Comune di Napoli, partecipate super
Flop incassi multe solo 14 milioni

Comune di Napoli, partecipate super Flop incassi multe solo 14 milioni
di Luigi Roano
Martedì 3 Aprile 2018, 11:17
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Sono le aziende partecipate del Comune a fare la parte del leone in termini di erogazione di finanziamenti nel bilancio previsionale 2018-2020 approvato sabato notte. Uno stillicidio l'approvazione di quell'atto gravato dal macigno delle sanzione comminata dalla Corte dei Conti di 85 milioni pari al debito con il Cr8. Sanzione che Palazzo San Giacomo sconterà a partire dal 2019 con «minori trasferimenti erariali» dallo Stato. Per parare il colpo il sindaco Luigi de Magistris ha dovuto mettere sul mercato altri immobili, la vera gioielleria di famiglia tra cui il Palazzo del Consiglio comunale di via Verdi, l'Ippodromo di Agnano e lo storico mercato Ittico di via Duca degli Abruzzi. L'ex Pm tuttavia spera - avendo 9 mesi ancora di tempo - di evitare la vendita di questo pezzo di patrimonio attraverso un'azione politica con il nuovo Parlamento e il futuro nuovo Governo.

Su Fb intanto va all'attacco. «Un bilancio per l'anno 2018 senza tagli, senza mettere in liquidazione Anm, senza cedere i gioielli della città, anche se costretti a mettere a garanzia per l'usura di Stato alcuni immobili che faremo di tutto per non vendere se si creeranno determinate condizioni amministrative, giuridiche e normative alle quali dobbiamo lavorare. È ormai evidente che Napoli in questi anni è stata attaccata più volte da settori della politica e delle Istituzioni. La politica che il voto popolare ha cacciato dall'amministrazione della Città, dandomi l'onore e l'onere di guidare Napoli che amo senza limiti, non ha mai accettato di non poter più mangiare e fare affari. Ma certi proiettili istituzionali fanno molto male». Parole che hanno sollevato un vespaio di polemiche anche dal Pd ancora impegnato a leccarsi le ferite post-elettorali, nello specifico a parlare è il presidente provinciale del partito Tommaso Ederoclite.

Procediamo con ordine, dai numeri, un bilancio solo così può essere effettivamente interpretato. Detto che gli 85 milioni della sanzione sono coperti - almeno formalmente - con la vendita degli immobili, le spese più impegnative per Palazzo San Giacomo - ente in predissesto che deve coprire il disavanzo annuale per 133 milioni e ben 166 li restituire per il rientro dal debito - sono quelle del personale, per 315 milioni e quelle delle aziende. Il personale è una spesa stabile o in contrazione soprattutto per le tantissime uscite dovute all'età elevata del personale di Palazzo San Giacomo. Per avere un'idea dei costi delle aziende basta pensare che Asìa, azienda per la raccolta dei rifiuti, solo per questo servizio percepisce 223 milioni, il pianeta trasporti inclusivo di Anm 112. La Napoliservizi che tra le altre cose gestisce il patrimonio immobiliare 85. Nonostante le oggettive difficoltà il Comune ha messo sul welfare complessivamente 113 milioni. Circa 15 sull'illuminazione e la manutenzione stradale. Solo un milione sugli impianti sportivi, ma qui in soccorso ci sono i massicci fondi per le Universiadi. Le note dolenti arrivano come sempre dalla capacità di riscossione e dai debiti fuori bilancio. Basta pensare che per le multe l'incasso è di poco più di 14 milioni a fronte di contravvenzione elevate che superano il valore di 80. I debiti fuori bilancio, ovvero sopravvenute spese dopo la redazione del bilancio 81. Altra voce con il segno meno è quella dei «fitti passivi, utenze e spese generali» di ben 26 milioni.
 

Si diceva delle critiche politiche del Pd, parola dunque a Ederoclite. «Perché continuare a mentire alla città? Perché fare ancora propaganda sulla pelle dei cittadini?» si interroga l'esponente democrat. «È diventato ormai incomprensibile l'atteggiamento del sindaco che, davanti all'ennesimo errore in materia contabile, continua a parlare di proiettili istituzionali e di fantomatici poteri forti che vorrebbero far morire la città». Per Ederoclite «Il problema reale è che il sindaco e la sua giunta in 7 anni hanno cercato in ogni modo di nascondere i loro errori con la propaganda. La verità è una sola, chi ci va di mezzo sono soltanto i cittadini».
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