La Corte dei Conti sblocca la spesa del Comune di Napoli: via libera a ticket, premi e assunzioni

La Corte dei Conti sblocca la spesa del Comune di Napoli: via libera a ticket, premi e assunzioni
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 22 Novembre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 11:40
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Assunzioni, lavoratori socialmente utili, premi di produttività e ticket mensa. La sospensione del blocco della spesa per il Comune di Napoli da parte delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti dà respiro a Palazzo San Giacomo, consentendo di riprendere tutte le questioni bloccate dallo scorso settembre. «Siamo molto soddisfatti afferma il vicesindaco Enrico Panini, che ha anche la delega al Bilancio ma andiamo avanti con ciò che ci eravamo ripromessi. Faremo ugualmente il nuovo piano di rientro e la rimodulazione del bilancio 2018-2019, questo ci consentirà da un lato di rispondere all'unico problema rimasto ancora aperto che è l'extra deficit. Ma soprattutto, grazie ad una grande operazione sulle entrate nel 2018 e nel 2019, di avere più risorse per migliorare i servizi ai cittadini. Con la sospensione del blocco della spesa, non siamo più costretti a limitarci alle spese obbligatorie, ma ci sarà autonomia di spesa. Sulle assunzioni attendiamo lo sblocco della commissione interministeriale, ma il blocco della spesa era la conditio sine qua non. Siamo fiduciosi, perché con la legge di bilancio 2019 cadrà anche la sanzione di 85 milioni, per il Cr8». Si tratta della decurtazione che il Comune dovrebbe subire l'anno prossimo, con minori trasferimenti da parte dello Stato, per aver sforato il saldo di finanza pubblica nel 2016, non avendo inserito proprio il debito del Cr8. Restano ancora in piedi, poi, tutti i rilievi sollevati dalla Corte dei Conti a ottobre 2017, che non sono stati impugnati. 
 
Lotta all'evasione, compensazione debiti-crediti tra fornitori e Comune e vendita degli immobili. Ecco le tre leve principali con le quali Palazzo San Giacomo intende risanare i conti e riassorbire l'enorme disavanzo che sfiora i 2,5 miliardi di euro. Nonostante la boccata d'ossigeno arrivata ieri, infatti, resta il macigno dei debiti pregressi e dei crediti che non si riesce a riscuotere (tributi locali, multe e canoni per gli affitti delle case o la fruizione di servizi pubblici, come palestre, piscine e mense). 

Si comincia con l'invio entro fine mese di circa 600mila avvisi di accertamento per la Tari, la tassa sui rifiuti, non pagata per gli anni dal 2014 al 2017. Il Comune darà 60 giorni di tempo ai morosi per saldare il debito. Con un secondo avviso con sanzione. Fino a quando la cartella passerà poi in mano all'Agenzia delle Entrate, per la riscossione coatta. Da questa operazione, il Comune conta di incassare oltre 150 milioni di euro. «Stiamo ancora ultimando i conteggi spiega Panini e la cifra potrebbe addirittura aumentare». Altro passo, poi, riguarderà il recupero dell'evasione sui passi carrai: solo 4.700 le concessioni che risultano al momento al Municipio, che ha stimato, invece, che potrebbero essere almeno 30mila quelle reali. Dalla lotta all'evasione, si conta di recuperare altri 10 milioni. Altri 4,3 milioni, invece, dovrebbero arrivare dagli 8mila avvisi di accertamento per le tasse sulle affissioni e sulle pubblicità per gli anni 2015 e 2016. 

L'altra novità riguarda, invece, l'introduzione dell'istituto della compensazione. «Daremo la possibilità a singoli cittadini o fornitori del Comune riprende Panini che hanno un debito col Comune, a fronte del quale possono vantare però anche dei crediti, di compensare le due cose. Abbiamo già pronte alcune norme per introdurre l'istituto della compensazione, che efficienterà l'azione amministrativa. Ad esempio, io posso avere un credito per il pagamento di merci dal Comune e avere un debito sulla Tari. Sono cifre consistenti, parliamo di diverse migliaia di casi». La terza leva è costituita ancora una volta dalla vendita degli immobili. «Metteremo in bilancio per il 2018 e 2019 spiega l'assessore gli immobili per i quali abbiamo già un impegno di acquisto, una caparra pagata, un bando o una manifestazione di interesse». 

I tempi della Corte Costituzionale sul ricorso del Comune, intanto, potrebbero non essere brevi. Ci potrebbe volere anche un anno. «La questione della costituzionalità conclude Panini è stato sollevata più volte, ieri anche dalla Procura, vuol dire che ci sono fondatissimi motivi per ritenere che anche la Consulta si pronuncerà. Se accadrà noi, in quell'occasione rappresenteremo non solo Napoli, ma tutti gli 850mila comuni italiani». Il 5 dicembre, invece, la Consulta si riunirà per discutere sull'ammissibilità di un'altra questione di costituzionalità: la possibilità cioè di rifare il piano di riequilibrio, nonostante nel tempo siano state confermate le tante criticità delle leve del risanamento, dalla vendita degli immobili alle riscossioni.
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