Maresca: bluff M5S, a Napoli
con De Luca e a Salerno lo attacca

Maresca: bluff M5S, a Napoli con De Luca e a Salerno lo attacca
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 19 Agosto 2021, 10:03
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Naturale che il candidato del centrodestra non si perdesse l'occasione per infilzare il centrosinistra sulle alleanze grilline. «A Napoli amici, a Salerno nemici. Cade finalmente la maschera della coalizione caravanserraglio Pd-M5s, anche se ormai era davvero solo un segreto di Pulcinella», attacca ieri Catello Maresca sul caso della visita dell'ex premier Conte oggi a Salerno. Dove tira la corsa ai grillini contro il candidato sindaco deluchiano mentre a Napoli quest'ultimi sono alleati con l'M5s e il Pd per Gaetano Manfredi. «Polemica inutile, Maresca pensi a Napoli: a Salerno il simbolo Pd non è in corsa e lavoriamo da mesi per scardinare un sistema che si ripete da trent'anni. Napoli e Salerno sono due cose diverse», ribatte a distanza Angelo Tofalo, parlamentare grillino e tra i registi dell'alleanza antideluchiana siglata a Salerno.

LA SFIDA
Napoli e Salerno, in vista delle comunali, sembrano distanti anni luce e non appena una cinquantina di chilometri. E se nel capoluogo della Regione i grillini sono stati tra gli artefici della candidatura dell'ex ministro Manfredi con il Pd, a Salerno propendono per uno schema diverso. Perché lì nella roccaforte di De Luca, l'M5s ha stretto un patto con alcune liste civiche che raccolgono i delusi del Pd e quelli non deluchiani e Articolo 1. E sostengono la preside Elisabetta Barone per contrastare la rielezione di Enzo Napoli, sindaco deluchiano. Naturale però che ci sia materiale per farne polemica elettorale da parte del centrodestra. «Domani (oggi, ndr) l'ex premier Giuseppe Conte, infatti, dopo le passerelle in città per sostenere il candidato del pacco per Napoli appoggiato dal Pd di De Luca, sarà a Salerno per la campagna elettorale di Elisabetta Barone, rivale del superdeluchiano sindaco uscente Enzo Napoli.

Insomma, - attacca Maresca - Franza o Spagna purché se magna». E, sempre il candidato sindaco di Napoli del centrodestra, aggiunge: «Sono convinto che i napoletani non si lasceranno prendere in giro ancora una volta da chi pensa solo alle poltrone invece che al bene della città. Per me la politica non è convenienza, ma coerenza. Noi siamo un'altra cosa».

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LA REPLICA
«Quella di Manfredi è solo una mera speculazione politica di chi non conosce i fatti», anticipa subito l'ex sottosegretario salernitano Angelo Tofalo che oggi accompagnerà l'ex premier Conte in un tour a Salerno con i colleghi Cioffi e Provenza proprio per lanciare la candidatura antideluchiana. «Anzitutto a Salerno il Pd, come fa da anni, non presenta il suo simbolo alle amministrative. E la città rappresenta ormai un'anomalia a livello nazionale di cui l'M5s non può non tenerne conto: da 15 anni oltre 30mila salernitani non votano più perché stanchi di un sistema di potere che va avanti dal 1993. E infatti c'è grande fermento per questa candidatura che deve, al di là delle chiacchiere superficiali che si raccontano, invertire la decadenza che si registra a Salerno da troppi anni». Anche se il doppio binario delle alleanze in Campania rappresenta comunque un'anomalia politica. «L'appello per il patto civico firmato è stato lanciato più di un anno fa. E dopo moltissimi tavoli e riunioni in questi ultimi mesi si è riusciti a mettere in campo una coalizione coesa», ragiona Tofalo che parla di Napoli e Salerno come due campi diametralmente opposti. «A Napoli abbiamo fatto un ragionamento per costruire partendo dall'esperienza del governo Conte 2. È stato un progetto nuovo e lì abbiamo avuto la fortuna di poter convergere tutti assieme su un autorevole esponente di quell'esecutivo come Gaetano Manfredi. Ma - aggiunge - a Salerno è un discorso totalmente diverso: non potevamo appoggiare un sistema, quello deluchiano, che si regge monolitico da trent'anni mentre la città è ormai allo sfascio».

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