Camera, De Luca attacca Fontana: «Non c'è limite al peggio»

Camera, De Luca attacca Fontana: «Non c'è limite al peggio»
Venerdì 14 Ottobre 2022, 15:57 - Ultimo agg. 15 Ottobre, 00:03
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De Luca subito contro i nuovi assetti in Parlamento. A suo modo. «Alla Camera un evento di straordinario valore politico, l'elezione di Fontana. Un parlamentare della Lega che si è immortalato con alcune dichiarazioni passate alla storia politica del nostro Paese. Lui è colui che ha detto che la spiritualità espressa da Putin può essere una luce per l'Occidente, malato di relativismo etico. È colui che ha organizzato la marcia per la famiglia a Verona, che è una regressione sui diritti civili delle donne, dei cittadini italiani. Non c'è limite al peggio... È malato di relativismo etico. Ha anche organizzato la marcia a Verona per la famiglia, una marcia di regressione rispetto ai diritti civili delle donne e dei cittadini italiani. Non c'è limite al peggio. Questo però è nulla, penso al nuovo governo, se questa è l'anticipazione della prossima stagione politica stiamo freschi», ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso di una diretta Facebook.

«Ho la sensazione che questo sia nulla - ha aggiunto De Luca - rispetto a quello che avremo quando sarà comunicata la formazione del nuovo Governo. Se è questa l'anticipazione della nuova stagione politica, stiamo freschi». Di più. «Alle elezioni per il presidente della Camera c'è un analogo straordinario valore politico rispetto al Senato.

L'elezione di Fontana, un parlamentare della Lega immortalato con alcune dichiarazioni che fanno la storia politica del Paese a partire dalla 'spiritualità di Putin che può essere la luce per occidente'»

Quanto all'elezione del presidente del Senato, «Giorgia Meloni ha fatto nient'altro che una operazione Scilipoti, cioè di acquisto notturno dei voti dei 'responsabili'. Qualche voto lo avrà ottenuto per rapporti personali di Ignazio La Russa, che è una persona simpatica e umanamente gradevole, ma dal punto di vista politico è stata fatta un'operazione Scilipoti. Sono stati acquistati dei voti di senatori dell'opposizione», ha aggiunto il governatore.  «Come sempre quando si fanno queste operazioni trasformistiche, la base di persuasione al voto è il mercato politico. Non mi pare una grandissima operazione di innovazione politica. Abbiamo avuto qualche vertigine nel passaggio dall'elegante sobrietà di Liliana Segre all'immagine di La Russa. Dobbiamo sperare che, una volta eletta la seconda carica dello Stato, La Russa perlomeno si decida a non andare in giro con la camicia e la pancia fuori dal pantalone, per ragioni di estetica istituzionale. Ma per il resto niente di nuovo, è l'Italia».

Un altro tem centrale nell'intervento tv, quello della guerra Ucraina-Russia. «Stiamo raccogliendo moltissime adesioni a questa manifestazione che, lo ripeto, non è partitica. È una manifestazione per la pace», ha detto De Luca, e ha sottolineato: «Siamo una delle regioni fra le prime tre d'Italia che ospita una comunità ucraina e profughi ucraini. Abbiamo probabilmente la più vasta comunità ucraina, abbiamo dato assistenza e accoglienza, abbiamo messo a disposizione le nostre strutture sanitarie per curare i profughi. Abbiamo le carte in regola per promuovere un'iniziativa di pace». Appuntamento il 28 ottobre a Napoli, in campo anche Caritas, Ssc Napoli, le università della Campania, il Banco alimentare, la Comunità di Sant'Egidio, Cgil, Uil, il Forum del Terzo settore, Unicef Campania.

«C'è un clima positivo, abbiamo sempre di più la sensazione che questa manifestazione raccolga una domanda vera e profonda di pace, di cessazione delle ostilità, di blocco di questo scivolamento verso un conflitto nucleare», ha affermato il governatore. «Abbiamo lanciato la marcia per la pace, che si terrà il 28 ottobre a Napoli, per fermare Putin, per fermare l'atomica, per impedire che la guerra ucraina evolva verso un conflitto nucleare. Ormai siamo arrivati al punto in cui si parla dell'uso dell'atomica da parte russa non più come ipotesi lontana ma come eventualità possibile.  Avendo riconfermato la nostra piena solidarietà all'Ucraina, riteniamo che sia arrivato il momento per darsi degli obiettivi rispetto alla guerra ucraina». Ancora: «L'unica proposta avanzata dopo 7 mesi di guerra è quella che abbiamo avanzato noi per la manifestazione del 28 ottobre, e cioè costruire il cessate il fuoco in Ucraina per aprire un discorso di pace. Alcuni hanno domandato se immaginassimo di far arrendere l'Ucraina o di ratificare la violazione della legalità internazionale. No, queste valutazioni di merito devono essere fatte nell'ambito di una conferenza di pace. Quello che noi immaginiamo di fare è semplicemente questo: di fronte all'emergere del pericolo di armi nucleari, di fronte all'annessione da parte della Russia di 4 regioni dell'Ucraina con referendum chiaramente falsi, di fronte al rischio di drammatizzazione della guerra l'unica possibilità è quella di un cessate il fuoco, avendo l'ambizione di dare vita a un gruppo di lavoro che veda la presenza dei principali Stati del mondo, che veda la possibilità di un coinvolgimento di India e Cina».

Secondo De Luca, «l'apertura di un tavolo diplomatico è tanto più necessaria perché il prezzo della crisi energetica che sta pagando l'Occidente è un prezzo elevatissimo. Rischiamo di dover chiudere interi settori produttivi oltre che di scaricare sulle famiglie oneri davvero drammatici. Dunque per le ragioni della pace e bloccare le morti determinate dai missili russi, per cominciare a ragionare sul tema energetico per evitare una crisi drammatica sul piano sociale, credo che sia necessario un cessate il fuoco come presupposto per aprire una conferenza di pace vera e propria nell'ambito della quale discutere di tutto». 

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