Elly Schlein vince a Napoli, Stefano Bonaccini in provincia. Un testa a testa all'ultimo voto quello che ha accompagnato le convenzioni nei circoli dem all'ombra del Vesuvio. La deputata italo-svizzera, sostenuta dall'area Franceschini, dall'area Orlando, da Articolo 1 e dalla segreteria provinciale uscente, taglia il traguardo in testa: 49 per cento contro il 48,1 del governatore emiliano. In termini di preferenze: 898 Schlein, 881 Bonaccini. In provincia con lo spoglio in corso è il presidente dell'Emilia-Romagna davanti alla sua ex numero due. La forchetta è del 65-67 per cento, contro il 35 di Schlein. Gianni Cuperlo e Paola De Micheli chiudono con l'1,5 per cento e l'1,2 per cento.
Ribaltato dunque il pronostico della vigilia, che vedeva in città favorito Bonaccini, sostenuto da De Luca, dai consiglieri regionali e da un gruppo di parlamentari: sconfitto con 17 voti in meno. Decisivi per la deputata i voti di Articolo 1. Tra Napoli e provincia gli ex dem sono riusciti a sfornare quasi 1500 tessere. Schlein ha viaggiato a vele spiegate a Secondigliano e Scampia, a San Giovanni a Teduccio, con risultato bulgaro (189 a 1) e a Chiaia (92 a 20). «Un bel risultato, inaspettato» evidenzia la fedelissima dell'ex ministro Franceschini, Teresa Armato, assessore al Turismo del Comune, sostenitrice di Schlein. «Ce l'abbiamo fatta nella città di Napoli - rimarca poi l'ex senatore Sandro Ruotolo, portavoce campano della mozione Schlein - Non era scontato siamo convinti che la partita del 26 febbraio è più che mai aperta. C'è voglia di cambiamento, di un partito che chiuda con la stagione dei signori delle tessere e dei pacchetti di voti, che si occupi degli ultimi, di quelli che non hanno mai voce».
In provincia invece Bonaccini è ampiamente avanti. Schiacciante il risultato di ieri a Pozzuoli: 361 Bonaccini, 67 Schlein; San Giorgio a Cremano, Casoria, Marigliano, Mugnano, Sant'Anastasia, Somma Vesuviana. Caos invece ad Ercolano, dove ha trionfato Schlein (254 a 57). Il rappresentate della mozione Bonaccini ha sottoscritto un documento allegato al verbale di voto, da sottoporre alla commissione provinciale di garanzia denunciando «la mancanza del presidente di seggio per la maggior parte delle operazioni di voto; mancata sottoscrizione delle schede elettorali da parte del presidente; mancata identificazione con documento di riconoscimento della platea elettorale; partecipazione di un numero di votanti non riscontrati visivamente nel corso delle operazioni di voto». Dalla mozione Bonaccini i dem Bruna Fiola, Mario Casillo, Massimiliano Manfredi, Loredana Raia e Raffaele Topo fanno sapere: «Belle giornate di democrazia. Bonaccini raggiunge circa il 65% tra gli iscritti del Pd nell'area metropolitana di Napoli. Un risultato importante che dimostra che siamo una comunità vivace, capace, in barba alle inutili quanto strumentali polemiche di questi giorni, di guardare all'obiettivo principale: restituire al più presto al nostro Paese una guida riformista e progressista. Con il voto di oggi si è sancito che non ci sono signore e signori delle tessere». Concluso lo spoglio è tempo di pensare alla presentazione delle candidature alla segreteria regionale e partenopea del Pd: i termini scadono mercoledì 15. La prima poltrona è stata ipotecata dai deluchiani con il salernitano Nicola Landolfi, ma resta da capire cosa accadrà per la federazione napoletana. Il gruppo dei consiglieri regionali sta ragionando sul nome da proporre (si parla di Lello Topo), ma bisognerà, alla luce del risultato di Napoli, aprire le trattative con la mazione Schlein e trovare possibili convergenze. Non è da escludere che potrebbe essere della partita l'ex deputato Paolo Siani.
Veleni su veleni in Terra di lavoro. «Qualcuno ha imbrogliato ed è chi gridava allo scandalo, strumentalmente amplificato da un ben orchestrato circo mediatico. Il tesseramento Pd di Caserta, alla luce della sua certificazione da parte di una commissione provinciale di fatto nominata da una parte, si potrebbe dire da una persona contro tutte le regole democratiche interne, fotografa una realtà diametralmente opposta a quella gridata ai quattro venti da certi personaggetti». Lo dichiarano in una nota congiunta i segretari dei circoli del Partito democratico di Caserta, Enrico Tresca, di Mondragone, Achille Pagliaro, di Sessa Aurunca, Franco Cessa, di Parete, Paolo Falco, e di Cellole, Francesco Vettone, sul caso tesseramento gonfiato, il giorno dopo l'annullamento di 2mila tessere irregolari.