Comune di Napoli, Lanzotti molla de Magistris: «Sono uomo di partito, non salverò il sindaco»

Comune di Napoli, Lanzotti molla de Magistris: «Sono uomo di partito, non salverò il sindaco»
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 19 Ottobre 2020, 08:00
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«Il voto del bilancio si terrà probabilmente i primi 15 giorni di novembre, manca un mese all'appuntamento. Io ho soltanto voluto aprire una discussione seria, trasparente e con largo anticipo. Ma non faremo da stampella a de Magistris». Stanislao Lanzotti è il capogruppo di Forza Italia al Comune di Napoli, oltre che il coordinatore cittadino del partito di Berlusconi. Nelle ultime ore è finito nell'occhio del ciclone, anche nel suo stesso partito, per aver posto delle aperture al sindaco. Con i traballanti numeri della maggioranza di Dema, è stata data disponibilità per far passare il voto sul bilancio.

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Lanzotti, contro la sua apertura è dovuto intervenire il coordinatore regionale del suo partito, Mimmo De Siano. Ma davvero porterà Fi a sostenere il sindaco?
«Assolutamente non è questa la mia intenzione.

Voglio chiarire innanzitutto che mai abbiamo pensato di votare favorevolmente ad una proposta del sindaco. Al massimo abbiamo ragionato sull'opportunità di restare in aula durante la votazione per garantire i numeri».

Più o meno è la stessa cosa, non trova?
«No, perché questa proposta non sarebbe fatta gratis. Invito il sindaco a confrontarsi non solo con Forza Italia, ma con tutte le opposizioni. Se vuole che restiamo in aula deve ammettere il fallimento, che non ha più una maggioranza e il giorno dopo dimettersi».

Comunque sarebbe difficile andare a votare prima della scadenza. A che serve?
«Infatti io una proposta di sfiducia la presentai mesi fa, in modo che si potesse accorpare il voto delle Comunali a quello delle Regionali. Quelli che ora storcono il naso - anche nella stessa opposizione di centrodestra - non la firmarono».

Così si è attirato tutto il partito contro. De Siano ha scritto una nota, Mara Carfagna che pure siede nel Consiglio comunale mai penserebbe di appoggiare Dema. È disponibile a fare un passo indietro?
«Se me lo chiederanno risponderò come Garibaldi: obbedisco. Io non credo che il sindaco accetterà tutte le condizioni che ho posto, ma dovevo andare a vedere le carte anche per tenere unito il mio gruppo in Consiglio».

Sì, come ricostruito ieri dal Mattino ci sono Salvatore Guangi di Fi e Domenico Palmieri di Napoli Popolare che pressano per fare un accordo. Giusto?
«Certo, mi è stato chiesto di non spaccare il fronte dentro il mio stesso partito».

Chi glielo ha chiesto?
«Fulvio Martusciello».

E non crede che comunque il suo partito appoggiando il sindaco possa essere male interpretato?
«Ma noi non appoggeremmo comunque de Magistris, lo ripeto. Poi - come bene ha spiegato ieri lo stesso De Siano che ha lodato il mio tentativo - io sto cercando di aprire Forza Italia al centro e a tante reti civiche».

Con quale obiettivo?
«Ovviamente in vista delle prossime amministrative. Noi crediamo, pur restando fermamente nell'alveo del centrodestra, che Forza Italia debba fuggire da ogni forma di populismo. Non possiamo restare schiacciati sulle posizioni di Lega e Fdi».

Vuol dire che non è sicura l'alleanza alle prossime Comunali?
«Magari salteremo un giro, io - e con me tutto il partito - male ho tollerato i diktat di Salvini alle Regionali. Prima si è impuntato su Armando Cesaro non facendolo ricandidare, poi ha sbattuto fuori con metodi non consoni Clemente Mastella. Abbiamo giocato a perdere per questo modo di fare».

Quindi si andrà divisi?
«Io voglio aprire al centro, al civismo, ma con umiltà e anche mettendo da parte i simboli. Se la Lega vorrà starci ben venga. Non pensiamo solo a Napoli: so che a Salerno la pensano allo stesso modo e a Benevento è nelle cose che Fi appoggerà la ricandidatura di Mastella a sindaco».

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