Consiglio comunale di Napoli, De Siano affonda de Magistris: «Basta giochini, va fatto cadere»

Consiglio comunale di Napoli, De Siano affonda de Magistris: «Basta giochini, va fatto cadere»
di Valentino Di Giacomo
Martedì 1 Dicembre 2020, 16:00 - Ultimo agg. 17:18
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«Ci siamo confrontati con il presidente Berlusconi nel corso di queste settimane, lui mi ha ribadito totale fiducia e di questo lo ringrazio e io sono ancora più motivato nel portare avanti un percorso di allargamento e di rinnovamento. Già da domani inizierà un processo di ascolto allargato alle forze civiche, all'associazionismo, al mondo del volontariato e a quello produttivo. Forza Italia si apre autenticamente alla società civile. Non solo nell'ascolto, ma anche nei nuovi organigrammi cittadini che di qui a breve saranno totalmente rivoluzionati. Chi ha operato bene in questi anni resterà al suo posto, ma chiederemo uno sforzo di apertura all'esterno. Chi non si è impegnato sarà sostituito». Domenico De Siano annuncia un forte ricambio della classe dirigente. Il coordinatore regionale di Forza Italia è però alle prese con più dossier spinosi. C'è il voto al bilancio calendarizzato al Comune di Napoli tra dieci giorni dove il sindaco de Magistris ha difficoltà con i numeri della sua maggioranza, poi le sempre più vicine elezioni con il centrodestra chiamato a scegliere il candidato per Palazzo San Giacomo. 

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De Siano, al Comune aiuterete de Magistris a restare a galla o vi opporrete a qualsiasi gioco per tenerlo in piedi?
«La mia posizione, tra l'altro ampiamente condivisa nella classe dirigente di Fi in Campania, è che il nostro partito non può prestarsi a giochini di palazzo per tenere in vita la legislatura di un sindaco che non ha i numeri neppure per votarsi il documento di programmazione finanziaria.

In settimana, d'intesa con il coordinatore cittadino, incontrerò i nostri tre consiglieri comunali per stabilire una linea di azione comune. Ovviamente ci siamo sentiti con il presidente Berlusconi, che è a conoscenza della situazione e chiede di essere costantemente informato visto il suo grande amore per Napoli».

Ne è sicuro? Fulvio Martusciello e Stefano Caldoro ritengono da un lato che se affossate de Magistris fate un piacere a De Luca e, dall'altro, che comunque il sindaco è in scadenza e quindi prolungare la sua consiliatura di un paio di mesi è indifferente sul piano pratico. Non è condivisibile?
«La spaccatura è tutta interna alla sinistra: se De Luca e de Magistris si dichiarano guerra non possiamo essere noi la parte in causa. Noi siamo l'unica forza che da 10 anni è coerentemente e continuativamente all'opposizione di de Magistris che rappresenta la peggiore amministrazione della storia della città. Tra l'altro se, come sembra, possa prendere corpo l'ipotesi di Roberto Fico candidato sindaco, ci troviamo di fronte a una prospettiva di unione di più sinistre: quelle di De Luca, De Magistris, Pd e 5 Stelle. Una ragione in più per non dare nessuna stampella, ma portare avanti opposizione chiara a difesa di Napoli».

Dice che ci sarà una rivoluzione nel partito come le ha chiesto Berlusconi, ma con quali forze la farà? Lei è costantemente sotto attacco di chi chi chiede le sue dimissioni, fra i quali Antonio Martusciello. Vi attaccate a vicenda che quasi non sembrate appartenere allo stesso partito.
«Mi verrebbe da rispondere: Antonio chi? Sono disponibile al confronto e ad ascoltare le critiche da parte di tutti coloro che in questi anni si sono impegnati, pancia a terra, per la nostra comunità sul territorio. Capisco che fa figo abitare a Roma con le spalle ben coperte e sparare addosso a chi, come me, si è sempre esposto in prima persona per Fi, ma non rispondo semplicemente perché mi presterei a un gioco a distruggere cui i Martusciello ci hanno abituati da sempre. Basta vedere quanto accaduto ad Avellino e Benevento dove avevano responsabilità: nel capoluogo irpino ha ottenuto il peggior risultato di sempre mentre a Benevento ha messo in condizioni Clemente Mastella di andare via. Un atteggiamento divisivo il loro finalizzato soltanto a blindare rendite di posizione».

Sergio Rastrelli è uno dei nomi che sono stati fatti al tavolo nazionale tra Berlusconi, Meloni e Salvini. Lui ha dato la sua disponibilità come prossimo candidato sindaco. È un nome sul quale si può convergere?
«Con Rastrelli avevamo già messo in campo un ragionamento per la sua candidatura come capolista di Fi alle ultime elezioni regionali. È uno di quei nomi della società civile cui guardiamo con interesse. Si tratta di una personalità autorevole e dalla forte impronta civica. Una personalità che darebbe un segnale di garanzia».

E Catello Maresca?
«Siamo molto attenti alla disponibilità che sembra abbia dato. Sappiamo che vuole improntare un ragionamento civico e su questo siamo assolutamente in linea con il nuovo corso che imprimerò a Fi in Campania ma credo che da parte dei partiti in questa fase ci voglia molta cautela. Sbaglia chi come i Martusciello prova strumentalmente a tirarlo per la giacca col fine ultimo di bruciarne la candidatura e ottenerla per uno dei due fratelli. A leggere le loro dichiarazioni mi sembra che si preparino battute comiche come facevano Stanlio e Ollio».

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