De Luca: «Reddito di cittadinanza
grande operazione di clientela politica»

De Luca: «Reddito di cittadinanza grande operazione di clientela politica»
Venerdì 23 Settembre 2022, 16:23 - Ultimo agg. 24 Settembre, 08:50
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Il reddito di cittadinanza ha visto «buttare via centinaia di milioni, tolti a chi è povero davvero, per fare una grande operazione di clientela politica». Ne è convinto il governatore campano Vincenzo De Luca, che nella diretta social del venerdì accusa Giuseppe Conte di «trasformismo e truffa politico-mediatica». «I 5s - argomenta - hanno governato per tutta la legislatura. Ora chi ha fatto il presidente del Consiglio per tre anni gira l'Italia come uno capitato qui all'improvviso, non come chi aveva il gruppo parlamentare più numeroso. Parla dell'agenda sociale come un martire, ma fino a tre mesi fa ha votato tutti i provvedimenti di Draghi. L'Italia ha la memoria corta, altrimenti a Conte si doveva chiedere conto di quattro anni di governo».

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Per De Luca, il Pd ha sbagliato «a non chiarire bene cosa fosse successo con il reddito di cittadinanza.

Presentato come misura per avviare al lavoro, ora lo descrivono come mezzo di contrasto alla povertà. Con Gentiloni esisteva già un aiuto ai veri poveri, il reddito di inclusione: andava potenziato dopo il covid ma c'era. Regalare uno stipendio a chi non ha voglia di lavorare è tutt'altra cosa».

Secondo il governatore il reddito di cittadinanza «è clientela politica di massa. Nel 2021 in Italia ci sono state, solo con i controlli a campione, 107mila revoche, di cui 18mila in Campania. Ma i soldi percepiti indebitamente non torneranno mai più, centinaia di milioni buttati che vengono sottratti a chi è povero davvero, visti i limiti del bilancio pubblico». Secondo De Luca è stato «irresponsabile mettere insieme i poveri veri e quelli finti, togliere le possibilità di controllo ai Comuni come avveniva con il reddito di inclusione. E l'esponente del M5s secondo il quale i navigator hanno procurato lavoro a 300mila persone andrebbe arrestato per delinquenza politica. Andate su sito dell'Anpal: nemmeno una registrazione di chi sia andato a lavorare grazie ai navigator. Solo truffe mediatiche».

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