Dario Franceschini candidato a Napoli: «Questa terra diventi capitale permanente»

Dario Franceschini candidato a Napoli: «Questa terra diventi capitale permanente»
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 31 Agosto 2022, 08:00 - Ultimo agg. 20:53
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A sorpresa i dirigenti dem non tuonano contro i capilista calati dall'alto. Anzi. «Le candidature di Franceschini e Speranza sono delle grandi opportunità per la città e sono la dimostrazione dell'interesse del partito nazionale per Napoli», dice nel suo intervento Tonino Borriello, storico consigliere comunale e segretario del circolo dem di San Giovanni a Teduccio. Sul palco Dario Franceschini incassa con un sorriso, con il collega Roberto Speranza prendono appunti prima di intervenire all'assemblea convocata con tutti i segretari dei circoli all'hotel Ramada. Dove, e già questa è una notizia per il Pd, non si registrano veleni e recriminazioni nei vari interventi della base: tutti ventre a terra per la campagna elettorale ormai entrata nel vivo. 

E che ci sia un feeling indubbio tra il ministro Franceschini e la città e, ancora di più, con il sindaco Manfredi, è fuori discussione visto che i due si vedono ieri pomeriggio a palazzo San Giacomo. Un'ora e mezza di faccia a faccia tra i due che raccontano plasticamente anche di un sindaco che, anche se defilato ufficialmente dalla campagna elettorale, è interessato a capire come si muoverà il voto a Napoli. Per gli equilibri e per eventuali contraccolpi che si potrebbero registrare a palazzo San Giacomo dopo il 25 settembre. A cominciare dal Patto per Napoli che anche ieri Franceschini difende a spada tratta. «È da difendere con i denti, a tutti i costi.

Vincendo le elezioni lo difenderemo e lo rafforzeremo. Mi preoccupa piuttosto questa destra d'ispirazione leghista che rischia di smontare quanto di buono è stato fatto», dice il ministro. Poi in sala, dopo gli interventi dei segretari, lancia il suo progetto di Napoli che deve riprendere il ruolo che gli spetta: «Deve essere la capitale permanente della cultura». 

«Bisogna tornare di nuovo tra la gente, fare una campagna per le strade», chiede Paolo Ripoli, segretario di San Carlo all'Arena mentre il collega di Afragola, Francesco Zanfardini rilancia un «Pd come primo partito dei giovani». E poi Sandro Ruotolo, parlamentare uscente, che rilancia la lotta alla camorra e tuona contro la riforma dell'autonomia differenziata. Chiude il ministro Franceschini (mentre il collega Speranza deve scappare via per altri impegni) incitando a «lavorare sodo perché la partita non è chiusa. L'elettorato non è mai stato così mobile e possiamo giocarci la partita». Insiste sui temi e chiede che i dirigenti sul territorio ne facciano i loro cavalli di battaglia: «Il partito deve presentare con umiltà la sue proposte, farle capire. Siamo per il salario minimo e dobbiamo difendere il reddito di cittadinanza». Temi su cui insistere, specie in Campania, senza lasciare questi argomenti in mano ai grillini che qui, a differenza che altrove, conservano un loro discreto bacino elettorale. E poi far notare come sia il Pd «a pressare per un provvedimento rispetto all'emergenza energia». «Il governo Draghi ha fatto sforzi straordinari durante questo anno di governo. Chi lo ha fatto cadere il governo deve prendersi ora la responsabilità e dovrebbe dire agli italiani perché - aveva spiegato prima il capolista al Senato - l'ha fatto, calcolando un presunto interesse di parte rispetto agli interessi del Paese e oggi se ne pagano le conseguenze». 

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«Il Pd si presenterà agli elettori con un profilo identitario chiaro e con una propria idea di paese. La priorità di queste ore riguarda sicuramente il caro energia: proponiamo al governo un tetto per le bollette i cui costi stanno raggiungendo livelli inaccettabili», incalza invece Marco Sarracino, segretario democrat di Napoli e capolista nel collegio plurinominale di Napoli 2. Poi Sarracino aggiunge: «Ci batteremo in queste giornate mettendo al centro del nostro programma la questione sociale: proponiamo un salario minimo per combattere lo sfruttamento e per aiutare quei migliaia di lavoratori che oggi a causa dell' inflazione rischiano di impoverirsi. Infine lavoriamo per un'idea di un paese unito, con meno diseguaglianze economiche e territoriali, per questo combatteremo la proposta dell'autonomia differenziata di Salvini e Meloni, se la Destra vuole cittadini di serie A e di Serie B il Pd combatte per un paese più giusto». 

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