Comunali a Napoli sui Social, il pm e Bassolino promossi Manfredi e Clemente meno reattivi

Comunali a Napoli sui Social, il pm e Bassolino promossi Manfredi e Clemente meno reattivi
di Domenico Giordano
Sabato 2 Ottobre 2021, 09:08 - Ultimo agg. 3 Ottobre, 08:05
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Pagelle ai candidati sindaci per la campagna elettorale sui social: solo Catello Maresca e Antonio Bassolino promossi. La comunicazione di Alessandra Clemente non ha incassato la sufficienza perché i due posizionamenti narrativi scelti lasciano davvero l'amaro in bocca per la loro inconsistenza. Il secondo, in particolare, è la quintessenza di un messaggio concettualmente debole, che non crea condivisione, non genera partecipazione, non alimenta nell'elettorato un senso di comunità nella quale credere.

Il Vota per Te, al contrario, punta solo a soddisfare le pulsioni di ribellione e di dispetto di quella fetta, comunque ampia, di cittadini che hanno smarrito un rapporto e dialogo fiduciario con le istituzioni.

Il punto è che la candidata si è presentata da subito come l'erede designata dell'esperienza decennale targata de Magistris, quindi, il suo messaggio è per tanti napoletani poco credibile. Il rammarico più grande è che la comunicazione adottata ha penalizzato in primis la stessa candidata che si è ingessata colpevolmente in un recinto di rottura senza sfruttare la sua qualità migliore: l'empatia e la capacità di lavorare sulle emozioni.

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La sufficienza a Gaetano Manfredi è il risultato di uno sforzo complessivo del suo staff di neutralizzare una peculiarità caratteriale che nelle vesti di ministro o di rettore non diventa affatto traumatica, ma da candidato sindaco al contrario rappresenta un diaframma di non poco conto. Il suo essere percettivamente poco empatico, per certi aspetti algido, è stata la sfida con la quale sin dal primo giorno il team di consulenti si è misurato. Da qui la scelta di scattare delle immagini fintamente poco convenzionali di un Manfredi senza occhiali, senza giacca e cravatta, al pari, i primi video, girati con una logica no filter sempre con l'intento di addolcire il taglio accademico e ministeriale del candidato. I risultati non sono stati del tutto soddisfacenti e anche la virata sul posizionamento alla fine è stata più estetica che di sostanza.

Bassolino si guadagna invece un meritato 6,5 per due motivi fondamentali. Il primo è legato alla necessità, nella campagna estiva, di sgonfiare sul nascere il diffondersi di un'obiezione tanto ovvia quanto deleteria per il suo progetto di ritorno a Palazzo San Giacomo: dopo tutti questi anni, ancora Bassolino? poteva diventare la facile domanda che molti napoletani si sono fatti dopo l'annuncio di impegnarsi in prima persona nella campagna elettorale. Ecco perché l'ex sindaco l'ha spiattellata sui manifesti, per depotenziare in partenza l'effetto déjà vu, non senza completarla con una risposta efficace e perentoria. Il secondo motivo è connesso alla scelta di puntare le sue fiche sulle doti di esperienza amministrativa e competenza, cosa che nessuno degli attuali candidati può vantare. Da qui, il claim il sindaco che sa fare il sindaco. Infine, più della sufficienza merita la campagna di Maresca. Le sue posture ritratte in più foto postate sui canali social tradivano nelle prime settimane di campagna una sorta di disagio, di imbarazzo a colmare gli spazi, a ridurre le distanze con i cittadini che incontrava di volta in volta. Il merito principale dello staff di Maresca è stato invece di insistere, senza tentennamenti per tutti questi, mesi nel posizionamento scelto: Senza paura, con il cuore ha prodotto comunque una riconoscibilità e una credibilità per il candidato. Il voto infine è stato attributo anche per la coerenza delle singole declinazioni della campagna.
 

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