Comune di Napoli, Mancuso lascia: tocca a Manfredi affrontare il nodo dei rifiuti

Il Pd spinge per il rimpasto: ipotesi Topo o Amato

L'assessore Paolo Mancuso con Francesco Boccia
L'assessore Paolo Mancuso con Francesco Boccia
Martedì 10 Gennaio 2023, 11:00
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Stamane Paolo Mancuso, assessore ai rifiuti, incontrerà il sindaco Gaetano Manfredi per chiarire tempi - molto ristretti - e modalità di uscita cioè «dimissioni per motivi personali». Fosse stato per il presidente provinciale del Pd le avrebbe già date le dimissioni, ma per Manfredi e per il Pd soprattutto non è semplice trovare un sostituto perché la poltrona è pesante, i rifiuti necessitano di una personalità di spessore specialmente a Napoli dove il sistema di raccolta e spazzamento resta ancora altamente a rischio perché fragile. Come stanno allora le cose? Oggi si riunisce anche il gruppo consiliare del Pd con all'ordine del giorno le dimissioni di Mancuso, lo ha convocato il capogruppo Gennaro Acampora, per lui «serve un tecnico e deve essere scelto anche dal Consiglio comunale» ma soprattutto un uomo del Pd titolare a oggi della delega. Ma cosa ne pensa Manfredi? Ci sono due spinte opposte. Il Pd napoletano vuole un assessore subito, di livello e di spessore perché quella delega è pesantissima, ci vogliono spalle larghe perché l'esposizione dell'assessore è al massimo livello. Il Pd vuole subito occupare quella poltrona anche per motivi politici, dalle nostre parti le componenti dem sono schierate con Elly Schlein per quello che riguarda la partita del congresso nazionale, ma a vincere molto probabilmente sarà il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che sta costruendo alleanze con il governatore Vincenzo De Luca. Ergo vincesse Bonaccini, i suoi alleati napoletani e campani potrebbero chiedere al sindaco un rimescolamento politico - per quello che riguarda gli assessori in quota Pd - e quindi in molti perderebbero posto e riferimento anche in Consiglio comunale. L'altra spinta arriva da Palazzo San Giacomo dove non vogliono «farsi dettare i tempi della scelta da nessuno». Ragionamenti, ipotesi che vanno nella direzione opposta e contraria a quello che invece pensa il sindaco. Il quale vorrebbe affidare l'interim a un paio di assessori, tra cui l'assessore al Verde Vincenzo Santagada e quello al Bilancio Pier Paolo Baretta - per poi aspettare proprio la fine della stagione congressuale dem per chiedere il nome del nuovo assessore. Tuttavia, l'interim sui rifiuti per Manfredi sarebbe un grosso rischio. 

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E questo al di là del legittimo calcolo politico che potrebbe sottendere il ragionamento dell'ex rettore, vale a dire avere un canale aperto anche con i nuovi padroni del Pd. Detto questo, Napoli non può permettersi quella casella scoperta nemmeno per pochi giorni. Dai dem si dicono pronti a raccogliere l'eventuale sfida del sindaco nel caso Manfredi cambiasse strategia e lo chiedesse subito. Addirittura ci starebbe lavorando lo stesso Mancuso ad alcuni profili tecnici. In questa cornice però dal Pd - e giova sottolineare si tratta solo di chiacchiericcio che vine comunque da quell'ambiente - vengono fuori due nomi politici. Uno è quello dell'ex deputato Lello Topo che però sta preparando la campagna elettorale per le europee. L'altro è quello della presidente del Consiglio comunale Enza Amato che avrebbe la prerogativa - e il condizionale è obbligatorio - di mettere d'accordo le varie anime dem.

Chiacchiere o poco meno però danno la misura di come nel Pd si dica e predichi una cosa e si ragione precisamente su di un'altra. Manfredi però in questo cointesto avrebbe già pronto l'opzione di riserva nel suo stile un docente o una personalità di quello spessore che saprebbe dove e come mettere le mani nel pianeta rifiuti. Di cui il Pd potrebbe farsi carico, una soluzione che isserebbe una bandiera nuova - ma sempre del Pd - a Palazzo San Giacomo e lo stesso sindaco. Un tecnico, un dicente è per definizione neutro per quanto di area. Basta pensare a Baretta che ha la delega al Bilancio. Si eviterebbe l'interim - pericoloso perché basterebbe che tre autisti si ammalassero contemporaneamente per avere una crisi - e allo stesso tempo il tecnico potrebbe stare bene anche au futuri governanti dei dem o alle nuove bande che si andranno inevitabilmente a formare. Ma soprattutto Napoli avrebbe un assessore ai rifiuti del quale non si può fare a meno. 

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