Coronavirus: fase 2, il sindaco di Capri preoccupato scrive a De Luca

Coronavirus: fase 2, il sindaco di Capri preoccupato scrive a De Luca
di Anna Maria Boniello
Venerdì 1 Maggio 2020, 19:07
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Capri - Il sindaco di Capri Marino Lembo scrive al Governatore Vincenzo De Luca alla vigilia dell’entrata in vigore del  decreto ministeriale che da lunedì  4 maggio darà inizio alla fase 2 dell’emergenza covid-19.
Un appello accorato con motivazioni tecniche è partito ieri all’indirizzo del palazzo della Regione di Santa Lucia, all’interno del quale il primo cittadino ha espresso tutto il suo apprezzamento per le operazioni di contenimento dell’epidemia messe in campo dal Governo e dal Presidente della Regione che ha stretto ancor di più i lacci dei controlli ed ha portato anche il sindaco di Capri ad affiancarsi all’azione di contenimento adottando iniziative che hanno fatto sì che a Capri si verificassero solo due casi di contagio, peraltro importati dalla terraferma.

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Provvedimenti che hanno fatto si che si creasse un “Sistema Capri”  teso principalmente ad evitare i contatti con la terraferma sia attraverso il controllo degli sbarchi che è stato esteso anche ai pendolari che non avevano un domicilio sull’isola, che attraverso la sanificazione e la tracciabilità delle merci.
 
 

«La nostra comunità - scrive il sindaco a De Luca - è adesso molto preoccupata per l'imminente entrata in vigore delle nuove misure governative che prevedono una maggiore apertura che, se fatta così come prevista, con specifico riferimento al contesto territoriale isolano si rivelerebbe tutt'altro che graduale e controllata, ma, anzi, assolutamente improvvisata e ingovernabile e con conseguenze potenzialmente, o forse probabilmente, devastanti».

Lembo evidenzia i numeri della particolarità del tessuto socio-economico, legati alle attività che nella prossima settimana potrebbero riaprire, o comunque avviare attività di manutenzione, pulizia. «Si tratta di 383 negozi, 47 alberghi, 267 tra bed&breakfast, affittacamere e case vacanze, 102 bar e ristoranti, 10 attività di noleggio; se ciascuna attività volesse portare sul territorio anche solo un paio di persone già – sottolinea il sindaco di Capri -staremmo parlando di uno spostamento di migliaia di persone. A questi poi c'è da aggiungere i lavoratori del settore edilizio, che si muovono contestualmente con le prime navi del mattino, provocando assembramenti al porto. Se a questo poi aggiungiamo i numerosissimi proprietari di seconde case che, stante l'ampiezza della previsione che consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, sarebbero autorizzati allo spostamento, si comprende che stiamo parlando di un arrivo sull’isola di ulteriori migliaia di persone».

Marino Lembo porta all’attenzione del Governatore alcune specificità del contesto territoriale dell'isola di Capri, che occorre considerare in riferimento alla gestione dell'emergenza epidemiologica prima, e della riapertura poi, a partire dalle ridotte dimensione del porto commerciale e turistico che non consentirebbero di evitare assembramenti, alla morfologia del territorio caratterizzato da strade comunali e provinciali strette e tortuose che consentono il passaggio di mezzi di ridotte dimensioni con una esigua portata di passeggeri e da un centro storico con stradine che non garantiscono il distanziamento sociale in caso di percorrenza contemporanea di più persone.

Da tenere in considerazione inoltre la situazione dell'assistenza sanitaria, scrive Marino Lembo. Sull'isola è presente un unico presidio ospedaliero di piccole dimensioni, fa notare il sindaco di Capri, con una ridottissima misura dei posti di isolamento che sicuramente non garantirebbe una idonea gestione ed assistenza in caso di diffusione dell'epidemia. Senza dimenticare le oggettive difficoltà dei trasporti marittimi da e verso l'isola, ancor più aggravate in ipotesi di trasporto speciale di eventuali pazienti risultati positivi al COVID- 19, tra l’altro non trasportabili con elisoccorso.

«Rappresento un pensiero che non è certo frutto di paura, caro Presidente – conclude il sindaco di Capri -  ma soltanto di profonda consapevolezza dei punti di forza e di debolezza del territorio che mi è dato amministrare ed è per questo che so bene che la ripartenza a Capri non può e non deve essere lasciata al caso, ma deve andare di pari passo con un’adeguata opera di dettagliata pianificazione dei vari aspetti, che consenta di porre rimedio alle criticità esistenti e nel contempo assicurare uno standard di sicurezza e ordine all’altezza di un sito che costituisce ineguagliabile patrimonio invidiato alla Campania dal mondo intero». Si attende quindi l’ora X che scatterà lunedì a seguito delle ordinanze ministeriali e regionali che saranno emanate.
 
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