Consiglieri comunali senza biglietti Napoli-Milan: effetto della frattura con De Laurentiis

Consiglieri comunali senza biglietti Napoli-Milan: effetto della frattura con De Laurentiis
di Valerio Esca
Martedì 21 Agosto 2018, 08:30 - Ultimo agg. 18:06
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Niente biglietti di Napoli-Milan per i consiglieri comunali. L'ennesimo strappo tra il Comune e la SSC Napoli, figlio della mancata firma della convenzione per l'utilizzo dello stadio San Paolo (prevista per il 1 agosto scorso), ha portato ad una svolta inaspettata. Per la prima volta dopo sette anni l'amministrazione decide di rinunciare ai tagliandi omaggio di tribuna autorità.

Al sindaco de Magistris non sono andate giù le boutade del patron del calcio Napoli degli ultimi mesi: dalle accuse piovute sul fratello Claudio, fino allo scontro consumatosi il 1 agosto, giorno in cui si sarebbe dovuto firmare l'accordo tra le parti. Un litigio furibondo fece saltare il banco. Da allora il gelo.

Dopo un lungo confronto telefonico tra il sindaco de Magistris e il suo fedelissimo capo di gabinetto Attilio Auricchio è arrivato il verdetto. La comunicazione ai consiglieri è partita ieri mattina tramite mail, a firma dello stesso Auricchio. Poche righe, ma con un messaggio chiarissimo. «Si informa che, allo stato, in assenza di accordi specifici con la SSC Napoli, non saranno disponibili i tagliandi di ingresso relativi all'incontro di calcio Napoli-Milan di sabato 25/8/2018».

Senza convenzione, l'ultima risale al 2016 e deve essere ancora regolarizzata, il club sarà costretto a pagare l'affitto dello stadio a domanda individuale, ovvero partita dopo partita. Con costi maggiori, perché oltre al canone fisso dovrà versare il 10 per cento dell'incasso a Palazzo San Giacomo. Se si fosse arrivati alla firma dell'accordo la società avrebbe potuto invece pagare un canone forfetizzato, calmierato, per il periodo dei lavori e certamente i costi si sarebbero notevolmente abbattuti.
 
La notizia non è passata inosservata tra gli eletti dal popolo, seppur la maggior parte ancora in vacanza. Dai banchi dell'opposizione Aniello Esposito del Pd evidenzia: «Premetto che va benissimo non andare allo stadio, sono anzi d'accordo. Ma trovo assurdo che il proprietario dell'impianto resti fuori e il presidente che non firma la convenzione da anni possa utilizzare la struttura per fare business».

Nino Simeone presidente della commissione Infrastrutture alza l'asticella dello scontro: «Non sono assolutamente interessato all'ingresso allo stadio e l'ho già detto in Consiglio comunale. La cosa che a me interessa e che la società paghi per giocare nel San Paolo, così come farebbe chiunque altro, soggetto pubblico o privato, per utilizzare le strutture di proprietà del Comune. Voglio sapere da San Giacomo se la società è morosa o meno con il Comune e soprattutto se per la partita con il Milan abbia pagato per l'utilizzo della struttura» conclude Simeone.

Netto Stanislao Lanzotti di FI: «È giusto così, credo che in assenza di un accordo tra società e Comune i consiglieri non debbano andare allo stadio». Se da una parte il forzista è d'accordo con la scelta dell'amministrazione dall'altra attacca come si sta gestendo la trattativa: «Il consiglio comunale dovrebbe essere coinvolto in una materia importante per la città, come la convenzione dello stadio San Paolo, siamo qui per questo per discutere e prendere posizione. E invece attualmente sembra una trattativa privata tra Auricchio e De Laurentiis. Una cosa a dir poco inammissibile che ci taglia completamente fuori».
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