Vincenzo De Luca presidente della Regione Campania: dai rifiuti ai treni, la pagella di metà mandato

Terzo mandato o no, siamo alle soglie del giro di boa della metà legislatura di De Luca a Palazzo Santa Lucia

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca
di Adolfo Pappalardo
Martedì 21 Febbraio 2023, 23:45 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 07:25
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Terzo mandato o no, siamo alle soglie del giro di boa della metà legislatura di Vincenzo De Luca a Palazzo Santa Lucia. In totale 7 anni e mezzo alla guida della Regione. Naturale, quindi, fare un resoconto di questo primo traguardo che scade a marzo. La sua maggioranza è solidissima ma a metà ottobre, il gruppo Pd con il suo capogruppo Mario Casillo, ha esternato la richiesta di fare un tagliando di metà legislatura. Non ancora arrivato per ora. Non solo un eventuale rimpasto in giunta ma anche la richiesta di fissare degli obiettivi in vista delle prossime regionali. 

Sinora però anche per la concomitanza dei congressi del Pd non c’è stato alcun incontro o approfondimento di questi argomenti. De Luca, infatti, in questa fase si mostra estremamente cauto e in attesa. Anzitutto attende l’esito del congresso nazionale del Pd per verificare i nuovi equilibri nel suo partito. Anche perché in questo momento ha ingaggiato una battaglia a testa bassa contro il governo su autonomia, sanità e scuola. E nel frattempo temporeggia per non scardinare i vecchi equilibri della sua (granitica) maggioranza e verificare se ci sono le condizioni per una nuova giocata nel 2025 (su cui, con l’insediamento del nuovo segretario regionale del Pd, ha già praticamente messo una fiche). In uno scenario, però, mutato a Roma con l’insediamento del nuovo governo di centrodestra e con i vecchi alleati campani con cui rinsaldare i rapporti.

Rapporti che passano anche per la ventilata legge sul terzo mandato a cui lui non avrebbe alcuna intenzione di rinunciare. Qui però la rotta potrebbe essere più difficoltosa del previsto. Non tanto per l’opposizione di centrodestra e dei grillini (questi ultimi irremovibili sul punto) quanto per i mal di pancia dei piccoli partiti del centrosinistra. Il Pd è infatti disponibile a modificare le norme ma a patto che si alzi la soglia di sbarramento al 4-5 per cento e si attribuiscano i seggi non più con il proporzionale puro ma tramite il metodo D’Hondt, come avviene per le comunali e per le altre regioni d’Italia. In questo modo i dem non vedrebbero dimezzata la pattuglia degli eletti (passati da 15 a 8 nel 2020). Ovviamente sono pronti a fare la guerra i piccoli partiti della coalizione che, con le nuove percentuali di sbarramento, si vedrebbero praticamente chiuse le porte per entrare nella prossima assise. 

Dall’altro lato ci sono i progetti del governatore ancora nei cassetti che non si sono riusciti a portare a termine. Anzitutto il programma per smaltire le ecoballe accumulate in passato e ancora allocate tra Napoli e Caserta passando poi per la riqualificazione del litorale domizio che dovrebbe riportarlo alla completa balneabilità. Non solo perché il governatore De Luca, teorico da sempre di una rigenerazione urbana che lascia il segno, vuole portare a compimento la costruzione della nuova sede della Regione nella zona della Stazione centrale. È il cosiddetto progetto di Porta Est che si è sinora scontrato con una diversa visione del Consiglio comunale di Napoli e del sindaco Gaetano Manfredi che hanno messo dei limiti sugli indici di fabbricabilità.

Progetto poi che andrebbe a creare una sorta di doppione con il vicino Centro direzionale su cui palazzo San Giacomo punta per un progetto più ampio di riqualificazione. 

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Sanità

Gli ospedali al collasso senza medici

Nelle ultime settimane è stato messo un piede sull’acceleratore sull’edilizia ospedaliera, attingendo da fondi ad hoc inutilizzati. In fase di progettazione nuovi plessi a Salerno, in Costiera sorrentina e Napoli. E prima ancora c’è stata la gestione virtuosa del Covid. Ma resta il nodo delle file dei pronto soccorso, della carenza di personale e soprattutto quello dei tetti di spesa che hanno ora cadenza mensile. Ma il nodo sono i riparti: la Campania riceve meno fondi rispetto alle regioni del Nord.

Rifiuti

Tonnellate di ecoballe mai smaltite

Al momento del suo insediamento erano ammassate in Campania quasi 6 milioni di tonnellate di ecoballe. Ma solo 1,5 di queste sono state smaltite. Eppure nel novembre del 2015 furono stanziati dalla presidenza del Consiglio (premier Renzi) 450 milioni per lo scopo. E a giugno l’obiettivo fissato da De Luca e Renzi venne fissato in tre anni. Nonostante ciò qualche passo in avanti c’è stato e per i progressi fatti è stata dimezzata la sanzione di 120mila euro al giorno imposta dalla Ue nel 2015.

