Coronavirus a Napoli, il welfare della camorra arriva in Parlamento: «Il Viminale pronto a intervenire»

Coronavirus a Napoli, il welfare della camorra arriva in Parlamento: «Il Viminale pronto a intervenire»
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 16 Aprile 2020, 21:00
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«L'allarme dei senatori Ruotolo, Nugnes e Valente corrisponde al vero: è molto concreto il rischio che le mafie provino a consolidarsi ed espandersi offrendo assistenza economica e sociale in alcuni territori più disagiati. Il governo e in particolare il ministero dell'Interno sono consapevoli di questo tentativo e stanno lavorando duramente per contrastare ogni forma di infiltrazione della criminalità nel tessuto economico e sociale delle nostre città. Vale per i singoli cittadini e vale per le aziende e le attività commerciali. Sia le Forze dell'Ordine che la Magistratura hanno alzato il livello di allarme sul fenomeno e hanno rafforzato gli interventi. Dal Capo della Polizia Franco Gabrielli è stata costituita una cabina di regia permanente di monitoraggio contro la minaccia mafiosa». Così il viceministro dell'Interno Matteo Mauri, in merito ad una interrogazione presentata da alcuni deputati sulla necessità di fermare il mutuo soccorso criminale. «Tutti gli interventi economici messi in campo dal governo nei decreti precedenti - prosegue Mauri - vanno esattamente in questa direzione. Ed entro pochi giorni saranno varate altre risorse aggiuntive mediante un ulteriore provvedimento, per aiutare le fasce sociali più deboli e quelle più colpite dall'emergenza. Come ha già detto la ministra Lamorgese - aggiunge - dobbiamo essere in grado di mettere in campo una efficace attività di controllo sulla corretta erogazione di queste risorse, che deve avvenire il più velocemente possibile. Il fattore tempo, in una situazione come questa, è fondamentale per anticipare le mosse della criminalità organizzata». 

A sollecitare il Viminale era stata un'interrogazione (primo firmatario il neo-senatore Sandro Ruotolo) nella quale si sottolineavano i rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata nella drammatica situazione sociale di alcune zone della Campania, a Napoli e in altre realtà del Mezzogiorno: «A seguito dell'aggravarsi del crescente disagio economico-sociale dovuto dal perdurare dell'emergenza virus Covid-19  - scivevano i parlamentari interroganti - emergono con forza bisogni di sopravvivenza che solo in parte le reti solidali, la chiesa, il volontariato, gli enti locali e il governo riescono a tamponare, generando un contesto di allarmante povertà che non è sfuggita all'attenzione delle radicate realtà criminali del nostro Paese; situazione si fa molto pericolosa in alcuni quartieri di Napoli e in ampie zone dei comuni delll'hinterland, caratterizzate dalla presenza capillare di clan, gruppi criminali e ‘note’ famiglie, che, approfittando del momento difficile, tentano di riconquistare il consenso sociale da parte della popolazione mettendo in campo un propagandistico welfare criminale di prossimità; in base a quanto risulta agli interroganti, si segnala il proliferare - in alcune realtà della provincia di Napoli come Arzano, Caivano, Parco Verde - di sigle di neoassociazioni, gruppi e comitati che con il paravento - in questo caso - di finto volontariato provvedono a far giungere presso abitazioni di povera gente, esposta al forte disagio socio-economico, spese, derrate alimentari, beni di prima necessità e in occasione della Pasqua anche uova di cioccolato e colombe»
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