anche al Comune e con Manfredi il Pd tornerà protagonista»
di Valerio Esca
Venerdì 2 Aprile 2021, 10:50 - Ultimo agg. 3 Aprile, 09:23
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Si infiamma la corsa alla poltrona più importante di Palazzo San Giacomo. Tra rumors, alleanze, i rapporti instabili tra il Pd napoletano e il governatore De Luca e Bassolino, che intanto inaugura il suo comitato elettorale. C'è chi è convinto che occorra partire dal «modello De Luca» quello vincente delle regionali e che «si augura che a calare l'asso del candidato sindaco sia il Partito democratico». Giosi Ferrandino, ex sindaco di Ischia, europarlamentare democrat, ha le idee chiare e ribadisce che «non c'è tempo da perdere».


Qual è la ricetta per vincere le prossime comunali?
«C'è necessità, e questo è nella consapevolezza di tutti, di accelerare per non farsi trovare impreparati e non dare margini agli avversari.

Bisogna partire da un'alleanza larga. Abbiamo la fortuna di avere vissuto pochi mesi fa le elezioni regionali, vinte alla grande con il modello De Luca. Credo che si debba partire da lì, visto il grande lavoro fatto a monte. Chiaramente sentire le parti in causa e trovare una convergenza con gli alleati».


E il Movimento 5 Stelle?
«A Roma stanno lavorando per allargare ancora di più questo campo e ovviamente si passa per l'accordo con i 5 Stelle, una possibilità oggi molto concreta. Credo che segnali importanti in tal senso arrivino da più parti. Tutto questo comporta del tempo, perché non è semplice mettere insieme varie anime. Ovviamente l'accordo con i 5 Stelle passa per un disegno più ampio, che riguarda anche le altre città italiane: Roma, Torino, Milano, e anche l'alleanza di governo».


Si fa sempre più insistente il nome di Manfredi, ma in corsa c'è anche il presidente della Camera, Fico. Lei chi sceglierebbe?
«Io personalmente da uomo del Pd tifo affinché si arrivi ad una sintesi per una figura interna al Partito democratico, che mai come questa volta ha da mettere sul tavolo delle trattative nomi autorevoli. A cominciare dall'ex ministro Manfredi, l'ex ministro Amendola, nomi e figure autorevolissime. Oltretutto sono persone graditissime al popolo napoletano e hanno una grande competenza e grande appeal elettorale. Dopo dieci anni di disastri in città, anche per alcune colpe del Pd, che stiamo pagando ancora oggi, c'è l'opportunità di dare una svolta, un cambio di rotta. Il Pd deve essere protagonista nel cambiamento della città».


E se si virasse su un 5 Stelle, Fico su tutti?
«Quando ci si allea alla fine bisogna trovare un'intesa, una sintesi. Noi abbiamo la fortuna di avere in Campania elementi di spicco del Movimento: come appunto il presidente della Camera, poi c'è Di Maio, ci sono parlamentari con un certo curriculum. E a Napoli, come in altre città, il M5S può vantare figure di tutto rispetto. Certo l'anomalia Roma, dove impongono la ricandidatura di Raggi, non aiuta a trovare un'intesa sulle altre città».


Il Pd e De Luca sono come il gatto e il topo, secondo lei si troverà un'intesa?
«De Luca, da uomo del Pd, non potrà che apportare un grande contributo alla causa. Amministriamo secondo me egregiamente la Regione in questo momento ed è un fattore riconosciuto da tutti, anche da altre Regioni. Al di là di quello che si possa dire o pensare, il Pd e De Luca dovranno convergere per lavorare ad un centrosinistra unito, dopo dieci anni bui della città. Il Pd deve dimostrare, come in Campania e così al governo, di essere un partito in grado di assumersi delle responsabilità e di portarle avanti. A livello nazionale, dal Conte 2 in poi ha mostrato grande capacità di governo».


Bassolino oggi inaugura il suo comitato elettorale, cosa ne pensa della sua candidatura?
«Bassolino è una personalità del centrosinistra e sono rammaricato dal fatto che non si sia trovata un'intesa per stare tutti insieme. Al primo turno saremo su posizioni diverse poi vedremo se ci sarà un secondo turno ed una eventuale convergenza».

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