Napoli, de Magistris a caccia dell'erede al trono: prende quota il nome di Auricchio

Napoli, de Magistris a caccia dell'erede al trono: prende quota il nome di Auricchio
di Luigi Roano
Domenica 28 Aprile 2019, 09:00 - Ultimo agg. 20:57
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Chissà se è solo una boutade, una ipotesi reale, o più probabilmente, una provocazione. Ma certo è che in via Verdi, nel Palazzo del Consiglio comunale, nelle aree di stretta osservanza arancione, ci si interroga e molto su chi si candiderà a sindaco nel 2021 o già l'anno prossimo nel caso l'attuale primo cittadino Luigi de Magistris si candidasse alle Regionali dell'anno prossimo. E tra una battuta, nemmeno tanto ironica, e un ragionamento, spunta fuori anche il nome del colonnello Attilio Auricchio - braccio destro dell'ex pm anche quando l'attuale sindaco era magistrato - e vero motore di Palazzo San Giacomo.
 
La sensazione è che oggettivamente sia molto difficile che Auricchio possa essere il candidato alla successione di de Magistris. Troppe vicende si devono chiarire e in tutte c'è il futuro del sindaco che balla e che più prima che poi si dovrà pur chiarire. E Auricchio è l'unica certezza sulla quale l'ex pm può davvero contare, bruciarlo sull'altare di una candidatura come quella per Palazzo San Giacomo sarebbe come minimo avventato. Tuttavia - questo il ragionamento che si fa in via Verdi - se il Pd candida alle Europee un magistrato come Franco Roberti, oggi assessore regionale, espressione del presidente Vincenzo De Luca, perché mai quelli di demA non possono ipotizzare di puntare su un carabiniere? Ipotesi, ragionamenti che quasi certamente non andranno mai a concretizzarsi ma che pure fanno discutere. Il segnale che il mondo arancione è in fermento, in attesa di capire dopo la mancata discesa in campo alle Politiche e alle Europee di maggio che futuro si prospetta per tutti loro. Anche perché le voci partono da fonti vicinissime al movimento del sindaco, dove si fa notare il particolare rapporto che lo stesso Auricchio ha con il mondo dei centri sociali, anzi, per dirla tutta, con Insurgencia, ormai autentico e unico pilastro della maggioranza che sostiene de Magistris. Detto questo, il sindaco non rinuncerà di certo a sedersi a capotavola quando ci sarà da indicare il nome del suo successore e con quali alleati schierarsi per far partire la terza campagna arancione su Napoli.

Anzi, non si può escludere che queste indiscrezioni su Auricchio siano una risposta a quanto sta accadendo sia in pezzi di giunta che in parti della maggioranza. Dove in tanti si stanno organizzando e non aspettano altro che leggere il risultato delle Europee per orientare i propri destini in maniera concreta. La sirena del Pd di Zingaretti, pronto a riabbracciare il civismo e la sinistra, e quelle del M5S, pronto ad aprirsi al mondo esterno, suonano forte. Due partiti che partono da una base che va dal 20% al 30% e in grado di vincere qualsiasi tipo di competizione elettorale a prescindere.

In giunta c'è Raffaele Del Giudice, l'ex vicesindaco e assessore all'Ambiente che si guarda intorno ed è corteggiato dai dem e sembra pronto a iniziare una nuova avventura politica il cui colore non è detto che sia l'arancione. C'è Alessandra Clemente - titolare della delega alla Viabilità, ormai una fedelissima dell'ex pm - che ambisce alla candidatura a sindaco ma ha il cuore diviso a metà con il Pd. Un profilo che potrebbe interessare ai democrat. Ci sono - nella sostanza - pezzi del mondo demagistrisiano che vorrebbero un rapporto con il governo che non si alimenti solo sul dissenso ma su un dialogo politico, stessa cosa per quello che riguarda la Regione. Saranno diversi i consiglieri della maggioranza candidati per l'ente di Santa Lucia in liste civiche di appoggio al governatore De Luca. Tra questi sicuramente Nino Simeone di Agorà e non solo. Una tela che si sta tessendo sotto gli occhi del sindaco e degli arancioni che vedono in Auricchio una risposta concreta.
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