Colori regioni, De Luca avverte: «Il giallo campano tende all’arancione»

Colori regioni, De Luca avverte: «Il giallo campano tende all’arancione»
di Ettore Mautone
Giovedì 29 Aprile 2021, 23:33 - Ultimo agg. 30 Aprile, 18:24
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Pandemia e monitoraggio dei dati: nuova vigilia di incertezza per la Campania i cui indicatori epidemiologici saranno sottoposti oggi a particolare attenzione nel consueto vertice della cabina di regia (Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità) che ogni settimana traccia il punto della situazione. In un’Italia che da lunedì 26 aprile è quasi tutta tinta di giallo dovrebbero essere comunque poche le sorprese per i prossimi sette giorni sebbene ci sia da fare i conti con il ponte del primo maggio considerato da tutti un momento a rischio sul fronte della prevenzione. Attualmente solo la Sardegna è in zona rossa, cinque regioni sono in arancione (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta) mentre in zona gialla c’è tutto il resto d’Italia, compresa la Campania. 

I cambi di casacca più probabili sono per la Puglia, che ha visto calare dopo due mesi per la prima volta il tasso di occupazione dei posti letto di area critica e che dunque aspira a una boccata di ossigeno per le attività produttive passando al regime di minori restrizioni, e per la Sardegna che dovrebbe scendere di un gradino, da rosso ad arancione, sebbene ancora border-line sul dato di incidenza negli ultimi sette giorni. Potrebbe invece imboccare la strada opposta, verso il rosso, la Valle d’Aosta. Dovrebbero restare in area arancione Calabria e Sicilia i cui valori epidemiologici sono stazionari. 

Verso la conferma, infine, tutte le zone gialle con l’unico dubbio, appunto, per la Campania che alla cabina di regia presenta dati contraddittori: da un lato continua a viaggiare al ritmo di quasi duemila nuovi positivi al giorno e una zavorra di attualmente positivi record a livello nazionale.

Dall’altro registra il più basso tasso di ospedalizzazione in area critica del Paese e anche un alleggerimento della pressione sulle unità di sub intensiva ma a fronte di un’incidenza sempre piuttosto alta (da zona arancione) e un indice di Rt che galleggia attorno al valore critico di 1 ma con pochi cluster e focolai fatta eccezione per la maggiore intensità delle aree metropolitane. Dati dunque da leggere in chiaroscuro con un supplemento di analisi per capire se sono da conferma dell’attuale regime di restrizioni o da ritorno in arancione. 

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«Mi sono intossicato sentendo che Campania rischia la zona arancione», ha dichiarato ieri il presidente della Regione Vincenzo De Luca in visita a Mondragone nel casertano, dove ha incontrato i sindaci del territori. Il governatore non accetta che si parli nemmeno lontanamente di ritorno in zona arancione. Ma intanto ne parla: «Ho la sensazione - dice - che in altre parti d’Italia non adottino, diciamo, lo stesso rigore della Campania per valutare i positivi» riferendosi ai tamponi che in Campania, contrariamente che altrove, sono quasi tutti molecolari.

«Noi siamo primi rispetto ai due dati fondamentali - aggiunge - quelli che misurano l’occupazione delle terapie intensive e il numero dei morti per Covid (entrambi bassi nda). Tutti gli altri numeri possono essere plasmati». E anche su un altro numero, quello delle dosi di vaccino ricevute, De Luca prosegue la polemica ad alzo zero delle ultime settimane: «La Campania ha ricevuto 207.000 vaccini in meno rispetto alla sua popolazione. Tolgono il vaccino alla regione che ha la densità abitativa più alta d’Italia e di Europa. Non so quale espressione usare - ha aggiunto - ma sono un muro di gomma e fanno finta di non sentire. Continueremo a combattere finché non si svegliano». 

Intanto oggi il sindaco di Napoli Luigi de Magistris decide se il lungomare chiude ai pedoni nel week end del primo maggio. Non sarebbe una novità comunque visto che in altre occasioni la misura, tesa a mitigare gli assembramenti, è già stata adottata. La permanenza in zona gialla è tuttavia fondamentale per la ripartenza turistica di Ischia e Procida visto che sulle due isole si lavora per avviare la stagione estiva. Le compagnie di navigazione implementano i collegamenti marittimi, con la riattivazione di numerose corse di navi ed aliscafi da Napoli e Pozzuoli mentre proseguono speditamente a Procida le vaccinazioni di massa che la renderanno prima isola italiana covid free in pochi giorni. 

Intanto il bollettino di ieri indica una situazione stabile rispetto agli ultimi due giorni con 1.986 casi contro i 1844 del giorno prima, il 9,05% di positivi al tampone contro l’8,02% precedente 33 morti, 2 in più, e 102 attualmente positivi in più e un posto di terapia intensiva occupata in più ma 45 ricoveri ordinari in meno per un Rt attestato a 0,97 mentre continua a macinare alti numeri di vaccinazioni (alle 17 di ieri 38 mila in 254 ore) col 21 per cento della popolazione che ha ricevuto almeno una dose e il 7,86 completamente vaccinato. Non abbastanza per viaggiare sereni in zona gialla alla vigilia di un weekend che, complice il bel tempo, si annuncia a fortissimo rischio assembramenti. 

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