Covid in Campania, l'indice di contagio Rt torna sopra quota 1 e De Luca attacca la Lombardia

Covid in Campania, l'indice di contagio Rt torna sopra quota 1 e De Luca attacca la Lombardia
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 22 Luglio 2020, 23:30 - Ultimo agg. 23 Luglio, 17:20
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Al di là delle ventate di ottimismo, in Campania i bollettini dei contagiati Covid registrano un’improvvisa impennata. Ben 19 nuovi casi solo ieri: a Conca e Castel Volturno nel Casertano e nel salernitano, tra il capoluogo e Pisciotta, nel Cilento. Tanto che in quest’ultima località turistica ieri il sindaco ha emanato un’ordinanza per ripristinare l’uso delle mascherine anche all’aperto. 

Per la Protezione civile nazionale la situazione in Campania è considerata a rischio con i suoi 19 nuovi casi individuati solo ieri: è il dato più alto dal 6 luglio. Aumentano in Campania i ricoveri e gli attualmente positivi, oggi ben 315 mentre erano 125 il 19 giugno, dicono sempre al quartier generale nazionale. Ed è alto l’indice Rt - 1,38, come calcola sulla base dei dati della Protezione civile Nicola Fusco, ordinario di Matematica e statistica della Federico II. È di ieri, ad esempio, la notizia di cinque positivi asintomatici a Castel Volturno, tutti nomadi, che stavano in una casa e si sospetta che siano giunti dal campo rom di Scampia dove un paio di settimane fa si è registrato un piccolo focolaio. Ma naturalmente il timore è per tutti i 27 chilometri di litorale, difficilissimi da controllare ora, nel pieno della stagione. A Conca della Campania, nell’alto casertano invece, ieri si è registrato un solo caso che si aggiunge ai 9 dei giorni scorsi. Una catena di contagio scattata dopo il ritorno dal suo paese natio di una badante moldava. 

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Ma la situazione più preoccupante si registra nel Salernitano, sopratutto nel capoluogo e meno in un paio di località turistiche del Cilento. Ieri il sindaco di Salerno Enzo Napoli torna ancora sul caso del rione Carmine, il quartiere dove risiede proprio il governatore De Luca. Negli ultimi 10 giorni sono stati infatti ben 15 i contagiati, tra commercianti e i loro contatti, in una popolazione che nel quartiere conta poco più di 5mila residenti. «A Salerno, fino al 30 giugno, siamo stati a zero contagi. Dal 30 giugno ad ora ne abbiamo registrati 24. La situazione è monitorata dall’Asl che provvede alle verifiche su tutti i contatti avuti dai contagiati. Bisogna occuparsi di questa vicenda avendo un atteggiamento prudente ma scientifico. Al momento la situazione è assolutamente sotto controllo», getta acqua sul fuoco il primo cittadino che però per la prima volta accenna ad una zona rossa nel quartiere del governatore. Anche se smentisce questa ipotesi, senza però escluderla del tutto: «Non vi è alcuna ipotesi di zona rossa per il rione Carmine. Mi auguro - continua - che non arriveremo a tanto, ma monitoreremo costantemente la situazione. Facciamo in modo che non avvenga». Ma a Salerno ieri si sono registrati altri due casi nel quartiere orientale di Pastena. Numeri critici se rapportati, parliamo dei 24 casi nel solo capoluogo, ad una cittadina di poco più di 125mila abitanti.  Più giù nel Cilento la situazione pure resta da monitorare. Parliamo di ben 15 casi negli ultimi giorni di cui 4 solo a Pisciotta dove un medico salernitano ha organizzato una cena nella sua casa cilentana e poi si è sentito male. Dei 7 commensali, quattro sono positivi (tra cui il medico e la moglie) e ora sono tutti in isolamento. Da qui la decisione del sindaco di Pisciotta, l’ex senatore Ettore Liguori, di reintrodurre l’obbligo delle mascherine anche nei luoghi pubblici sino al prossimo 31 luglio. 
 


Ma nonostante l’impennata di contagi, anche nel suo quartiere, il governatore De Luca ostenta fiducia, minimizza e se la prende con gli arrivi dall’estero anche se si tratta solo di un paio di casi: «Cominciamo a registrare qualche piccolo focolaio lì e qui. Stamattina (ieri, ndr) mi hanno comunicato che c’è stata un’altra persona positiva a Salerno perché il marito veniva dal Brasile e la moglie è brasiliana. Non dobbiamo andare in angoscia, ma dobbiamo sapere che si è deciso di aprire l’Italia avremmo avuto qualche contagio in più. Abbiamo - aggiunge - aperto le frontiere e se apri tutto devi mettere in conto che c’è un incremento dei contagi». Ne parla a Sapri, proprio in quel Cilento, che ora fa registrare i casi di Covid tra Pisciotta, Casal Velino e San Giovanni a Piro (tutti luoghi ad altissima densità turistica in questi giorni). E qui De Luca annuncia: «Ci stiamo preparando a 180.000 tamponi per tutto il personale scolastico. Non so che combinerà il ministero della pubblica istruzione, che dio ce la mandi buona».  

E sempre nel Cilento non risparmia un attacco a Salvini: «Ogni tanto da Milano arriva qualche squinternato che viene a fare un po’ di razzismo contro Napoli e contro la Campania, ma ormai sono carte conosciute, aria fritta», dice.
Infine ripete la battuta tranchant che, appena la scorsa settimana, ha fatto infuriare anche il suo partito: «Si diceva “Milano non si ferma”, “Bergamo non si ferma”, “Brescia non si ferma”: poi si sono fermati a contare migliaia di morti, migliaia non centinaia». 

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