De Luca, napoletani divisi sull'ipotesi terzo mandato: «Ma decidano gli elettori»

Pareri diversi dall'albergatore al filosofo

De Luca, napoletani divisi sull'ipotesi terzo mandato: «Ma decidano gli elettori»
di Valerio Esca
Martedì 31 Gennaio 2023, 09:37
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Il governatore Vincenzo De Luca si avvia lungo il percorso che potrebbe portarlo a ricandidarsi per la terza volta alla presidenza della Regione. Il limite dei due mandati per l'ex sindaco di Salerno «è un'idiozia» e segue la linea del collega del Veneto Luca Zaia. Ma cosa ne pensano gli intellettuali, gli imprenditori e gli accademici napoletani?

Lo scrittore Maurizio de Giovanni sottolinea: «Sono per l'alternanza democratica, senza entrare nel merito del lavoro di De Luca, nell'ambito del quale ho le mie posizioni, in primis per la gestione della cultura. La Regione non ha un assessore alla cultura dal primo mandato. Credo che ogni permanenza in un ruolo dal punto di vista politico sia non in linea con il principio della democrazia.

Inoltre, se il governatore dovesse decidere di ricandidarsi non è detto che debba vincere. Sono altresì contro all'inibire le candidature. Nel momento in cui la candidatura è libera e segue le stesse regole degli altri perché non concederla? Non mi fa paura la cosa in sé ma non mi piace il principio».

L'imprenditrice Rossella Paliotto spiega il suo punto di vista: «Non sono contraria ai mandati lunghi nella politica. Spesso assistiamo ai continui cambi alla guida degli enti, che non rendono praticabili i piani di trasformazione come l'urbanistica o quelli industriali. Non essendoci la cultura della continuità amministrativa, si rischia di dover ricominciare tutto ogni cinque anni. Non mi sconvolge dunque che un amministratore possa avere un mandato lungo, come lo stesso De Luca ha fatto da sindaco di Salerno».

Antonio Garofalo, rettore della Parthenope, evidenzia: «Sebbene ritenga che l'alternanza sia garanzia dei principi democratici, credo che nel caso specifico possa essere valutata la possibilità di lasciare l'ultima parola ai cittadini. Saranno loro a giudicare il lavoro del presidente Del Luca». Per il filosofo Roberto Esposito «a prescindere dal merito e dalla valutazione del lavoro del governatore», che considera «per buona parte positivo» ritiene che «una terza permanenza al governo della Regione creerebbe un forte squilibrio tra i poteri istituzionali». «Il presidente della Repubblica resta in carica sette anni, quello del Consiglio cinque, così come i sindaci rimarca Esposito -. Un governatorato di 15 anni inevitabilmente creerebbe uno squilibro dei poteri. Il rischio è che si passi da governatorato ad una sorta di vicereame».

C'è poi chi, come Gabriella Fabbrocini, presidente della scuola di specializzazione e direttore dell'unità operativa clinica di Dermatovenereologia dell'azienda ospedaliera universitaria Federico II, afferma di non aver «nessuna preclusione sul terzo mandato». «Se un amministratore fa bene lo decidono i cittadini - fa sapere la docente -. Il popolo è sovrano rispetto al giudizio sull'attività svolta e sui risultati ottenuti. Sono liberi di potersi esprimere. E poi bisogna capire se il tessuto sociale-politico sia riuscito a creare alternative valide. A me sembra che invece sia abbastanza dormiente». Il presidente dell'Ordine dei medici, Bruno Zuccarelli ci tiene a specificare che «un ente dello Stato non può giudicare un altro ente, tantomeno dire se sia giusto o meno fare certi tipi di scelte». E chiarisce: «Il popolo campano ha un grado di maturità adeguato e può tranquillamente valutare se sia opportuno o meno questo tipo di opzione. Bisogna rifarsi ai cittadini e far valutare loro l'operato del governatore».

L'albergatore Sergio Maione, patron dell'hotel Vesuvio, ricorda: «In Italia ci sono stati dei precedenti, come quello del presidente del Veneto Zaia. Difficile quindi dissuadere De Luca da una terza candidatura per la Regione. Lo lascerei decidere ai cittadini, che democraticamente sapranno esprimere il proprio giudizio». Un uomo di legge, ex procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore evidenzia: «Quando c'è un buon amministratore devono essere i cittadini a scegliere. Che si tratti di un governatore o di un sindaco non mi trova d'accordo il principio della limitazione al mandato. Esistono le elezioni democratiche affinché il popolo possa scegliere chi debba guidarlo».

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