«Caso condoni riaperto, ma a Napoli
sarà difficile recuperare 100 milioni»

«Caso condoni riaperto, ma a Napoli sarà difficile recuperare 100 milioni»
di Luigi Roano
Domenica 9 Gennaio 2022, 10:01 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 09:00
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Assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, lei il 21 dovrà relazionare al Consiglio comunale sul salva Napoli varato nella legge di Bilancio: il sindaco Gaetano Manfredi vuole il coinvolgimento di tutte le forze politiche, maggioranza e minoranze, che prospettiva darà all'Assemblea cittadina?
«Prima del 21, terremo una commissione Bilancio mercoledì per preparare un percorso di coinvolgimento di tutti. E quando dico tutti parlo delle forze politiche ma anche dell'intera città. Abbiamo poche settimane di lavoro davanti perché entro il 15 febbraio il sindaco Gaetano Manfredi firmerà con il premier Mario Draghi l'accordo che c'è nella legge di bilancio. Bisogna preparare subito il piano di lavoro corredato da un cronoprogramma da portare a Roma».

Quindi cosa porterà in Consiglio tra 12 giorni?
«Devo dire che la legge di bilancio è puntuale, ci dà dei binari su cui viaggiare. È un provvedimento di carattere strategico, non si tratta solo di erogazione di fondi.

Le cose da fare subito sono tre: sulla riscossione allargare la base dei pagatori, intervenire sul patrimonio attraverso operazioni di valorizzazione e dismissione e riorganizzare le aziende partecipate».

Poi ci potrebbe essere l'aumento delle tasse, è previsto nel salva Napoli...
«Dovremo pensare a degli interventi fiscali come l'istituzione di una tassa aeroportuale e valuteremo se e come adeguare l'addizionale Irpef. Ma l'accordo non si basa sull'aumento delle tasse, l'argomento centrale è la riorganizzazione dei nostri servizi. L'accordo prevede assunzioni per irrobustire la riscossione e il patrimonio. Dobbiamo concentrarci sulla visione strategica del provvedimento e lo dobbiamo fare con la collaborazione di tutto il Consiglio e della città».

Ecco a proposito di riorganizzazione dei servizi, l'assessora all'Urbanistica Laura Lieto a Il Mattino ha fatto presente che ci sono 40mila pratiche di condono appese che valgono un centinaio di milioni, come farete a recuperare una somma così importante?
«Sul patrimonio abbiamo coinvolto una società specializzata che è una società dello Stato, cioè Invimit, la quale ci sta assistendo nella costruzione di quello che è un piano che va poi portato all'attenzione dei cittadini e dei locatori».

Quindi Invimit è coinvolta anche sulla tematica del condono?
«Un patrimonio così ampio presenta situazione differenziate, la somma in questione è ingente, credo sia difficile recuperarla tutta e subito. Ci vuole tempo, proprio per questo abbiamo davanti un percorso lungo, possiamo programmare le cose che dobbiamo fare».

Quali saranno gli step?
«Io sottolineo le parole del sindaco. Deve scattare la molla che ci ha consentito di convincere il Governo su Napoli. Vale a dire che dietro questa ripartenza c'era una città compatta che ha voglia di cambiamento, questo lo spirito da mantenere. Entro un mese dobbiamo presentare piano e cronoprogramma»

Non abbiamo ancora parlato delle partecipate: come intende intervenire?
«L'ultima parola spetta al sindaco, quello di cui parlo adesso sono mie opinioni. E penso che una riorganizzazione complessiva sia una idea da perseguire. Bisogna chiedersi se non convenga che ci sia un unico punto di coordinamento delle società partecipate che recepisce gli indirizzi dell'azionista cioè noi, il Comune».

Il modello della Napoli Holding dunque una traccia giusta?
«È uno strumento molto interessante, può essere un punto di coordinamento».

Fino a oggi avete dovuto fronteggiare le emergenze, dal 15 febbraio i napoletani si aspettano concretezza: cosa promette?
«Ho insistito molto perché i tempi fossero ravvicinati. Ci siamo sottoposti a uno stress rilevante perché pensiamo che più presto possiamo passare alla concretezza più basso è il rischio di incorrere nelle lentezze delle pubbliche amministrazioni. In questo senso dobbiamo subito chiudere la questione delle transazioni per i debiti pregressi, il Comune è un cattivo pagatore e dobbiamo cambiare marcia, si tratta di una cifra ingente, centinaia di milioni, ed è necessario per liberare risorse».

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