Regionali Campania 2020, Caldoro si presenta e accusa De Luca: «Ha nascosto i dati del focolaio di Mondragone»

Regionali Campania 2020, Caldoro si presenta e accusa De Luca: «Ha nascosto i dati del focolaio di Mondragone»
Martedì 30 Giugno 2020, 12:46 - Ultimo agg. 1 Luglio, 08:52
4 Minuti di Lettura

«Sul risultato elettorale siamo fiduciosi. Ho fatto tante battaglie e questa per alcuni versi è la più difficile e la più bella». Si presenta così Stefano Caldoro, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Campania oggi in conferenza stampa con i coordinatori e segretari regionali dei partiti di centrodestra che sostengono la sua candidatura. «Abbiamo i simboli che costituiscono il centrodestra nei gruppi parlamentari e le componenti politiche che sono organizzate in Parlamento e presenti nel territorio ma ci saranno anche altre liste», aggiunge. E a chi gli chiede delle liste pulite e del patto proposto da M5S risponde: «La nostra coalizione ha avuto sempre idee chiarissime. Le regole le decidiamo noi e sappiamo deciderle e rispettarle». 

LEGGI ANCHE Berlusconi: «Subito investimenti al Sud»

La battaglia è contro De Luca. E Caldoro punge subito, sul focolaio di Mondragone: «Un focolaio può capitare ma che non c'erano contagi era una menzogna. Ieri, anche per merito del presidente della Provincia di Caserta, abbiamo scoperto che ci sono 23 nuovi contagi. Perché sono stati nascosti? Perché si doveva dire che non c'erano nuovi contagi prima che venisse Salvini? Bisogna affrontare i problemi, non utilizzarli politicamente, e a Mondragone dobbiamo dire la verità altrimenti generiamo panico». Caldoro ha poi ricordato di essersi recato due giorni fa a Mondragone dove «ho incontrato le forze dell'ordine per dare un segnale chiaro che la colpa non è della plizia o dei carabinieri, il tema è che qualcuno oggi non ha fatto i controlli che doveva fare».


LEGGI ANCHE Salvini, show in piazza: «Tornerò a Mondragone»

Nessuna polemica con Salvini: «Abbiamo la necessità di darvi immediatamente la forte sensazione, che per noi è certezza, del fatto che siamo uniti. Noi per fortuna discutiamo - spiega Caldoro - abbiamo una forte dialettica interna e questo aiuta perché arricchisce la coalizione. Ma siamo uniti quando dobbiamo fare le battaglie e questa è la nostra forza. Il nostro traguardo non è solo la vittoria alla Regione ma è più ampio, non è escluso che si possano fare elezioni a livello nazionale e avere questa coalizione al governo del Paese».

Caldoro passa in rassegna i capitoli di una «Campania più povera, che sta messa peggio di cinque anni fa» e con un unico responsabile: l'attuale inquilino di Santa Lucia. Poi la sanità che non funziona rappresentata «dalla scena delle barelle negli ospedali che si sono moltiplicate e con i direttori generali messi lì dalla Regione per procacciare voti» alla promessa mancata di rimuovere le ecoballe. Passando «per il flop del trasporto pubblico locale». Il candidato del centrodestra rivendica il merito di aver salvato la Campania dal default quando era lui alla guida: «Dopo di noi - osserva - sono seguiti 5 anni di nulla». Caldoro imputa a De Luca «di inseguire il governo sugli errori». 
«Lo fa senza differenze - dice - ad eccezione del piano scuola dove però non si accetta solo la data delle elezioni, ma non si contesta nel merito». E pungola De Luca ricordando la battuta sulle fritture di pesce: « Una allegoria - dice - dalla quale ci siamo dovuti difendere e che ha penalizzato la nostra immagine». Anche sulla gestione Covid nessuno sconto al governatore: «Su Ariano Irpino e Mondragone ci sono stati molti errori da parte del governo regionale». Caldoro annuncia una battaglia con i sindaci, fatta sul territorio e con l' appoggio di una lista del presidente e di varie liste tematiche «per un Sud moderno ed efficiente». E senza le trappole di cinque anni fa: «Avevamo vinto - ricorda - ci fu un tradimento nell'ultima notte con 60 mila voti che passarono da una parte all' altra con De Luca e De Mita che hanno sottoscritto un patto sulle nomine e forse altro. Questa è la verità e questi sono i numeri». Accanto a Caldoro ci sono i tre coordinatori regionali di Lega, Fi e Fdi. Dopo le schermaglie delle scorse settimane sul nome di Caldoro, Nicola Molteni (Lega) riporta «la stima e vicinanza politica di Salvini». Iannone assicura l' impegno di Fdi che pure aveva avanzato il nome di Cirielli per Palazzo Santa Lucia. Mentre De Siano (Fi) davanti alle assenze in sala di alcuni big del partito, da Mara Carfagna ad Armando Cesaro, rassicura: «Da noi si litiga e si discute, ma al momento opportuno si fa sintesi e saremo uniti per vincere».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA