Consiglio comunale di Napoli, de Magistris appeso a un filo: decisivi i voti di Forza Italia

Consiglio comunale di Napoli, de Magistris appeso a un filo: decisivi i voti di Forza Italia
di Luigi Roano
Mercoledì 11 Novembre 2020, 14:02 - Ultimo agg. 12 Novembre, 09:16
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È appeso a un filo il sindaco Luigi de Magistris e potrebbero essere decisivi i voti dei caldoriani di Forza Italia per l'approvazione del bilancio. Nel senso che se gli azzurri non venissero proprio in Aula darebbero una grossa mano agli arancioni sotto il profilo numerico. L'ex governatore - questo trapela - ne fa un ragionamento politico. Per Caldoro mandare a casa oggi de Magistris significherebbe mettersi a traino del Pd e fare un favore al governatore Vincenzo De Luca. Inoltre, mandare la città in bancarotta darebbe un ulteriore colpo all'economia già in grosso affanno per l'emergenza Covid. Tant'è per de Magistris mai come questa volta è davvero complicato uscirne indenne. Perché addirittura non venire in Consiglio domani potrebbe avvantaggiare l'ex pm? Perché al momento maggioranza e opposizione sono ferme a quota 17 voti e basta che un solo esponente di Fi si assenti per creare lo squilibrio a favore del sindaco. In questo senso l'osservato speciale è Salvatore Guangi. Un pareggio - a oggi - che ha dell'incredibile. Mentre 3 sono i consiglieri che devono ancora decidere come comportarsi in Sala dei Baroni. Si tratta di Anna Ulleto, Maria Caniglia e Fulvio Frezza

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Incluso il sindaco il Consiglio comunale si compone di 41 consiglieri.

E a salvare de Magistris potrebbero essere assenze non solo politiche ma anche forzate per malattia di alcuni consiglieri. Veniamo ai numeri: sulla carta le opposizioni possono contare su 20 consiglieri: Iv (3), Pd (3), Fi (3) La Città (3), Fdi (2), M5S (2) Napoli Popolare (1) Lega (1) Misto (2). Tuttavia saranno sicuramente assenti domani Mara Carfagna (Fi) che ha annunciato anche le sue dimissioni dal Consiglio non ancora formalizzate. E per malattia Aniello Esposito (Pd) e Nino Simeone (Misto). E si scende a quota 17. La maggioranza sulla carta conta su 18 eletti del popolo così distribuiti: Dema(7), Sinistra (4), Verdi Sfastriati (2) Misto (4) più il sindaco. Ma sarà sicuramente assente Vincenzo Solombrino (Misto) per malattia. Si rischia l'impasse politico amministrativo. Tuttavia ci sono molte variabili e tutte fanno pensare che de Magistris è in grandissima difficoltà. E che domani sarà la giornata decisiva, malgrado sia stato già convocato per il 16 un'altra seduta sul Bilancio, ma in «seconda convocazione». Una dicitura che consentirebbe all'ex pm di sfruttare un articolo dello Statuto per aprire la seduta del Consiglio anche con solo una decina di consiglieri comunali. Una emergenza tuttavia superata perché il tema è che le opposizioni sono fiduciose di battere il sindaco sul terreno della politica cioè bocciare il bilancio in Aula. Cosa faranno dunque i 3 incerti? Anna Ulleto è stata sempre all'opposizione - nel gruppo misto - negli ultimi mesi però ha vestito i panni del «responsabile» mantenendo il numero legale (perché giova sempre ricordare che de Magistris non ha più la maggioranza da un paio di anni).

Un caso a parte sono Maria Caniglia e Fulvio Frezza. Entrambi eletti con de Magistris, che però hanno mollato pur non passando all'opposizione. Sulla Caniglia si sta tentando di fare opera di persuasione, la giovane consigliera è in fase di riflessione. Frezza vicepresidente del Consiglio regionale e neoeletto in Regione nelle liste di De Luca è entrato anche nell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Nella seduta di martedì ha votato con la maggioranza cosa farà domani? Il suo gruppo, «Più Europa» quello con il quale è stato eletto in Regione oggi dovrà prendere una posizione, questo trapela. Frezza però su di una cosa è sicuro: «Non voterò a favore di questo bilancio» dice. Su di lui c'è il forte pressing del governatore perché faccia cadere de Magistris. E nella sostanza basta che uno dei tre incerti voti contro il bilancio per far finire l'esperienza politica di Magistris. Si diceva delle variabili. Se giovedì de Magistris ce la fa allora arriverà a fine mandato. Altri scogli non ce ne sono. Ma se non passa il bilancio, il giorno dopo arriva la diffida della Prefettura. Palazzo di Governo darà i 20 giorni al sindaco, cioè approvare l'atto entro il 3 dicembre, se ciò non accadrà arriverà il commissario e si scioglie il Comune. L'opposizione a ranghi uniti ha comunque più voti degli arancioni ecco perchè il destino del sindaco sembra segnato. E a questo punta la coordinatrice di Iv Graziella Pagano: «C'è la possibilità di mandare a casa de Magistris con un dato politico chiaro per questo invito tutte le opposizioni a restare in Aula».
 

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