Campania zona arancione, l'allarme dei sindaci: «Occorrono molti più controlli»

Campania zona arancione, l'allarme dei sindaci: «Occorrono molti più controlli»
Martedì 23 Febbraio 2021, 18:15 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 08:36
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I contagi sono leggermente diminuiti ma in Campania aumentano i decessi e i ricoveri in terapia intensiva. Aumenta anche il mancato rispetto per le disposizioni anti Covid, così tanto che dieci sindaci dell'area vesuviana, tra le più colpite negli ultimi giorni, hanno scritto al ministro dell'Interno per chiedere più controlli. I dati dell'Unità di Crisi della Regione Campania parlano chiaro. Sono 1.436 (di cui 328 casi identificati da test antigenici rapidi) i casi positivi al Covid nelle ultime 24 ore su 15061 tamponi esaminati. 

Scende al 9,53%, quindi, il tasso di incidenza che ieri era salito al 10,83%. Netto balzo in avanti, invece, per i decessi, ben 38 mentre ieri erano 22: 17 nelle ultime 48 ore, 21 in precedenza ma registrati ieri.

E ad aumentare sono anche i ricoveri in terapia intensiva - oggi 132, ieri 125 - come nella degenza, oggi 1327 mentre ieri erano 1319. Una situazione complicata, dunque.

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Da un'area particolarmente colpita negli ultimi giorni, dove si sono registrati picchi di contagi, parte anche una richiesta di aiuto. Dieci sindaci dell'area vesuviana scrivono al ministro dell'Interno, al prefetto e al questore di Napoli per chiedere più controlli, Nella loro missiva Giovanni Palomba (primo cittadino di Torre del Greco), Ciro Buonajuto (Ercolano), Vincenzo Fiengo (Cercola), Gioacchino Madonna (Massa di Somma), Caro Esposito (Pollena Trocchia), Vincenzo Cuomo (Portici), Giorgio Zinno (San Giorgio a Cremano), Salvatore Sannino (San Sebastiano al Vesuvio), Salvatore Di Sarno (Somma Vesuviana) e Pasquale Di Marzo (Volla) scrivono «in rappresentanza di una popolazione di 250.000 persone» ed evidenziano che «non possiamo che esprimere ulteriormente il nostro sgomento per le scene a cui abbiamo assistito appena pochi giorni fa.

Domenica scorsa, un qualunque giorno festivo, soleggiato, di fine inverno, la maggior parte della popolazione era in strada senza alcuna misura di contenimento anti-Covid: persone assembrate fuori ai bar, nelle piazze, senza mascherina, a distanza ravvicinatissima, che ha abbassato la guardia e che non ha alcun senso di responsabilità, per se stessa e per gli altri». Non solo. Negli ultimi giorni stanno aumentando anche tentativi di truffe e fake news sulla campagna di vaccinazione. 

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L'Asl Napoli 1 centro ha lanciato un vero e proprio allarme. Nelle ultime ore alcuni utenti stanno segnalando di aver ricevuto telefonate concernenti la vaccinazione domiciliare per cittadini non in grado di deambulare. Telefonate che in alcuni casi preannunciano la visita di presunti medici presso il domicilio dell'assistito, spiega l'Asl che ribadisce che «tali telefonate devono dunque essere considerate false e potenzialmente anche finalizzate ad eventuali truffe nei riguardi degli over 80». «L'Asl Napoli 1 Centro - spiega il direttore generale Ciro Verdoliva - contatterà gli anziani che si sono prenotati per la vaccinazione presso il proprio indirizzo di residenza o di domicilio solo con un Sms inviato sui cellulari registrati in piattaforma».

Uno schema dettagliato, con l'apertura delle prenotazioni per tutta la popolazione, divisa per età e la possibilità di aderire come se tutto fosse sul punto di partire, è invece il messaggio falso che da ieri pomeriggio continua a circolare sui social network e sui WhatsApp di migliaia di campani. È una fake news ben congegnata e che ieri sera è stata smentita dalla Regione Campania che sottolinea che al momento nessun calendario di vaccinazione è previsto al di là di quello in atto che prevede le persone di poltre 80 anni e il personale scolastico, a cui seguiranno tutte le forze dell'ordine e i vigili del fuoco. 

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