Covid in Campania, effetto pandemia sull'Eav: conti in rosso, mancano 10 milioni di euro

Covid in Campania, effetto pandemia sull'Eav: conti in rosso, mancano 10 milioni di euro
di Pasquale Guardascione
Venerdì 25 Settembre 2020, 08:40
4 Minuti di Lettura

Nemmeno il tempo di festeggiare la rielezione, ammesso che uno come Vincenzo De Luca abbia festeggiato, e sulla scrivania del riconfermato governatore è arrivata una lettera. Scottante. Il mittente è Umberto De Gregorio. Il presidente dell'Eav mette nero su bianco lo stato dei conti della società e i numeri dicono che la holding dei trasporti è in forti difficoltà. Un dato per tutti: la perdita per il primo semestre del 2020 è di 10 milioni.

Mercoledì prossimo verrà posto all'approvazione del Cda (e successivamente all'assemblea dei soci) il bilancio pre-consuntivo del primo semestre di quest'anno rimodulato in seguito all'emergenza per il Covid-19. De Gregorio, che ha scritto anche alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori, ha illustrato l'attuale situazione economica dell'azienda. I numeri sono impietosi. «I dati purtroppo sono drammatici - riconosce il presidente dell'Eav -. La perdita consuntiva per il primo semestre risulta essere di 10.005.172 euro. Mentre, la perdita stimata per l'intero anno risulta di 33.709.343 euro, che potrebbe essere ridotta, per effetto delle azioni a supporto delle aziende messe in campo dal Governo nazionale e regionale, in un'ipotesi assolutamente ottimistica a 16.765.368 euro. Le prospettive per il 2021 sono, invece, difficilmente definibili».

LEGGI ANCHE Autobus, posti ridotti all'80% a Napoli 

C'è poco da stare allegri, per De Luca si tratta di una prima grana da riconfermato presidente. L'Eav, che gestisce Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana oltre al trasporto su gomma, rischia il collasso. Nella lettera, De Gregorio spiega che la perdita, sia economica che finanziaria, «è sostanzialmente attribuibile a una riduzione dei ricavi da traffico pari a circa 27 milioni di euro». Un calo evidentemente collegato anche al lockdown: nei primi sei mesi del 2020 i treni hanno fatto registrare un basso numero di passeggeri. Inoltre, rivela il presidente dell'Eav, il bilancio «evidenzia una crescita del costo del lavoro solo in parte giustificata dalle nuove assunzioni e difficilmente sostenibile nel futuro alle condizioni date». Peraltro, aggiunge, le premialità accordate ai lavoratori sulla base degli accordi sindacali raggiunti negli ultimi 24 mesi hanno contribuito alla crescita del costo del lavoro medio individuale «in maniera significativa».

De Gregorio chiede la collaborazione sia dei lavoratori che dei sindacati. «È necessario mettere un punto fermo - scrive -. Nessun nuovo accordo sindacale, tra quelli in discussione, può e deve determinare un ulteriore, anche minimo, incremento del costo del lavoro, poiché sarebbe insostenibile finanziariamente e respinto dal Cda e dalla Regione. Viviamo una fase critica e per alcuni versi drammatica dove il senso di responsabilità individuale e collettivo deve prevalere su interessi particolari».
 

 

Le conseguenze dell'emergenza Covid piombano come un macigno sulla holding. Immediata, e preoccupata, la reazione dei sindacati. «Eravamo a conoscenza delle difficoltà finanziarie - dichiara Enzo Pinto, della segreteria provinciale dell'Ugl -. Ma non ci aspettavamo la lettera del presidente De Gregorio. Sarebbe stato opportuno convocare i sindacati per discuterne e trovare insieme le soluzioni più idonee». Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl in una lettera congiunta inviata a De Gregorio e allo stesso governatore De Luca, confermano la drastica riduzione dei ricavi da viaggio dovuti alla pandemia e confidano nell'introduzione di nuove misure finanziarie per tutelare i lavoratori. «Non condividiamo la lettera dal presidente dell'Eav circa il concetto secondo cui gli accordi sindacali, intervenuti negli ultimi 24 mesi, hanno portato alla crescita del costo del lavoro - dichiarano i sindacati -. È una descrizione riduttiva se rapportata alla complessità della situazione dell'azienda. È proprio grazie a questi accordi che si è riusciti a superare diverse disfunzioni aziendali e a garantire il servizio di trasporto in un contesto alquanto difficile». L'Usb, invece, si dichiara disponibile a un confronto. «Ci saremmo attesi una riduzione dei compensi del management aziendale e degli organi amministrativi piuttosto che la cristallizzazione degli stipendi dei lavoratori sempre ligi al dovere», dice Stefano Papa della segreteria provinciale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA