Comunali a Napoli, Maresca spacca Forza Italia e perde per strada i «civici»

Comunali a Napoli, Maresca spacca Forza Italia e perde per strada i «civici»
di Luigi Roano
Martedì 29 Giugno 2021, 23:30 - Ultimo agg. 24 Marzo, 08:16
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Dopo il quasi addio di Forza Italia firmato da Fulvio Martisciello - «Distanze incolmabili» l’affondo del commissario cittadino del partito - Catello Maresca, civico con il cuore nel centrodestra purchè non ci siano i simboli dei partiti, si appella agli stessi partiti con una lettera. Dentro la quale si sente il risentimento verso Martusciello, suo sponsor che - secondo quanto trapela dall’entourage del pm - gli ha improvvisamente voltato la faccia. Non l’unico - Maresca - a pensarla così, perchè sul pm restano molte convergenze dentro Fi che nella sostanza si spacca sulle parole del commissario. Senza dimenticare però che il plenipotenziario degli azzurri Antonio Tajani è più morbido nei toni rispetto a Martusciello però deciso: «A Napoli nutriamo interesse - dice Tajani - per la candidatura di Maresca, ma non si può rinunciare al simbolo dei partiti, sono la cinghia di trasmissione tra cittadini ed istituzioni». 

A stoppare la fuga da Maresca degli azzurri, o di almeno di un pezzo di Fi sono molti azzurri come il parlamentare Paolo Russo e la Lega, mentre Fdi di Giorgia Meloni schiera già l’avvocato Sergio Rastrelli. «Oggi più che mai - dice Grant - l’unità del centrodestra è fondamentale per liberare Napoli dal malgoverno delle sinistre». Il consigliere regionale della Lega Severino Nappi - che sui simboli non è disposto a giocarsi un candidato che dopo 30 anni potrebbe tenere botta contro un centrosinistra arrembante - attacca. «Credo che sia opportuno spostare la discussione dal tema dei simboli al tema del progetto, il progetto per Napoli che credo ci veda tutti insieme». È però il leader del Carroccio Matteo Salvini a lanciare la sfida: «A Napoli spero si trovi l’unità di tutta la coalizione su un magistrato anti-camorra d’eccellenza come Maresca». In questo contesto spunta fuori un nome nuovo in quota azzurri: Alessandro Sansoni, giornalista. 

Una situazione che disturba molto Maresca: «Il nostro progetto civico - scrive - è inclusivo e vuole spazzare via 30 anni di immobilismo e affarismi lobbistici ai danni dei napoletani. È per questo motivo che invito tutti i partiti interessati, tutte le associazioni che hanno dimostrato interesse su questo progetto ad un confronto serio su metodo e programma».

Una mossa, quella del pm anticamorra, che però spiazza il fronte civico. Soprattutto quello che stava migrando dal sindaco Luigi de Magistris e che sta facendo rapidamente marcia indietro dopo mesi di endorsement e lavoro per costruire la «rete».

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Lo stesso metodo che portò l’attuale primo cittadino nel 2011 a vincere le elezioni contro i partiti tradizionali. Tra coloro che stanno per salutare, Alessandro Nardi - spin doctor di DeMa due lustri fa - e Francesco Chirico presidente della Quarta Municipalità. L’imprenditore Giuliano Annigliato e si raffredda pure il dialogo con Alessandra Clemente, candidata arancione, che un minuto dopo la pubblicazione della lettera di Maresca, tira i remi in barca: «Non ho mai avuto nessun contatto di sorta con il dottor Maresca» racconta. Quelli, li ha avuti attraverso Nardi. La lettera di Maresca - nella sostanza - è una apertura ai partiti del centrodestra ma per il pm resta saldo un principio: il cemento è il programma è su questo che è disposto a confrontarsi con tutti, non sui simboli dei partiti. Maresca ha ben chiaro come nel centrodestra a Napoli si stia giocando una partita per leadership nazionale più che sulla scelta del candidato sindaco. La lettera non a caso si conclude così: «Il collante della squadra di governo che immagino è il progetto per cambiare Napoli. La città ha bisogno di costruttori, non di distruttori che facciano il gioco della sinistra». Un Maresca deluso come non si era mai visto prima in questo inizio di campagna elettorale non disposti ad arretrare ma nemmeno a far venire meno i suoi principi, costi quel costi. Alla fine un lavoro c’è l’ha già. 

Nardi ha lavorato al progetto Maresca per settimane ma l’appello ai partiti del pm sembra averlo molto raffreddato: «Un progetto di puro civismo come quello che stavamo costruendo - racconta - con dentro personalità proveniente da tutti i mondi della città è una cosa. Altra è la presenza dei partiti. Se così stanno le cose consiglio a Catello che stimo di puntare tutto sul centrodestra in mood da non generare confusione io però sono interessato ad altro». Chirico è sulla stessa lunghezza d’onda: «Sono sempre stato nel centrosinistra, quello di Maresca se resta un progetto civico con dentro anche forze diverse ci sto, ma ho rimarcato a chiare lettere che lo sosterrà solo se il progetto resterà civico e senza alleanze con i partiti di destra, così non ci sto ho una storia di sinistra». Annigliato, presidente di Essere Napoli spiega: «L’Associazione è impegnata sui temi reali, resta l’ago della bilancia del civismo nella coalizione di Maresca. Rispetto ad una collocazione politica, ci sentiamo a sinistra di questa coalizione. Noi c’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre nel confronto sui programmi». 

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