Trasporti

Caos Circum ma ok a treni e nuovi bus

Da quando De Luca si è insediato c’è stata una massiccia campagna acquisti di mezzi di ultima generazione. Non solo treni ma anche bus per Napoli e altri capoluoghi. Così come ci si è avviati alla costituzione unica di una holding regionale dei trasporti. Ma rimane il disastro della Circumvesuviana, in particolare sulla tratta Napoli-Sorrento «dove la puntualità registrata nell’ultimo quadrimestre ha raggiunto appena il 34%», ha dovuto ammettere De Luca.

Cultura 

San Carlo, guerra fredda con Manfredi

Terminata la fase di Procida capitale della Cultura, il comparto necessita ora di un rilancio per i prossimi due anni e mezzo. Anzitutto a partire dal Teatro San Carlo dove il governatore, che mantiene nelle sue mani la delega alla Cultura, ha già minacciato di tagliare i fondi aggiuntivi per il 2023: si tratta di circa 2 milioni di euro di fondi Ue come trapelato nelle scorse settimane a margine di una guerra fredda aperta sul Massimo cittadino con il sindaco Manfredi, ora alla ricerca di sponsor privati per coprire il buco.

Sport

Il successo Universiadi, Collana al palo

Fiore all’occhiello dell’amministrazione De Luca, le Universiadi. Evento di portata mondiale che ha anche permesso, con un maxi finanziamento regionale, la ristrutturazione di decine di impianti sportivi. Resta aperta la questione del Collana la cui vicenda da molti anni è incagliata nei tribunali. E solo nel maggio scorso il Tar ha ordinato il rilascio dell’impianto, della cui gestione si occuperà l’Agenzia regionale per lo sport.

Politica

Al congresso la scommessa su Bonaccini

Assieme a Michele Emiliano in Puglia, De Luca è l’unico governatore del Mezzogiorno del centrosinistra. A Roma invece si è insediato a ottobre un governo di centrodestra a cui l’ex sindaco non fa mancare le sue critiche. E in questa partita è nevralgico anche il suo partito, il Pd, alle prese ora con il congresso nazionale. De Luca, con Emiliano, ha puntato le sue carte sul collega Bonaccini anche nella speranza che ci sia una cinghia di trazione forte con il partito. 

Mandato tris

Ricandidatura tra distinguo e polemiche

Non ha mai nascosto il desiderio di candidarsi per la terza volta a Palazzo Santa Lucia. In mezzo la modifica della legge elettorale, sul modello Veneto, che deve passare per il Consiglio regionale. Problemi di numeri non ve ne sono ma le posizioni dei partiti di centrosinistra sono diverse. Il Pd, infatti, non avrebbe alcun problema a patto che si alzino le soglie di sbarramento. Un punto su cui però sono contrari partiti più piccoli della coalizione. 

Autonomia

Già scoppiato lo scontro con il governo

A inizio dicembre l’incontro a Santa Lucia tra De Luca e il ministro Calderoli per discutere di Autonomia differenziata e fissare alcuni paletti. Clima disteso e sorrisi concilianti che si sono però scontrati con la presentazione della bozza di legge da parte dell’esponente leghista: disattesi, infatti, i punti su cui si era trovato l’accordo e che passavano per lo snellimento di alcuni iter burocratici su norme varie. Si è riaperto quindi lo scontro con il governo ma stavolta De Luca non è solo in questa battaglia: tutto il Pd è sulla stessa rotta.

Scuola

La “crociata” contro i tagli all’istruzione

La battaglia appena ingaggiata con il governo è quella contro la legge di riforma che taglia e accorpa circa 170 scuole in Campania. L’idea è quella di una grande manifestazione con gli studenti (sul modello di quella della Pace) ma prima ancora la Campania è stata capofila di un ricorso alla Consulta contro la norma voluta dal governo. Battaglia (e ricorso) a cui poi si sono aggiunti i colleghi governatori democrat della Puglia, della Toscana e dell’Emilia Romagna. 

Urbanistica

“Porta Est” è un doppione della City

Lasciare il Centro direzionale per andare 200 metri più avanti, nell’ex scalo merci delle Fs, e costruire la cittadella della Regione, depauperando ancora di più la city dei grattacieli dove la Regione occupa già molti edifici. Riuscirà il governatore nella sua impresa? Per ora è tutto fermo da tre anni, il Comune ha messo limiti agli indici di fabbricabilità dell’area e soprattutto non c’è ancora l’accordo con le Fs. L’ultima parola, sulla vicenda, spetta comunque al Consiglio comunale di Napoli. 

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