Comunali in provincia di Napoli, regge il patto tra Pd e M5s: Gragnano salta l'inciucio

Comunali in provincia di Napoli, regge il patto tra Pd e M5s: Gragnano salta l'inciucio
di Francesco Gravetti
Domenica 5 Settembre 2021, 09:47
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Sono 16 i Comuni dell'area metropolitana di Napoli chiamati al voto il prossimo 3 e 4 ottobre. Di questi, otto contano più di 15mila abitanti e quindi gli elettori potrebbero essere chiamati al ballottaggio del 17 e 18, eccezion fatta però per Brusciano, dove il candidato sindaco è uno solo (quello di Brusciano, però è destinato a diventare un caso, di cui con ogni probabilità si discuterà molto anche nei prossimi giorni). Gli altri otto centri, invece, risolveranno la questione al primo turno.

Il più popoloso tra i Comuni al voto è Afragola, che conta circa 64mila abitanti ed è uno dei più grandi di tutta la provincia; il più piccolo è invece Serrara Fontana, nell'isola d'Ischia, con poco più di 3000 abitanti. Ad Afragola, così come ad Arzano e Melito, i cittadini eleggeranno 24 consiglieri comunali, il doppio dei Comuni più piccoli, dove gli eletti saranno solo 12.

C'è, dunque, subito un «caso Brusciano», dove è riuscito a presentare in tempo liste e documenti soltanto Giacomo Romano, avvocato a capo di una coalizione di civiche di centrodestra. Fermo al palo il centrosinistra ma soprattutto Giuseppe Montanile, che a febbraio era stato sfiduciato tra mille polemiche e che aveva denunciato di essere stato mandato a casa per la sua lotta contro la camorra. Le due liste di Montanile non sono state presentate entro le 12, termine perentorio indicato dalla legge: ora l'ex sindaco potrebbe presentare un ricorso, ma resta il dato di un Comune già sotto i riflettori per le pressioni della criminalità organizzata che va alle urne con un solo aspirante sindaco.

Ad Afragola i candidati a sindaco sono tre, ma le liste a sostegno sono ben 22: 6 per Antonio Iazzetta, sostenuto anche da Pd, Cinque Stelle e Verdi, 9 per Antonio Pannone, che ha con sé gran parte del centrodestra con Fratelli d'Italia e una civica vicina alla Lega, 7 per Gennaro Giustino, che ha coalizzato i moderati e Forza Italia.

L'accordo tra Pd e Cinque Stelle in provincia di Napoli regge un po' ovunque: non solo ad Afragola, ma anche ad Arzano, Melito, Frattaminore e Volla. Su Arzano accende i riflettori il senatore Sandro Ruotolo, che denuncia «impresentabili» nelle liste: alcuni protagonisti degli scioglimenti per camorra, altri imparentati coi boss e un iscritto alla massoneria.

A Melito si torna al voto dopo la morte per covid del sindaco Antonio Amente, al quale era succeduto Luciano Mottola, che da vicesindaco era diventato primo cittadino facente funzioni. Mottola è stato sfiduciato ed ora si ripresenta con dieci liste tra cui Fratelli d'Italia, ma senza Forza Italia e la Lega, che qui presenta il simbolo (caso unico in tutta la provincia) e sostiene Nunzio Marrone. Curiosità: con Marrone anche una civica «dedicata» a Catello Maresca, candidato sindaco di Napoli. Per il centrosinistra, spazio invece a Dominique Pellecchia.

L'accordo PdM5s non ha retto, invece, a Gragnano, dove il movimento fondato da Grillo e guidato da Giuseppe Conte e il partito di Letta sono stati sul punto di stringere un'alleanza con Forza Italia o comunque con candidati espressione di Annarita Patriarca, che è consigliera regionale berlusconiana: una sorta di governo Draghi in miniatura per sostenere il sindaco uscente Paolo Cimmino. Alla fine il super-patto è saltato e si procede senza simboli (tranne quello dell'Udc) e in ordine sparso: contro Cimmino corrono l'ex vicesindaco Nello D'Auria e la verde Maria Pia Di Maio.

A Vico Equense, invece, i candidati alla carica di sindaco sono quattro e si registra la prevalenza delle liste civiche. Per la prima volta sarà presente il simbolo del M5s, che sta con Maurizio Cinque: sparisce, invece, quello del Pd, che però a Vico Equense non ha mai avuto eccessivo appeal. Tra i centri più piccoli, si registra a Massa di Somma la stessa sfida di cinque anni fa, Gioacchino Madonna (che è presidente della Comunità del Parco Vesuvio) contro Salvatore Esposito.

Ad Agerola, invece, esce di scena, dopo due mandati, Luca Mascolo, che sostiene Tommaso Naclerio (civica vicina al Pd) contro Lello Di Capua, penalista vicino al centrodestra. A Boscotrecase Pietro Carotenuto tenta il bis contro Aniello Federico e a Camposano c'è incertezza per un candidato sindaco che non avrebbe presentato tutta la documentazione, ora al vaglio della commissione elettorale. A San Sebastiano al Vesuvio, invece, uno dei tre candidati sindaco, Gennaro Manzo (gli altri due sono Salvatore Sannino e Giuseppe Panico) non ha voluto diffondere i nomi della sua lista
 

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