Conti in rosso, il Comune di Napoli sfratta i centri sociali e vende ex carcere Filangieri e Lido Pola

Conti in rosso, il Comune di Napoli sfratta i centri sociali e vende ex carcere Filangieri e Lido Pola
di Paolo Barbuto
Domenica 7 Aprile 2019, 08:30
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Bisogna far quadrare i conti e, anche se l'esperienza dello scorso anno è stata imbarazzante per gli irrisori risultati, Palazzo San Giacomo non rinuncia all'idea di fare cassa vendendo beni immobiliari. L'anno scorso fu varato un piano straordinario di dismissioni nel quale erano inseriti i circoli sportivi, l'ippodromo, villa Ebe e decine di altre strutture di pregio, in tutto c'erano 458 cespiti in quell'elenco. Nel documento di programmazione appena varato ce ne sono altri 479, tanti alloggi popolari per i quali verrà data prelazione agli inquilini, qualche terraneo, un po' di locali commerciali. Ma anche in quest'elenco ci sono alcuni pezzi pregiati.
 
Uno degli edifici di maggior pregio messo in vendita in questa tornata di dismissioni è l'ex carcere Filangieri di Salita Pontecorvo, convento seicentesco delle Cappuccinelle. Si tratta di una struttura storica e antica che rappresenta il vero fiore all'occhiello dell'offerta immobiliare del Comune di Napoli, il valore non è ancora stato stabilito, la posizione (in salita Pontecorvo) e la storicità del luogo, però fanno già gola a molti. L'ipotesi di poter utilizzare quegli spazi, vincolati ovviamente, per realizzare un hotel di alto livello e grande fascino, sta già solleticando molti imprenditori.

Però proprio quel luogo che il Comune ha deciso di mettere in vendita, è attualmente destinato a un utilizzo da «bene comune», un vanto per Palazzo San Giacomo, ed è affidato alle attività di «Scugnizzo Liberato». Mostre, incontri, dibattiti, accoglienza per i più piccoli, attività di presidio culturale del territorio, lo «Scugnizzo Liberato», attivo dal 2015, è diventato un punto di riferimento per il quartiere ma adesso dovrà preparare i bagagli: il Comune che aveva aperto le porte di quel palazzo, adesso l'ha messo in vendita.

Tra i beni in vendita c'è pure un altro luogo-simbolo dei beni comuni che Palazzo San Giacomo, e il sindaco de Magistris, hanno sempre considerato u punto nodale dell'amministrazione cittadina: si tratta del «Lido Pola» a Nisida. Anche questa struttura, gestita dal gruppo «Bancarotta 2.0», è punto d'attrazione per tanti, anche qui si svolgono concerti, incontri, dibattiti, corsi destinati a chi ha voglia di imparare qualcosa, dalla danza all'arte. Il gruppo che gestisce quel luogo si racconta spiegando che lì si lotta «per una Bagnoli libera dalla speculazione edilizia delle grandi opere, per bonifica e salute, spiaggia pubblica e balneabilità del mare, parco urbano ed economia di comunità diffusa sul territorio. Lottiamo per una Bagnoli libera dal commissariamento e dalla speculazione». Eppure proprio il luogo dov'è nato quel gruppo, rischia di diventare simbolo di speculazione: messo in vendita da Palazzo San Giacomo per fare cassa e destinato a qualunque privato abbia voglia di tentare un'esperienza imprenditoriale.

L'elenco dei nuovi beni messi sul mercato dal Comune di Napoli, e presentato da Napoli Servizi, comprende, fra l'altro, anche nove caserme di polizia e carabinieri (l'elenco lo leggete nel grafico qui sopra). In questo caso si sta cercando di concludere un accordo con l'Agenzia del Demanio per provare a dismettere quelle strutture senza creare difficoltà alle forze dell'ordine.

In attesa di un accordo, però, quelle nove caserme rientrano ufficialmente nell'elenco degli «ulteriori beni da mettere in vendita» approvato dalla Giunta Comunale al completo esattamente una settimana fa, domenica 31 marzo, e conservato all'elenco delle deliberazioni della Giunta Comunale con il numero 138 del 2019.

Insomma, c'è la possibilità che anche polizia e carabinieri siano costretti a cercarsi casa in tutta fretta nel caso in cui non intervenga un accordo con il Demanio e si presenti un acquirente pronto a rilevare quegli immobili.

In vendita, per portare soldi nelle esangui casse del Comune di Napoli, c'è anche una delle sedi dell'istituto comprensivo Vittorio Emanuele-Baracca. La decisione di vendere un edificio che ospita una scuola è già triste, se quella struttura è anche un pezzo della storia della città, allora le cose diventano ancora più drammatiche. Il Comune ha deciso di vendere Palazzo Tirone, edificio seicentesco che dal dopoguerra ospita la scuola ma non ha mai perso la sua storicità. Il soffitto del corridoio, ad esempio, è adornato da un affresco di Francesco Solimena, «Alessandro de' Medici che entra in Firenze» che attira ogni anno decine di studiosi dall'Italia e dall'estero.
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