Napoli, de Magistris ottimista nonostante i flop: «Il bilancio passerà»

Napoli, de Magistris ottimista nonostante i flop: «Il bilancio passerà»
di Luigi Roano
Mercoledì 7 Novembre 2018, 08:22 - Ultimo agg. 09:47
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«La maggioranza è robusta e si farà trovare pronta per il bilancio a fine mese». Prende tempo il sindaco Luigi de Magistris, più o meno tre settimane, e lancia nella sostanza l'ultima sfida ai suoi alleati: se non si approva la manovra di bilancio e il nuovo piano di rientro dal debito per quell'epoca, andranno tutti a casa non solo lui. Anzi, l'ex pm ha in mente un piano B mica da ridere che porta direttamente alle Europee di primavera. De Magistris dà appuntamento a Roma a tutti il primo dicembre - il giorno dopo l'approvazione eventuale di bilancio e nuovo piano di rientro dal debito - dove «scioglierà la riserva» e farà sapere se sarà in campo personalmente per un seggio in Europa come capo di una nuova coalizione civica.

I flop consecutivi in Consiglio comunale, la mancata discussione sui trasporti e sul patrimonio e la mancata approvazione della delibera per l'affidamento della riscossione alla Agenzia delle entrate sono certamente figlie del rimpasto di giunta effettuato dall'ex pm. Il cosiddetto «primo tempo», de Magistris annuncia che entro un paio di settimane ci sarà il «secondo tempo» probabilmente per aggiustare quelle situazioni che hanno provocato i flop.
Il sindaco comunque ostenta certezze. «La maggioranza - sottolinea ancora - è robusta e si farà trovare pronta agli appuntamenti più importanti in cui sono assolutamente fiducioso che scriveremo un'altra grande pagina per la nostra città».
 
Gli appuntamenti a cui fa riferimento il sindaco sono le sedute di Consiglio del 28, 29 e 30 novembre in cui saranno in discussione appunto il nuovo piano di riequilibrio economico e finanziario e la manovra di consolidamento dei conti. «Ci stiamo preparando bene - spiega all'esterno di Palazzo San Giacomo a margine della presentazione dei nuovi bus di Anm - e in questi giorni è in atto il secondo tempo che segue i cambiamenti in giunta. Stiamo lavorando per costruire una maggioranza anche più forte e ho grande fiducia nei nostri consiglieri che vogliono partecipare a questa fase di consolidamento della maggioranza e dell'azione politica e amministrativa della città. Sono assolutamente tranquillo e sereno».

Un de Magistris che poi si proietta alle Europee, prima tappa di un tris che finirà solo nel 2021. Dopo le elezioni per andare a Strasburgo ci saranno le Regionali, la madre di tutte le battaglie perché il sindaco sfiderà il governatore Vincenzo De Luca e nel 2021 si tornerà a votare per il Comune, per il suo successore, in quanto l'ex pm non sarà più ricandidabile. «Il primo dicembre vi saprò dire - racconta ai giornalisti - se mi candiderò in prima persona alle Europee, ma è certo che non lascerò il ruolo di sindaco. Per dire se ci sarà bisogna di sciogliere molti nodi e se anche soltanto uno di questi nodi non si dovesse sciogliere, noi non ci saremo». Come farà a non lasciare il ruolo di sindaco e fare il candidato alle Europee lo spiegherà nella Capitale. La cosa più plausibile al riguardo è che probabilmente si metterà a capo di una coalizione e in caso di elezione opterà per rimanere a Palazzo San Giacomo. Tuttavia a oggi non si può escludere nessuna soluzione. Il primo dicembre al teatro Italia di Roma gli arancioni si riuniranno. Il sindaco sembra avere le idee chiare: «A tutti coloro che sono interessati a costruire un'ampia coalizione, un fronte democratico e popolare nuovo, fatto di gente credibile e non di persone che hanno tradito». De Magistris, nel sottolineare che le Europee «possono essere un primo appuntamento elettorale in cui confrontarci», ha spiegato che la porta è aperta tutti quelli che «in questi anni stanno difendendo il Paese, che stanno lottando contro un sistema aggressivo e violento dal punto di vista finanziario e istituzionale, a chi non si rassegna al tracollo del Paese e all'annichilimento dei diritti». Una porta che invece resterà chiusa a «corrotti, corruttori, mafiosi, razzisti e fascisti. Vogliamo costruire - aggiunge - un luogo includente e non escludente ma che non sia la fotografia di qualcosa di già visto. Non ci piacciono i collage né pensiamo a un quarto polo della sinistra. Noi parliamo a tutti coloro che vogliono lottare non solo per difendere la Costituzione ma per attuarla e vogliamo dimostrare che il laboratorio Napoli può essere un punto di riferimento per l'Italia e per l'Europa».
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