Coronavirus, il garante Ciambriello:
«Il decreto carceri è insufficiente»

Coronavirus, il garante Ciambriello: «Il decreto carceri è insufficiente»
Martedì 17 Marzo 2020, 18:18
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«Il decreto carceri è insufficiente. È certamente una presa di coscienza che il problema esiste. Certo un segnale c'è, è un primo passo, vengono incentivate prassi virtuose e si andavano già organizzando in molti istituti penitenziari e in tanti uffici di Sorveglianza. Da adesso si potranno consolidare e diffondere». È quanto afferma Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti in merito al decreto approvato ieri dal governo in materia di prevenzione e diffusione del Corona virus in carcere.

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«Una norma dall'impatto incerto che va nella direzione di liberare dal carcere migliaia di detenuti, quindi liberare migliaia di posti letto per rendere più vivibili e legali le celle.
Certo, se queste misure, l'impegno degli operatori penitenziari, dei magistrati, dei direttori delle carceri, del terzo settore, delle associazioni di volontariato non saranno state sufficienti, bisognerà avere il coraggio di tornarci, e soprattutto la politica dovrà essere meno pavida e populista», aggiunge Ciambriello. Il Garante poi comunica che «la procedura prevista stabilisce che la misura sia applicata dal magistrato di sorveglianza, su istanza dell'interessato, per iniziativa della direzione dell'istituto penitenziario oppure del Pubblico ministero. Occorre rafforzare la dotazione di personale presso gli Uffici di Sorveglianza che è un settore strategico della giustizia penale. Su questo tema specifico ho scritto una lettera al ministro della Giustizia. Comunico inoltre che i semiliberi potranno restare a dormire a casa loro fino alla fine di giugno».
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