Cambia la geografia politica in Città metropolitana e, soprattutto, in Comune. Con il Pd che rompe con Dema nel primo ente e Forza Italia che mette nero su bianco un accordo per palazzo San Giacomo: «Votiamo il bilancio di previsione nell'interesse di Napoli». Ed ecco gli azzurri fare da stampella agli ultimi mesi dell'amministrazione de Magistris. L'ex pm quindi navigherà con l'aiuto del partito di Silvio Berlusconi, insomma.
«La Città metropolitana - spiega il Pd di Napoli in documento ieri mattina - è stata guidata in questi anni da un accordo istituzionale tra le maggiori forze partitiche della città. Il sindaco metropolitano Luigi de Magistris ha deciso di trasformare questo accordo istituzionale in un accordo politico finalizzato alla gestione della prossima campagna elettorale per le elezioni amministrative. Da oggi dunque, la città metropolitana sarà guidata da una alleanza strutturale tra Dema e Fi». E nel frattempo tre consiglieri metropolitani democrat lasciano le deleghe: Giuseppe Tito, con deleghe in materia di Piano Strategico, Giuseppe Cirillo, delegato ai Trasporti, e Michele Maddaloni (Valorizzazione dei Teatri, realizzazione del Polo Museale del Miglio).
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Poi solo nel pomeriggio si capisce come l'accordo per il Comune è qualcosa di più corposo perché salta fuori una comunicazione ufficiale di Stanislao Lanzotti, coordinatore azzurro di Napoli. Insomma è una stampella di ferro quella che offre Forza Italia all'ex pm pur di rimanere in sella e garantirsi una maggioranza.
«Il sottoscritto, in rappresentanza di Forza Italia si è detto disponibile, ripeto come partito, a consentire - scrive Lanzotti ad alcuni iscritti - l'approvazione del bilancio di previsione, fondamentale strumento amministrativo, utile alla città. La nostra disponibilità è quella di restare in aula durante tutta la seduta di consiglio, durante la quale presenteremo proposte emendative importanti, che renderemo eventualmente pubbliche e trasparenti nei prossimi giorni». Ma a due condizioni che Fi giudica imprescindibili. «La prima è che il sindaco - scrive sempre Lanzotti - faccia un appello pubblico alle forze responsabili per consentire l'approvazione del fondamentale atto visto che ha perso la sua maggioranza politica originaria. La seconda, imprescindibile, è che il sindaco sostenga una serie di priorità quali il migliore utilizzo del patrimonio immobiliare e lo sfruttamento del water front in chiave occupazionale o il Ripristino del verde in alcune aree disboscate della città a partire dal parco virgiliano».
«Non condividiamo i comportamenti di chi, in vista delle prossime campagne elettorali, è disposto a minare gli importanti progetti di intervento a sostegno della comunità metropolitana. Apprendiamo - attacca de Magistris - che il segretario del Pd di Napoli ha deciso di rimettere le deleghe finora esercitate in città metropolitana».
Ma il sindaco non menziona affatto l'accordo stretto per il Comune e parla solo Rimane della «volontà di collaborare con tutte le forze politiche presenti in consiglio metropolitano per sostenere i comuni e i cittadini tutti in questo momento così difficile per le nostre comunità».
Troppo imbarazzante, insomma, il patto siglato per San Giacomo.