L'ordine di scuderia al Pd nazionale è ignorare fendenti e aggressioni. Isolarlo anche, se è il caso, perché venerdì con gli attacchi al partito e al governo De Luca, nella sua consueta diretta settimanale, ha travalicato il limite. E, infatti, alcuna replica, come si usa in questi casi, è mai arrivata. Niente. Troppo delicata la fase politica nazionale, complicata quella locale con la possibile caduta di de Magistris, per perdersi dietro a polemiche interne. Ma malumori e imbarazzi, ci sono eccome.
Sabato mattina il ministro dem Francesco Boccia convoca un incontro, in remoto, con i segretari delle città metropolitane e regionali del Pd (assente il campano Leo Annunziata) e i coordinatori Oddati e Braga per discutere della situazione Covid e delle restrizioni.
In Campania, a Napoli, è tutt'altra storia. O, meglio, oltre al malcelato imbarazzo per gli attacchi di venerdì al partito, si sceglie la rotta chiesta dai vertici nazionali. In questo momento, infatti, c'è la crisi in Comune che potrebbe sfociare, forse già oggi, in una caduta di de Magistris. E il Pd napoletano non vuole perdersi in diatribe interne e, anzi, buttarsi a capofitto nella campagna elettorale delle amministrative. Così la pensa il segretario partenopeo Marco Sarracino a chi gli chiede lumi sugli attacchi di De Luca. Per lui conta San Giacomo e sarebbe una vicenda che dovrebbe sbrogliarsi il segretario regionale Leo Annunziata che sabato pomeriggio però si occupa sì del caso De Luca ma prendendolo da un altro lato. Nessun cenno ai fendenti del governatore al partito ma una difesa allo stesso per la replica del ministro Di Maio, pure lui attaccato da De Luca. Ma tant'è. Silenzio assoluto, insomma, come ha chiesto il Pd nazionale che cercherà anche nei prossimi giorni di mettere il silenziatore alle polemiche deluchiane. Anche perché il caso Covid-Campania si è già troppo amplificato, proprio per i toni di De Luca. E serve evitare le provocazioni a pochi mesi dalle amministrative. Per non correre il rischio che a farne le spese a Napoli sia proprio il Pd che cerca la vittoria dopo 10 anni di batoste.