Comune di Napoli, nuove tasse su aerei e turisti: «Entrate per 27 milioni»

Aumenta la tassa di soggiorno: 50 centesimi in più per tutte le strutture ricettive cittadine

Napoli invasa dai turisti
Napoli invasa dai turisti
di Luigi Roano
Lunedì 29 Maggio 2023, 07:20 - Ultimo agg. 15:50
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Dal 1 luglio a Napoli saranno applicate le nuove tariffe dell'imposta di soggiorno, che prevedono l'aumento di 0,50 centesimi per tutte le strutture ricettive cittadine, ad esclusione degli alberghi 5 stelle dove la tariffa è già al massimo. Dal primo luglio scatta anche la tassa d'imbarco aeroportuale - 2 euro per ogni non residente che arriva in città - tutto è già stato iscritto nel bilancio di previsione 2023-2025 che andrà discusso in Consiglio comunale intorno alla metà del prossimo mese. Quanto ci guadagna il Comune? Nell'anno in corso per gli standard della città e di Palazzo San Giacomo si può dire con certezza che il turismo - entrambe le gabelle sono collegate strettamente ai flussi di visitatori - è davvero l'oro di Napoli. Facendo la somma di entrambe le tariffe la somma che incasserà il Comune in questo anno è di 27 milioni e 750mila euro. Ma procediamo con ordine.

Per capire bene come stanno le cose bisogna analizzare il trend storico degli ultimi 6 anni considerando che in mezzo c'è stato il Covid che ha paralizzato il mondo e nessuno, per ovvi motivi si muoveva più. A Napoli dal 2017 al 2020 nel bilancio del Comune sono finiti 32 milioni di cui 4,1 milioni attraverso Airbnb: nel 2017 il gettito è stato pari a 7,3 milioni, nel 2018 a 9,3 milioni, nel 2019 a 12,1 milioni e nel 2020 a 3,2 milioni. Nel 2021 - il primo con la pandemia sostanzialmente alle spalle ma ancora pieno di paure e soprattutto attraversato da una forte crisi economica e finanziaria - inizia la risalita e si arriva di nuovo intorno agli 8 milioni. Nel 2022 il primo grosso scatto in avanti la cifra è quasi raddoppiata e per l'anno in corso - siamo solo a maggio - nel bilancio di previsione 2023-2025 si arriva alla proiezione di 17 milioni e 750 mila euro. Per il 2024 si sale a 18 milioni 750mila euro e nel 2025 a 19 milioni e 250mila. Di nuova introduzione è la Tassa di imbarco aeroportuale e così nel bilancio per l'anno in corso sono stati iscritti già 10 milioni così come per il 2024. Stime che in Comune non fanno fatica a riconoscere «che sono molto prudenziali». Perché le tariffe di Napoli - sia quella per la Tassa di soggiorno che per la tassa di imbarco - sono parecchio al di sotto di altre città come Venezia. Ma soprattutto per quanto riguarda la Tassa di soggiorno l'evasione è a livello di record. Vale a dire che tra le presenze dei visitatori che si vedono in strade e ovunque a Napoli e quelle registrate c'è una differenza notevole. Uno scarto che penalizza le casse del Comune. In questo senso l'assessorato al Turismo retto da Teresa e si è munito di un cervellone anti-furbetti. In Comune hanno acquistato un software antibusivismo lo Stay Tour MapControl che consente di visualizzare tutte le strutture operanti e pubblicizzate sui siti così da confrontarle con gli elenchi delle strutture paganti.

In questo modo sarà possibile verificare chi versa la tassa e chi no. «Allo stesso tempo, questo nuovo strumento - fanno notare dall'assessorato - ci permette il confronto tra tasse di soggiorno versate e persone realmente ospitate nelle strutture utilizzando anche gli elenchi della Questura: grazie a questo software si potranno sanzionare non solo chi è abusivo ma, anche chi non lo è ma non paga la tassa». 

Come vengono utilizzati questi soldi? L'extra gettito del turismo che fine fa? Fino all'anno scorso andava nel calderone del bilancio, cioè non erano entrate vincolate. La Armato ha spuntato in sede di approvazione del bilancio previsionale una delibera di indirizzo grazie alla quale la giunta e il sindaco Manfredi si impegnano a destinare «il 50% dei proventi della Tassa di soggiorno agli interventi in materia di turismo, nonché al miglioramento dei servizi pubblici locali con l'impegno a non apportare ulteriori incrementi fino al 2025». Di conseguenza i 17 milioni e 750 mila euro sono stati così distribuiti: 6,8 milioni per iniziative e servizi di promozione culturale; tre milioni come contributo ai soggetti pubblici e privati quali fondazione e associazioni con finalità culturali o teatrali. Per lo sviluppo del turismo 4,4 milioni e 3,3 milioni per la gestione del verde cittadino. 

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Napoli cresce ma è molto lontana come introiti dalle altre grandi capitali del turismo e le politiche del Comune sono volte a ridurre il gap che è notevole attesi il brend e i tesori della città. Roma incassa 138,7 milioni. Milano ne incassa 48, Firenze 42,5 e Venezia 31,5. 

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