Coronavirus e scuole chiuse, arrivano i fondi: distribuzione di tablet in 500 istituti di Napoli

Coronavirus e scuole chiuse, arrivano i fondi: distribuzione di tablet in 500 istituti di Napoli
di Daniela De Crescenzo
Lunedì 30 Marzo 2020, 09:00
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Tablet in arrivo per più di cinquecento scuole di Napoli e provincia. Il ministero dell'istruzione, nell'ambito del decreto Cura-Italia ha distribuito 85 milioni per il potenziamento della didattica a distanza tra gli istituti italiani.

Dieci milioni serviranno per favorire l'utilizzo di piattaforme e-learning, per dotarsi immediatamente di strumenti digitali o per potenziare quelli già in loro possesso. Altri 70 milioni si spenderanno per comprare tablet o mini pc e metterli a disposizione degli studenti meno abbienti in comodato d'uso gratuito. I restanti 5 milioni serviranno a formare il personale scolastico.

I 70 milioni sono stati divisi tenendo conto del numero totale di alunni dell'istituto (per il 30 per cento del totale dell'importo), e l'indicatore Escs elaborato dall'Ocse che indica lo status socio economico culturale della platea scolastica. I fondi sono immediatamente utilizzabili e potranno essere spesi con le procedure veloci adottate sotto la soglia dei quarantamila euro.
 

Il provvedimento firmato stabilisce anche le modalità per ripartire fra le scuole i mille assistenti tecnici informatici che potranno dare supporto ai docenti per la didattica a distanza. Saranno assegnati alle istituzioni scolastiche del primo ciclo, dove oggi queste figure non esistono. La Ministra ha poi firmato il provvedimento, anche questo previsto dal decreto legge Cura Italia, che assegna alle scuole 43,5 milioni per pulizie straordinarie e acquisto di gel e prodotti igienizzanti.

A Napoli, poi, i tablet saranno consegnati a casa degli studenti da Napoli Servizi. «È giusto essere a fianco delle scuole che a Napoli si erano spesso già auto organizzate prima dell'arrivo dei fondi ministeriali - spiega l'assessore all'istruzione Annamaria Palmieri - Con Napoli Servizi siamo a disposizione degli istituti perché sia possibile raggiungere tutti e mantenere un dialogo fatto da interazioni e di vicinanza seppure a distanza. Per questo i nostri lavoratori sono stati attivati per la consegna dei tablet. E siamo anche pronti per aiutare i ragazzi più fragili e meno raggiungibili mettendo in rete i partner che si occupano di politiche educative. Recuperiamo così un catalogo di offerta formativa alternativa per agganciare i ragazzi che rischiano di essere doppiamente dispersi».
 
 

Già oggi i tablet saranno consegnati agli studenti dell'istituto d'istruzione Superiore Giancarlo Siani che si è organizzato per distribuire le dotazioni informatiche già disponibili prima del decreto.

Dice la dirigente Rosaria Mancini: «Subito abbiamo capito che per far funzionare la didattica a distanza dovevamo fornire i tablet ai ragazzi che ne avevano bisogno e quindi abbiamo pensato di utilizzare quelli che avevamo per i laboratori. Ne abbiamo recuperati una ventina che domani (oggi per chi legge, ndr) saranno consegnati a domicilio da Napoli Sociale. Adesso arriveranno altri diecimila euro dal ministero e quindi potremo comprare anche altri strumenti informatici e provvedere alla formazione dei docenti». E la dirigente dell'istituto comprensivo Madre Claudia Russo-Solimena di Barra, Rosa Seccia, racconta. «A noi toccheranno dodicimila euro per l'acquisto dei supporti digitali. Innanzitutto consulterò il team dell'innovazione per capire cosa ci è più utile acquistare e poi attiverò subito le procedure necessarie. Temo che nei prossimi giorni i tablet e i notebook andranno a ruba. Non vorrei che succedesse come è accaduto per le mascherine che sono diventate introvabili».

Procurati i tablet resta il problema della connessione alla rete. «Già nei giorni scorsi abbiamo monitorato le situazioni degli alunni accorgendoci che ce ne sono diversi che hanno bisogno di aiuto per seguire la didattica a distanza spiega la dirigente della Bonghi del rione Luzzatti, Rossella De Feo - molti, infatti, non hanno internet in casa e quindi attraverso il sito Solidarietà digitale ci siamo attivati per avere accesso a una serie di agevolazion». 
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