Da lista civica a partito,
la tentazione di De Luca

Da lista civica a partito, la tentazione di De Luca
di Adolfo Pappalardo
Martedì 1 Ottobre 2019, 08:49
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L'ambizione di diventare un partito e non più una semplice formazione civica. Sul modello del nuovo movimento renziano ma in salsa campana. Obiettivo di Campania Libera, la lista civica del governatore De Luca, che lancia la prima festa regionale, il prossimo 26 ottobre a villa Vannucchi a San Giorgio a Cremano dove sono stati ufficialmente invitati i rappresentanti di tutti i partiti presenti in consiglio regionale. Grillini compresi. Conclude, ovviamente, il governatore Vincenzo De Luca che con la sua civica punta a mantenere una cassaforte di voti, slegati dal Pd, e un contenitore in cui possano confluire esperienze diverse. Un modello renziano ma, a onor del vero, è una strategia che l'ex sindaco usa da anni. Prima nella sua roccaforte di Salerno, poi portandola su scala regionale. Ed ora anche la festa regionale. Come un partito a tutti gli effetti. Come il Pd che non l'ha organizzata, lasciando orfani i suoi militanti.

 

LO SCENARIO
La civica viene lanciata alla viglia delle Regionali del 2015 e diventa subito il cavallo da trotto della scuderia di De Luca: quasi centomila voti, tre consiglieri eletti ed una percentuale che supera il 5 per cento. «Affrontiamo le prossime Regionali con l'obiettivo di arrivare ad un risultato a doppia cifra», spiega Tommaso Casillo, vicepresidente del consiglio regionale che in questi anni ha curato la civica senza tenerla in vita solo per la scadenza elettorale. Presentandosi in diversi comuni, andando anche a confliggere con i candidati del Pd. «Ad oggi siamo tre in Consiglio e tanti amministratori: dal vicepresidente della Provincia di Caserta a Casoria con un vicesindaco e 6 consiglieri. E via così a Casavatore, San Giorgio a Cremano e Castellammare. Ma - continua Casillo - in questi giorni ci stanno arrivando moltissime richieste di adesione. Siamo aperti a tutti». Anche ai grillini? «Credo - aggiunge - che occorra avviare una discussione con loro: siamo assieme in un governo che ha l'ambizione di durare per tutta la legislatura. Non caso organizzeremo un confronto con loro a San Giorgio». Anche se è difficile si possa immaginare un'intesa sul modello umbro. «Oggettivamente qui la situazione si presenta più complicata perché in questi anni lo scontro tra M5S e governo regionale è stato durissimo. Ma io rimango aperto - continua Casillo - all'idea di un confronto. Partendo però dalle cose fatte da questa maggioranza in Regione con De Luca, senza pregiudizio. Perché credo che in molti settori, dalla sanità ai trasporti, i passi avanti sono stati fatti. E lo confermano alcuni dati: il Pil campano è più reattivo rispetto ad altre regioni. Se si parte da questa base, si può fare una discussione serena».
GLI OBIETTIVI
E se quest'anno nel Napoletano di feste del Pd non se ne sono viste, ecco quella di Campania Libera che ora ambisce a partecipare con proprie liste non solo alla Regione ma anche nei vari Comuni napoletani. E se Casillo tiene a chiarire come il movimento deluchiano e il Pd «non saranno mai in conflitto ma si lavora assieme per fare di entrambi il pilastro della futura coalizione», si intuisce anche come il governatore De Luca tenga a rafforzare le sue truppe. Un modo per non tenersi troppo legato al Pd, agire con un contenitore che attragga i delusi da altri partiti. Anche dal centrodestra, non è mistero, pur di supportare la sua nuova corsa per la poltrona più alta di palazzo Santa Lucia. E, non a caso, Campania Libera tiene già quasi pronte le 5 liste provinciali da presentare per la prossima primavera.
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