De Luca: 22 miliardi per il Sud
ma i finanziamenti sono bloccati

De Luca: 22 miliardi per il Sud ma i finanziamenti sono bloccati
Mercoledì 7 Settembre 2022, 11:41 - Ultimo agg. 18:16
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«In Italia abbiamo un paradosso. In questo momento il Sud potrebbe utilizzare 22 miliardi di euro del Fondo sviluppo e coesione, solo la Campania dovrebbe ricevere a conguaglio 5,6 miliardi di euro. A giugno hanno fatto un primo riparto e hanno dato un anticipo, poi si sono fermati. C'è qualcuno che sta pensando di bloccare questi finanziamenti per poter fare un altro tipo di riparto dopo il 25 settembre: anziché l'80% al Sud e il 20% al Nord, vogliono invertire le proporzioni e portare i 22 miliardi di euro al Nord. Stiamo attenti, perché qui rischiamo di farci male». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, intervenuto all'inaugurazione della nuova autostazione di Avellino. «Mentre le imprese, gli artigiani e le famiglie affannano, noi ci consentiamo il lusso di tenere bloccati 22 miliardi di euro perché qualcuno pensa poi di riportarli al Nord», ha aggiunto.

Alternative? «Fra tante chiacchiere nazionali sul Sud, io rimango convinto che per il Sud dovremmo darci un solo obiettivo: 300mila posti di lavoro nella pubblica amministrazione per i giovani meridionali», ha spiegato il presidente della giunta di Palazzo Santa Lucia. Dall'Irpinia a Giugliano in Campania.

Lunedì 12 settembre sarà inaugurato l'impianto di trattamento delle ecoballe. «Un impianto enorme - ha spiegato De Luca - che potrà lavorare 600mila tonnellate di ecoballe. Non ci siamo dimenticati il fatto che abbiamo ereditato, quando ci siamo insediati, 5 milioni di tonnellate di ecoballe. Abbiamo detto che ripuliamo la Campania dalle ecoballe e lo faremo, con un anno e mezzo di ritardo perché anche il mercato dei rifiuti è cambiato completamente, ma lo faremo. Questo ci aiuterà ad eliminare la sanzione europea che ancora paghiamo come Italia, 120mila euro al giorno, per infrazione ambientale». 

Il governatore ha anche annunciato un piano di aiuti per le famiglie e per le imprese per far fronte all'aumento dei costi dell'energia, luce e gas, prevedendo contributi alle famiglie, per asili nido o attività sportive dei bambini, e contributi energetici alle aziende che dovrebbero consentire di coprire per circa il 30-40% l'aumento delle bollette.  «Due anni fa - ha ricordato De Luca - la Campania è stata l'unica Regione in Italia a varare un piano di sostegno socio-economico per 1,02 miliardi di euro. Abbiamo raddoppiato le pensioni al minimo per 2 mesi, maggio e giugno 2020, abbiamo dato aiuti alle famiglie, agli artigiani, ai commercianti, alle imprese turistiche, ai tassisti. Abbiamo dato una mano, per quello che era nelle nostre possibilità, al mondo produttivo, alle famiglie e alla povera gente. Faremo una cosa simile la prossima settimana, non per quell'importo perché quelle risorse non le abbiamo, ma cercheremo di anticipare ancora una volta le misure che dovrebbe prendere il Governo nazionale». Quindi, ha sottolineato, «daremo contributi alle famiglie per gli asili nido e per l'attività sportiva dei bambini, contributi energetici alle aziende, credo che riusciremo a coprire per un 30-40% l'aumento delle bollette energetiche, credo che riusciremo a bloccare l'aumento delle bollette dell'acqua per tutte le famiglie campane. Cercheremo di fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per dare un aiuto alle famiglie e alle imprese, in attesa delle misure del Governo nazionale. Faremo fino in fondo la nostra parte». 

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Ancora, sul fronte nazionale. «Qualcuno - ha detto - pensa di rimodulare il Pnrr. Sicuramente c'è qualcosa di rivedere, ma un conto è rivedere rispetto all'aumento dei costi che hanno le aziende, un altro conto è rivedere per portare, anziché il 40% delle risorse al Sud, la gran parte delle risorse nel Centro-Nord. Purtroppo questa è l'Italia di oggi, dobbiamo combattere. Per quel che ci riguarda, stiamo combattendo, lo abbiamo fatto nei mesi passati e continueremo a farlo nel futuro».

Non ultima comunicazione: «Abbiamo firmato un accordo con la Regione Puglia per farci pagare l'acqua che la Campania dà all'acquedotto pugliese. Per decenni non abbiamo avuto ristori ambientali, per cui abbiamo avuto questo assurdo: che noi all'Irpinia diamo acqua alla Puglia, e in estate avevamo comuni campani senza acqua, e non avevamo neanche il ristoro economico», ha detto de Luca. «Dobbiamo diventare assolutamente autonomi per l'acqua, sia potabile che per l'uso agricolo: un tema che stiamo affrontando decisamente partendo dalla chiusura dei cantieri», ha aggiunto De Luca, a proposito del piano idrico regionale in corso di definizione. 

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